Smentite voci commissariamento Fisi
VANCOUVER 2010
Si sa, quando le cose non vanno sul campo a pagare è quasi sempre l'allenatore. La spedizione azzurra a questa Olimpiade si sta chiudendo con un "mezzo" flop ma, come da tradizione tipicamente italiana, iniziano già i primi processi mediatici, prima ancora che l'Olimpiade sia terminata. Certo, qualche medaglia è arrivata, quattro (tre per la Fisi e 1 per la Fisg, ma nessun oro) - lo stesso numero pronosticato da "Sport Illustrated" alla vigilia dei Giochi - troppo poco però per pensare di mettere una "pezza" a questa avventura canadese. Ha ragione l'amico-collega Carlo Gobbo quando il suo pensiero, in questi momenti non certo esaltanti, è rivolto soprattutto ad atleti, tecnici, ski-man: tutte persone che lavorano sodo per l'intera stagione per magari vedere vanificato tutto dopo pochi secondi di gara. In questo momento però l'uomo al centro della poloemica è un altro: il presidente della Fisi Giovanni Morzenti. Alcuni media italiani hanno, infatti, avanzato l'ipotesi di un probabile commissariamento della Federsci da parte del Coni. Ci potrebbe anche stare... ma non avrebbe senso in questo momento. Siamo ormai alla scadenza del mandato di Morzenti - elezioni il 24 aprile prossimo - e saranno gli sci club italiani, la base degli sport della neve, a decidere se questo consiglio federale ha lavorato bene oppure è da mandare a casa. Si sa, la ragione sta sempre a metà strada, ma sono convinto che sia necessaria una bella ripulita: troppe le persone traghettate da una presidenza all'altra (da Coppi a Morzenti) senza che questo portasse nuova linfa a un movimento che ha bisogno di innovarsi e che non può reggersi, sempre e solo, sui soliti "vecchietti" come Zoeggeler o Piller Cottrer. Certo, ora c'è questo giovane Pittin, ma sfido a dirmi chi avrebbe pronosticato una medaglia olimpica dalla combinata nordica: sport leggendario e nobile, ma poco considerato in Italia. Morzenti intanto sente già il fiato sul collo di molti dei suoi detrattori. Alla vigilia di Vancouver - dopo il fallito golpe post natalizio - il presidente è a conoscenza che molto del suo futuro in Fisi è anche strettamente legato al numero di medaglie portate a casa dalle nevi canadesi. Il bottino fino ad ora - a tre giorni dal termine - è miseramente magro e c'è chi - siamo sicuri - in Italia sta già approntanto la pubblica gogna. Sulla questione ha anche dovuto intervenire, tramite l'agenzia Ansa, il Coni per spiegare che: "La crisi dei risultati azzurri a Vancouver e' evidente, ma non c'e' alcuna ipotesi di commissariamento della Federazione sport invernali. E' quanto fanno notare da ambienti del Coni dalla Casa Italia di Whistler, alla luce delle voci circolate circa il possibile arrivo di un commissario alla Fisi, attualmente presieduta da Morzenti. Nulla di vero, anche perche', fanno notare dal Coni, il 24 aprile si terranno le elezioni per il rinnovo dei vertici della federazione stessa. Certo le medaglie continuano a scarseggiare (l'Italia e' ferma a 4 podi e nessun oro finora) e il malumore e' evidente: per il bilancio pero' si attende sabato sera quando sara' lo stesso presidente, Gianni Petrucci, a fare i conti di un'edizione dei Giochi decisamente sotto tono".
(venerdì 26 febbraio 2010)
Si sa, quando le cose non vanno sul campo a pagare è quasi sempre l'allenatore. La spedizione azzurra a questa Olimpiade si sta chiudendo con un "mezzo" flop ma, come da tradizione tipicamente italiana, iniziano già i primi processi mediatici, prima ancora che l'Olimpiade sia terminata. Certo, qualche medaglia è arrivata, quattro (tre per la Fisi e 1 per la Fisg, ma nessun oro) - lo stesso numero pronosticato da "Sport Illustrated" alla vigilia dei Giochi - troppo poco però per pensare di mettere una "pezza" a questa avventura canadese. Ha ragione l'amico-collega Carlo Gobbo quando il suo pensiero, in questi momenti non certo esaltanti, è rivolto soprattutto ad atleti, tecnici, ski-man: tutte persone che lavorano sodo per l'intera stagione per magari vedere vanificato tutto dopo pochi secondi di gara. In questo momento però l'uomo al centro della poloemica è un altro: il presidente della Fisi Giovanni Morzenti. Alcuni media italiani hanno, infatti, avanzato l'ipotesi di un probabile commissariamento della Federsci da parte del Coni. Ci potrebbe anche stare... ma non avrebbe senso in questo momento. Siamo ormai alla scadenza del mandato di Morzenti - elezioni il 24 aprile prossimo - e saranno gli sci club italiani, la base degli sport della neve, a decidere se questo consiglio federale ha lavorato bene oppure è da mandare a casa. Si sa, la ragione sta sempre a metà strada, ma sono convinto che sia necessaria una bella ripulita: troppe le persone traghettate da una presidenza all'altra (da Coppi a Morzenti) senza che questo portasse nuova linfa a un movimento che ha bisogno di innovarsi e che non può reggersi, sempre e solo, sui soliti "vecchietti" come Zoeggeler o Piller Cottrer. Certo, ora c'è questo giovane Pittin, ma sfido a dirmi chi avrebbe pronosticato una medaglia olimpica dalla combinata nordica: sport leggendario e nobile, ma poco considerato in Italia. Morzenti intanto sente già il fiato sul collo di molti dei suoi detrattori. Alla vigilia di Vancouver - dopo il fallito golpe post natalizio - il presidente è a conoscenza che molto del suo futuro in Fisi è anche strettamente legato al numero di medaglie portate a casa dalle nevi canadesi. Il bottino fino ad ora - a tre giorni dal termine - è miseramente magro e c'è chi - siamo sicuri - in Italia sta già approntanto la pubblica gogna. Sulla questione ha anche dovuto intervenire, tramite l'agenzia Ansa, il Coni per spiegare che: "La crisi dei risultati azzurri a Vancouver e' evidente, ma non c'e' alcuna ipotesi di commissariamento della Federazione sport invernali. E' quanto fanno notare da ambienti del Coni dalla Casa Italia di Whistler, alla luce delle voci circolate circa il possibile arrivo di un commissario alla Fisi, attualmente presieduta da Morzenti. Nulla di vero, anche perche', fanno notare dal Coni, il 24 aprile si terranno le elezioni per il rinnovo dei vertici della federazione stessa. Certo le medaglie continuano a scarseggiare (l'Italia e' ferma a 4 podi e nessun oro finora) e il malumore e' evidente: per il bilancio pero' si attende sabato sera quando sara' lo stesso presidente, Gianni Petrucci, a fare i conti di un'edizione dei Giochi decisamente sotto tono".
(venerdì 26 febbraio 2010)