Dopo il terzo posto del primo giorno, il canadese Phil Brown si impone nel secondo gigante di Levi valido per la Coppa Europa con una grande seconda manche che gli permette di recuperare numerose posizioni; 2:11.95 il tempo del finale del nordamericano - che comunque, in quanto "non europeo", non concorrerà per i tre posti fissi assegnati al termine della stagione in ogni disciplina - , appena tre centesimi meglio del figlio d'arte Elia Zurbriggen. Completa il podio l'austriaco Roland Leitniger, quindi ancora Svizzera con Justin Murisier e il norvegese Rasmus Windingstad a confermare le buone cose del debutto; settima piazza per Giovanni Borsotti, che si migliora sensibilmente rispetto al primo giorno e chiude a 64/100 dal vincitore. Importanti conferme tra le porte larghe per Riccardo Tonetti, diciassettesimo al traguardo pur col rimpianto di aver gettato al vento la piazza d'onore occupata a metà prova, mentre Simon Maurberger bissa il ventinovesimo posto di giovedì; più indietro Andrea Ballerin e Hannes Zingerle, out Rocco Delsante, non qualificati alla seconda manche Luca Riorda, Giordano Ronci, Tommaso Sala e Fabian Bacher. Il primo weekend di Coppa Europa si concluderà con due slalom sulla Levi Black.
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1 | Mikko il 21/11/2014 16:27:41
Le prestazioni di oggi di Borsotti e Tonetti sono complessivamente un po’ meglio rispetto a ieri (entrambi con distacco dal vincitore entro il secondo e Tonetti, buon secondo nella prima manche, abbassa anche il punteggio).
Nelle prime due gare di CE, però sottolinerei Maurberger, il cui nome circola sulla bocca di tutti gli addetti ai lavori come LA possibile promessa , che fa due 29i posti: direi che a lui va il riconoscimento di chi si è maggiormente distinto tra i nostri.
Che considerazioni trarre dalle prime due gare? Nel complesso il panorama del nostro gigante è sconfortante: ogni anno si ricomincia da capo o, come si usa dire, si avvia un nuovo “progetto” (in modo da avere per tutta la stagione la scusante per la mancanza di risultati).
Quest’anno la squadra B tecnica di fatto non esiste: 3 atleti (di cui uno ha finito per infortunio la stagione prima di iniziare) in squadra attraverso il grand prix e un altro come recupero per la stagione persa lo scorso anno e tutti lontanissimi dalla qualifica tra i primi 60.
Lo staff per la CE si affida ai classe’95, che sportivamente non invidio in quanto avranno sì e no 6-7 gare per dimostrare di potersi qualificare con continuità, dopo di che per loro ci sarà la “rottamazione” (triste a dirsi). A fine stagione una nazionale C tutta del ’95 dovrà gioco forza lasciare spazio ai colleghi del ’96, così in quattro mesi un ragazzo di 19 anni se non ce la fa ad essere subito competitivo può abbandonare sogni di gloria, entrando nel limbo dei fuori squadra (come quest’anno per i ‘94).