Miller, Raich, Cuche e Svindal: lotta tra titani
di Luca Perenzoni
Quattro titani a confronto e scusate se è poco. Dopo la spettacolare stagione passata, vissuta tra gli alti e bassi dei protagonisti dopo il serio infortunio occorso ad Aksel Svindal, la Coppa del Mondo maschile si presenta all'appuntamento con la nuova stagione offrendo, sulla carta un menù di grandissimo spessore capace di allietare i palati più fini.
Un americano, un austriaco, uno svizzero ed un norvegese (magari il quinto uomo potrebbe essere anche un azzurro...) sembrano essere gli uomini immagine della nuova stagione al via, anche se, tutto sommato, la chiave principale sembra essere depositata nelle mani di Svindal. Su di lui e soprattutto sulla sua condizione fisica si puntano i maggiori dubbi: chi l'ha visto sciare in queste ultime settimane parla di un vichingo ormai completamente recuperato dal punto di vista fisico, dopo i duri mesi che hanno accompagnato il volo sul Golden Eagle dello scorso novembre. Sarà nuovamente lo Svindal ammirato nel 2007 e nell'inizio della scorsa stagione? Difficile dirlo senza la riprova del campo; certo è che se il suo livello fosse quello palesato dodici mesi fa (si ricorda come sulle 4 gare disputate ne aveva vinte due, prima della caduta) molto probabilmente il norvegese sarebbe automaticamente il principale favorito per il coppone. Perchè negli anni ha saputo dimostrare fiducia e costanza ad alto livello (e questa non la si perde, in genere), indiscutibili doti tecniche e pure abilità nel gestire la tensione, elemento in cui non sempre i rivali eccellono. Si parla al condizionale, inevitabilmente. Come vanno presi con le molle i segnali che giungono dall'entourage di Bode Miller a proposito di una condizione sfolgorante del trentunenne del New Hampshire, detentore del coppone di cristallo: da Miller ci si può attendere tutto e il contrario di tutto, la sua volontà di vincere è nota e risaputa, così come la tentazione ad esagerare che a volte ha compromesso qualche risultato di troppo. Cosa che succede anche a Benni Raich, anche se per motivi opposti: anche il tirolese ha dichiarato di essere già bello pimpante e di aver lavorato molto per migliorare il proprio rendimento nelle prove veloci, anche se in fondo la passata Coppa del Mondo, il trentenne della Pitztal, l'ha persa nelle discipline tecniche. E poi c'è Didier Cuche. L'anno scorso il "macellaio svizzero" ha fatto i miracoli...riuscirà a farli anche nei prossimi mesi? Indubbiamente la carta d'identità parla a suo sfavore, ma determinazione, grinta, capacità e mentalità sono ingredienti che non mancano mai nella sua cucina e sufficienti a produrre ancora risultati davvero notevoli. Quattro uomini in prima fila, dunque, ma non sicuramente da soli. Subito alle loro spalle se ne possono infilare altri quattro quali Daniel Albrecht, Ted Ligety, lo stesso Ivica Kostelic e il marebbano Manfred Moelgg, chiamato a confermare la strepitosa stagione scorsa, compito già di per sè di non poco conto. Atleti questi che partono un gradino più in basso rispetto ai 4 titani, ma che potrebbero comunque essere in grado di dire la loro, al pari degli "assenti di lusso" (le virgolette sono riferite ai diversi motivi di assenza) della passata stagione, vale a dire Rainer Schoenfelder (sempre più convinto di poter aspirare a mettere le mani sul coppone), Mario Scheiber e Peter Fill. E già il fatto che nel ristretto novero dei principali protagonisti ci siano due italiani è un elemento positivo, sperando che la risposta del campo, cioè, della neve, sia ugualmente promettente. Ma qualche prima risposta è attesa già per domenica mattina...ah, ci sarà anche Herminator Maier, uno che il proprio contributo non lo tira mai indietro.
(mercoledì 22 ottobre 2008)
(mercoledì 22 ottobre 2008)