Crisi e Spending Review colpiscono anche lo sci
La crisi economica che sta colpendo tutto il mondo non poteva lasciare immune nemmeno il circo bianco. Anche in Austria, terra dove lo sci alpino è sport nazionale, la crisi si sta facendo notare. A Soelden dove normalmente gli sponsor e le case produttrici di materiale facevano a gara per presentare le novità del mercato e i loro testimonial, tutto è stato ridimensionato e molte delle tradizionali conferenze stampa sono scomparse dai calendari delle due giornate di vigilia dell'Opening di Coppa del Mondo. Come sono scomparsi i tradizionali party serali nei locali di tendenza di Soelden, oppure le cene di inizio stagione delle varie federazioni, Austria in testa. Calo anche degli spettatori. Rispetto allo scorso anno sul ghiacciaio austriaco diminuzione di biglietti venduti: da 14.000 a 9.000 per la gara femminile. Numeri sempre considerevoli se si guarda all'Italia, ma pur sempre un segnale che dovrebbe preoccupare la Fis. Ma Soelden segna anche l'inizio della spending review per il presidente Flavio Roda: sparito Chalet Italia, tradizionale appuntamento in terra d'Austria, tagliate le media guide - scomparse dai tavoli della sala stampa - come anche il personale di servizio al seguito delle gare. La crisi e la lievitazione dei costi sono argomento di discussione nella conferenza stampa degli azzurri alla vigilia dei due giganti che aprono la stagione sul ghiacciaio del Rettenbach. E' lo stesso CT del settore maschile Claudio Ravetto a farlo notare: "Non è facile in questo momento per i nostri sport. I costi sono lievitati notevolmente, basta solo pensare al costo del carburante, con un +20% rispetto allo scorso anno, e noi ne maciniamo di chilometri in auto. Ma anche – tanto per fare un esempio – al costo dei biglietti aerei per andare in Sud America, aumentati di circa 800 franchi svizzeri rispetto allo scorso anno. Per non parlare delle sovrattasse aeree sull'eccesso di bagaglio di sci e materiali vari che per ogni chilo in più si aggira tra i 10 e i 20 euro. Se tutto questo lo moltiplicate per gli atleti e tecnici al seguito di queste trasferte, potete immaginare quali costi dobbiamo affrontare. Nonostante questo però andiamo avanti e i risultati continuano ad arrivare". Una frecciatina il CT azzurro la riserva anche alla Fis. "Bisogna anche rivedere i calendari. Molte nazioni, sede di eventi di Coppa del Mondo, sono ormai troppo costose da raggiungere...vedi Levi ad esempio o gli Stati Uniti, dove i gigantisti si devono recare per una sola gara. Dobbiamo iniziare ad interrogarci anche su questo. Per le nostre federazioni, soprattutto quelle che muovo un parco atleti numeroso come noi e l'Austria, i costi stanno lievitando troppo e bisogna trovare delle soluzioni. Una sarebbe quella che se certe nazioni, geograficamente distanti dall'area delle Alpi (vedi Levi in Finlandia ad esempio), se intenzionate ad ospitare prove di coppa del mondo, debbano anche contribuire economicamente, con un rimborso spese. Più della metà delle nazioni presenti in coppa - prosegue il tecnico azzurro - sono formate da squadre di massimo 2-3 atleti, che per muoversi spendono decisamente meno di quanto facciamo, noi, l'Austria o la Francia. Noi abbiamo in carico oltre una cinquantina di persone a trasferta: fatevi voi un po' di conti e ditemi se non ho ragione!"
(domenica 28 ottobre 2012)
(domenica 28 ottobre 2012)