Janka d''''oro in gigante olimpico; brutta Italia
VANCOUVER 2010
Campione del mondo e campione olimpico. Lo svizzero Carlo Janka, dopo aver fatto suo il titolo iridato lo scorso anno a Val d'Isere, si mette al collo anche l'oro olimpico. Lo svizzero entra così nell'olimpo dei grandi di questa specialità dominando oggi la Dave Murray di Whistler Creekside in entrambe le manche. Una gara non facile, contraddistinta dalla facilità di una pista non certo all'altezza delle classiche del circo bianco di coppa del mondo, dalla neve molle e dal meteo, con cielo coperto e con un leggero nevischio misto a pioggia. Condizioni non certo ideali per un gigante olimpico che ha creato problemi anche ad alcuni dei favoriti. Janka precede due norvegesi: Jansrud, dato per morto dopo la prima manche chiusa con il 12/o tempo e Aksel Lund Svindal, alla terza medaglia a questi Giochi, dopo l'oro in superG e l'argento in discesa. Con il bronzo di oggi Svindal raggiunge quota tre, come Bode Miller - oggi fuori nella prima manche - in questa personale gara ai più medagliati nello sci alpino a Vancouver. Restano fuori dal podio - ancora una volta in questa Olimpiade al maschile - gli austriaci: 4/o Hirscher, 5/o Baumann. Abdica anche Benjamin Raich, campione uscente, incapace anche lui di trovare il giusto feeling con questo tracciato. Se l'Austria piange l'Italia certo non ride. Ancora una volta azzurri a secco. La squadra sulla carta più forte in gigante della coppa del mondo va incontro ad una Caporetto, affondando miseramente nelle nevi molli di Whistler. Eliminati dai giochi già nella prima manche Simoncelli (problemi per lui ad un ginocchio), Ploner (la più brutta gara della stagione) e Moelgg, era il solo Max Blardone a cercare di tenere alta la bandiera. Ma ancora una volta lo spettro di Torino2006 ha aleggiato sulla testa dell'Ossolano. Quarto dopo la prima manche, l'azzurro già alla seconda porta - affrontata con troppa irruenza su questo tipo di neve - ha dovuto dire anzitempo addio ai sogni di medaglia. La sua Olimpiade si chiude con un undicesimo posto che non rispecchia certo la sua stagione. Intanto la medaglia al maschile in casa Italia latita dall'edizione di Lillehammer 1994. Ultima spiaggia: lo slalom speciale di sabato.
(martedì 23 febbraio 2010)
Campione del mondo e campione olimpico. Lo svizzero Carlo Janka, dopo aver fatto suo il titolo iridato lo scorso anno a Val d'Isere, si mette al collo anche l'oro olimpico. Lo svizzero entra così nell'olimpo dei grandi di questa specialità dominando oggi la Dave Murray di Whistler Creekside in entrambe le manche. Una gara non facile, contraddistinta dalla facilità di una pista non certo all'altezza delle classiche del circo bianco di coppa del mondo, dalla neve molle e dal meteo, con cielo coperto e con un leggero nevischio misto a pioggia. Condizioni non certo ideali per un gigante olimpico che ha creato problemi anche ad alcuni dei favoriti. Janka precede due norvegesi: Jansrud, dato per morto dopo la prima manche chiusa con il 12/o tempo e Aksel Lund Svindal, alla terza medaglia a questi Giochi, dopo l'oro in superG e l'argento in discesa. Con il bronzo di oggi Svindal raggiunge quota tre, come Bode Miller - oggi fuori nella prima manche - in questa personale gara ai più medagliati nello sci alpino a Vancouver. Restano fuori dal podio - ancora una volta in questa Olimpiade al maschile - gli austriaci: 4/o Hirscher, 5/o Baumann. Abdica anche Benjamin Raich, campione uscente, incapace anche lui di trovare il giusto feeling con questo tracciato. Se l'Austria piange l'Italia certo non ride. Ancora una volta azzurri a secco. La squadra sulla carta più forte in gigante della coppa del mondo va incontro ad una Caporetto, affondando miseramente nelle nevi molli di Whistler. Eliminati dai giochi già nella prima manche Simoncelli (problemi per lui ad un ginocchio), Ploner (la più brutta gara della stagione) e Moelgg, era il solo Max Blardone a cercare di tenere alta la bandiera. Ma ancora una volta lo spettro di Torino2006 ha aleggiato sulla testa dell'Ossolano. Quarto dopo la prima manche, l'azzurro già alla seconda porta - affrontata con troppa irruenza su questo tipo di neve - ha dovuto dire anzitempo addio ai sogni di medaglia. La sua Olimpiade si chiude con un undicesimo posto che non rispecchia certo la sua stagione. Intanto la medaglia al maschile in casa Italia latita dall'edizione di Lillehammer 1994. Ultima spiaggia: lo slalom speciale di sabato.
(martedì 23 febbraio 2010)