Haiti entra nella FIS
Durante il 48esimo congresso FIS in Corea 5 nuovi membri sono stati accolti nella federazione internazionale: Eritrea, Isole Vergini Britanniche, Palestina, Togo e Haiti, per un totale di 117 federazioni. Il sito FIS si propone di presentare queste nuovi, e certamente curiosi, paesi membri. Dopo il piccolo stato dell'Africa Occidentale è il turno dell'isola caraibica, duramente colpita nel gennaio 2010 da un terrificante terremoto. Il clima tropicale e la geografia non lo rendono certo un paese adatto agli sport invernali. Al momento l'unico atleta nelle liste FIS di sci alpino è Jean-Pierre Roy, codice 921000, presente a Garmisch-Partenkirchen per i Mondiali 2011, dove ha gareggiato in slalom e gigante. Thierry Montillet, insieme a Roy, ha fondato la "Federation Haitienne de Ski" ed è il delegato tecnico ed allenatore, nonché responsabile per la comunicazione , la gestione e le finanze.
"La federazione ha iniziato le attività nel settembre 2010 - spiega Thierry - Il gruppo di lavoro è composto da 5 volontari che contribuiscono anche per la parte finanziaria. Da quando abbiamo richiesto di diventare membri della FIS ci siamo posti tre obiettivi:
1) mandare il primo atleta Haitiano a un Campionato del Mondo, e lo abbiamo fatto a Garmisch, solo un anno dopo il tremendo terremoto
2) integrare atleti Haitiani, per la prima volta, ai Giochi Olimpici Invernali di Sochi 2014
3) Organizzare un incontro annuale che unisca lo sci e la solidarietà per Haiti: "Haiti Hope Ski Cup"
Raggiungere il primo obiettivo non è stato facile; partivamo da zero, con poca esperienza nel grande sci. Oltre ai problemi burocratici dovevamo preparare il nostro unico atleta, Jean Pierre, per le gare. Nel frattempo è stata una sfida far conoscere la nostra federazione, e abbiamo dedicato molto tempo durante i Mondiali per dare informazioni, interviste, autografi...I media ne hanno parlato molto e alla fine ce l'abbiamo fatta: abbiamo chiuso lo slalom con il 78tempo!
Al momento siamo focalizzati solo sullo sci alpino perché è l'unica disciplina che conosciamo. In futuro ci piacerebbe sviluppare lo Snowboard e il Freestyle che si sposano bene con le caratteristiche della gente di Haiti. Ma è troppo presto ora, dobbiamo andare passo dopo passo, ci vuole tempo.
Per il breve periodo stiamo lavorando a 4 obiettivi:
1) organizzare la "Haiti's Hope Ski Cup" nel gennaio 2013 in occasione del terzo anniversario del sisma. Ci stiamo lavorando ma non è facile perché ci sono pochi fondi. Nello scorso aprile abbiamo organizzato a Morzine i primi Campionati Haitiani con 40 atleti di cui 11 haitiani, con la copertura della tv francese M6.
2) portare un secondo haitiano ai Mondiali di Schladming 2013: sarà Benoit Etoc (nato a Port-au-Prince nel 1980, adottato due anni più tardi da una famiglia di Grenoble, in Francia)
3) organizzare la prima gara FIS Master nel 2014
4) portare il primo atleta Haitiano alle Olimpiadi 2014
Nel lungo periodo vogliamo incrementare le nostre attività coi ragazzi che rappresentano il futuro della federazione. Nei prossimi 10 anni cercheremo giovani haitiani che vivano vicino alle montagne e sappiano già sciare. A causa del terremoto molti sono stati adottati e vivono in altri paesi. Ad esempio abbiamo scoperto tre bambini in Francia e vorremmo aiutarli a crescere nello sport e magari un domani potranno rappresentare Haiti. Poi più avanti se tutto andrà bene e se avremo sufficienti risorse economiche ci piacerebbe permettere ai bambini haitiani di poter sciare, per farlo dovremo organizzare 4 o 5 sessioni di allenamento ogni anno in paesi dove è possibile sciare. Forse in futuro avremo atleti nella top50, e spero che questo sogno si realizzi entro il 2020.
(venerdì 31 agosto 2012)
"La federazione ha iniziato le attività nel settembre 2010 - spiega Thierry - Il gruppo di lavoro è composto da 5 volontari che contribuiscono anche per la parte finanziaria. Da quando abbiamo richiesto di diventare membri della FIS ci siamo posti tre obiettivi:
1) mandare il primo atleta Haitiano a un Campionato del Mondo, e lo abbiamo fatto a Garmisch, solo un anno dopo il tremendo terremoto
2) integrare atleti Haitiani, per la prima volta, ai Giochi Olimpici Invernali di Sochi 2014
3) Organizzare un incontro annuale che unisca lo sci e la solidarietà per Haiti: "Haiti Hope Ski Cup"
Raggiungere il primo obiettivo non è stato facile; partivamo da zero, con poca esperienza nel grande sci. Oltre ai problemi burocratici dovevamo preparare il nostro unico atleta, Jean Pierre, per le gare. Nel frattempo è stata una sfida far conoscere la nostra federazione, e abbiamo dedicato molto tempo durante i Mondiali per dare informazioni, interviste, autografi...I media ne hanno parlato molto e alla fine ce l'abbiamo fatta: abbiamo chiuso lo slalom con il 78tempo!
Al momento siamo focalizzati solo sullo sci alpino perché è l'unica disciplina che conosciamo. In futuro ci piacerebbe sviluppare lo Snowboard e il Freestyle che si sposano bene con le caratteristiche della gente di Haiti. Ma è troppo presto ora, dobbiamo andare passo dopo passo, ci vuole tempo.
Per il breve periodo stiamo lavorando a 4 obiettivi:
1) organizzare la "Haiti's Hope Ski Cup" nel gennaio 2013 in occasione del terzo anniversario del sisma. Ci stiamo lavorando ma non è facile perché ci sono pochi fondi. Nello scorso aprile abbiamo organizzato a Morzine i primi Campionati Haitiani con 40 atleti di cui 11 haitiani, con la copertura della tv francese M6.
2) portare un secondo haitiano ai Mondiali di Schladming 2013: sarà Benoit Etoc (nato a Port-au-Prince nel 1980, adottato due anni più tardi da una famiglia di Grenoble, in Francia)
3) organizzare la prima gara FIS Master nel 2014
4) portare il primo atleta Haitiano alle Olimpiadi 2014
Nel lungo periodo vogliamo incrementare le nostre attività coi ragazzi che rappresentano il futuro della federazione. Nei prossimi 10 anni cercheremo giovani haitiani che vivano vicino alle montagne e sappiano già sciare. A causa del terremoto molti sono stati adottati e vivono in altri paesi. Ad esempio abbiamo scoperto tre bambini in Francia e vorremmo aiutarli a crescere nello sport e magari un domani potranno rappresentare Haiti. Poi più avanti se tutto andrà bene e se avremo sufficienti risorse economiche ci piacerebbe permettere ai bambini haitiani di poter sciare, per farlo dovremo organizzare 4 o 5 sessioni di allenamento ogni anno in paesi dove è possibile sciare. Forse in futuro avremo atleti nella top50, e spero che questo sogno si realizzi entro il 2020.
(venerdì 31 agosto 2012)