Dopo le prove di Sochi, che hanno fatto registrare l'annullamento della discesa e condizioni meteo comunque difficili, cala il sipario sulla Coppa Europa. Vediamo quindi un riepilogo delle classifiche (i primi tre della graduatoria di ogni specialità, salvo casi particolari, conquistano il posto fisso in CdM, che non va ad influire sul contingente della nazionale, per la prossima stagione).
Nel settore maschile, il trofeo va ad Aleksander Aamodt Kilde, forte norvegese che chiude con 721 punti conquistando così il posto fisso per tutte le discipline nella prossima stagione di Coppa del Mondo; secondo il francese Victor Muffat Jeandet con 697, terzo l'austriaco Vincent Kriechmayr a 583. Miglior azzurro Silvano Varettoni, sesto a 469. In slalom speciale, trionfa il britannico David Ryding (443 punti) davanti allo svedese Matthias Hargin (422) e all'austriaco Manuel Feller (403); tuttavia, Hargin rientra nei primi 20 della WCSL, dunque il posto fisso va allo svizzero Luca Aerni, quarto con 338 punti. Migliore italiano Riccardo Tonetti, decimo a quota 245. In gigante, sventola bandiera rossocrociata con Manuel Pleisch(443 punti) che precede il finlandese Victor Malmstrom (415) e il francese Thomas Frey (413); quinto Florian Eisath con 372 punti. Il supergigante è appannaggio del vincitore assoluto Kilde (404) davanti all'austriaco Kriechmayr (296) e al nostro Silvano Varettoni, posto fisso con 273 punti; ottavo e decimo altri due azzurri che si sono ben difesi, ovvero Paolo Pangrazzi e Luca De Aliprandini. La coppetta di discesa libera va all'elvetico Ralph Weber (373) che precede gli austriaci Markus Duerager (225) e Manuel Kramer (202); quarto Silvano Varettoni a 196. Infine, quella di supercombinata se la aggiudica Victor Muffat Jeandet con 100 punti, a fronte degli 80 di Kilde e dei 60 dell'austriaco Frederic Berthold. Ottavo Paolo Pangrazzi a quota 32. Dunque, in generale le competizioni maschili hanno visto emergere il grande talento di Aleksander Aamodt Kilde, erede della scuola norvegese che è specializzata nel tirar fuori atleti polivalenti, ma anche la rinascita della Svizzera, dopo anni di pesanti difficoltà. In casa Italia, le migliori prestazioni vengono da atleti non più giovanissimi; le uniche note davvero positive, in ottica futura, sono rappresentate dall'ascesa di Giordano Ronci in slalom e di Alex Zingerle in gigante.