La rabbia di Max Blardone
a cura della redazione
Dopo 7 Mondiali (St.Anton 2001, St.Moritz 2003, Bormio 2005, Are 2007, Isere 2009, Garmisch 2011, Schladming 2013) Max Blardone, il miglior gigantista della storia recente azzurra, non è stato convocato per i Mondiali 2015 di Vail/Beaver Creek.
L'ossolano era in corsa per il quarto pettorale, dopo quelli, guadagnati sul campo, di Nani, Eisath e Simoncelli. Alla fine i tecnici hanno optato per Giovanni Borsotti: su 5 giganti Giovanni ha conquistato un 18/o (Soelden), un 12/o (Are) e un 15/o (Adelboden) posto, mentre Max può vantare un 24/o tempo in Badia e un 12/o ad Adelboden.
Ecco lo sfogo di Max su facebook: "Oggi sono davvero arrabbiato. In 15 anni di carriera ho sempre lavorato sodo e meritato ogni mio successo.
Sono amareggiato per questa mancata convocazione, soprattutto per i motivi che la sostengono basati su ragioni prettamente anagrafiche. Poco importa il mio evidente miglioramento di forma e il 12/o posto conquistato a ridosso dei Mondiali.
Ragazzi, questa sera non ci sto, sono davvero deluso!"
Poi in un comunicato stampa aggiunge: "Non tolgo nulla ai giovani, ma sapere che in Italia né l'esperienza né la meritocrazia rappresentano alcun valore mi lasciano davvero amareggiato, deluso e anche offeso. Non capisco perché la longevità agonistica non sia considerata un valore aggiunto ma addirittura uno svantaggio per un atleta. Naturalmente rispetto le decisioni, non posso fare altro, ma mi sento in dovere di esternare con onestà il mio pensiero perché, a parità di risultato, la scelta è stata puramente discrezionale. Mi domando: se la regola impone una qualifica nei primi dieci, la convocazione poteva essere limitata anche solo a tre atleti? Conosco il mio percorso, sono orgoglioso dei risultati ottenuti in carriera, e soddisfatto del lavoro svolto negli ultimi mesi. Mi fa molto piacere essere un punto di riferimento per bambini e ragazzi che amano lo sci, questo mi rende veramente molto orgoglioso! Mi sento di dire a tutti i giovani fan che bisogna, nonostante tutto, credere nei sogni e nelle passioni, è indispensabile lavorare sempre sodo per raggiungere gli obiettivi che ci prefiggiamo."
(mercoledì 28 gennaio 2015)