Se qualcuno avesse avuto dubbi sulle ripercussioni dell'uscita di ieri su Mikala Shiffrin può trovare soddisfazione a tutte le perplessità del caso al termine della prima manche dello slalom di Aspen, manche letteralmente dominata dalla ventenne statunitense che ha subissato tutte le avversarie con distacchi abissali. Tutte oltre il secondo di svantaggio, solo in 2 sotto i due secondi, vale a dire Veronika Zuzulova (a "solo" 1"38) e Frida Hansdotter (1"82), quindi Sarka Strachova (2"02): praticamente l'americana fa un altro sport, tanto - è una provocazione ma neanche troppo - da spostare l'interesse per la seconda manche sulle posizioni di rincalzo, vista l'alta densità di atlete tra i 2"68 di Adeline Baud (quinta) ed i 3"56 della fassana Chiara Costazza, al momento quindicesima dopo una prova senza macro-errori, ma lontana anni luce dalla fluidità ed efficienza di sua maestà Shiffrin. Ma è un problema di fatto generalizzato.
In testa a questo gruppone si è quindi fatta largo una Irene Curtoni, determinata, cattiva e convinta, tanto da risultare tra le migliori in assoluto nella parte alta del tracciato per poi chiudere in ottava posizione, a 3"07 dalla dominatrice, ma con la quinta piazza a portata di tiro. Brava Irene. E come lei, brava anche Federica Brignone che nonostante il pettorale 64 riesce a farsi spazio in 26ima posizione con la possibilità di muovere ancora la propria classifica. Fuori dai giochi invece Manuela Moelgg, uscita nella parte alta dopo l'eccellente quarto posto nel gigante di ieri, e Nicole Agnelli, non qualificata.
La gara del debutto del palo singolo (tracciato tra l'altro dall'allenatore USA Dyksterhouse, la seconda spetta all'austriaco Tatschl, rimasto di fatto senza atlete in gara) rischia così di trasformarsi nella gara dei distacchi record, anche se la seconda manche di ieri insegna di non dare mai nullo di scontato. Non resta che aspettare per vedere dove saprà arrivare Mikaela Shiffrin.