Il solito gigante Miller. Blardone buon sesto
(Park City, USA). Miller, come volevasi dimostrare. Nel secondo gigante della stagione, lo “scavezzacollo del New Hampschire”, mette in cascina altri cento punti dopo la vittoria conseguita a fine ottobre sul Rettenbach di Soelden. Rispetto ad un mese fa, l’unica differenza per merito di Hans Knaus: il simapatico “vecchietto” d’oltre Brennero, gli si infila davanti al termine della prima manche dopo una prova da incorniciare. Non sia mai. Bode, nella seconda sessione, tira fuori dal cilindro una manche d’attacco, che nel computo finale gli regalerà la vittoria nel gigante di Park City. Il “cow-boy delle nevi”, sembra quest’anno il leader incontrastato tra le porte larghe. Certo, oggi, la concorrenza si è fatta sentire. Al 2° posto un redivivo Andreas Schifferer: è un’altra persona rispetto a quell’atleta che dopo l’esclusione nella discesa iridata di St.Moritz, aveva addirittura minacciato di lasciare lo squadra austriaca. Andy, già buon 8° a Soelden, scia alla grande nella seconda prova: miglior tempo e seconda piazza dietro all’americano che adora la pasta. Sul podio anche Hans “sempre verde” Knauss. 4° un Frederic Covili che conferma di essere tornato tra i big della specialità. Al 5° posto, udite udite, Kalle Palander. Strepitoso il finlandese,addirittura 3° dopo la prima: lo danno ancora l’atleta da battere tra i pali stretti, ma se scia con questa fluidità in gigante, ci sarà da aspettarsi una valanga di punti nella classifica generale. E i kaiser austriaci? Eberharter? Maier? Steff sembra aver perso lo smalto di una volta in gigante, e dopo una prima manche far i “normali”, cade successivamente. Chi fa invece passi in avanti in gigante è Hermann: 7°, dimostrando di tirare le curve con la classe e la potenza del miglior Herminator. Meglio nella prima, 4° a 25 centesimi da Knaus, nonostante i soliti dolori alla gamba maciullata due anni fa e alla costola rotta. Commovente! E di lui, ricordiamo quando al cancelletto nella prima manche, digrigna i denti con una smorfia aggresiva. Tra gli azzurri, si segnala un buon 6° posto per Massimiliano Blardone. Il ventiquattrenne ossolano di Pallanzeno, recupera sei posizioni nella seconda, confermandosi sempre tra i primi della classe: senza quelle sbavature nella prima prova, anche oggi lo potevamo vedere sul podio. Lo abbiamo ripetuto mille volte: la stoffa del campione c’è, come purtroppo anche la sfortuna. Prima o poi il podio arriverà. Ne siamo certi. Arnold Rieder, dopo l’exploit di Soelden, termina 9°. Per il finanziere di Maranza, un’altra bella prova, nonostante che dopo aver sfiorato il podio in Tirolo, forse ci si aspettava qualcosina di più. A punti, anche Alberto Schieppati, 29° però. Male Alexander Ploner, Davide Simoncelli, Michel Gufler e Peter Fill, fuori dopo poche porte. Neanche Manfred Moelgg si è classificato per la seconda manche: tuttavia il giovane ladino è alle primissime armi, e soprattutto è lo slalom la sua specialità. Anche Giorgio Rocca ha corso il gigante. Per poco il livignasco non si qualifica per la seconda manche. La sua prova quindi non è da buttare. Per quel che riguarda gli infortuni, si segnala un brutto volo per Erik Schlopy, che pare si sia fatto male seriamente al ginocchio sinistro; peccato per lui, perchè stava andando come un treno. Ora lo slalom. Noi tifiamo Giorgione, e speriamo che le nevi dello Utah gli consegnino lo stesso risultato dell’ultimo slalom corso in marzo a Lillehammer: la vittoria!
(domenica 23 novembre 2003)
(domenica 23 novembre 2003)