La Styger vince, la Kildow festeggia a Whistler
di Luca Perenzoni
Non ha vinto Lindsey Kildow Vonn, e già questa potrebbe essere una notizia. Ma in compenso la ventitreenne a stelle e strisce ha messo in bacheca la Coppa di discesa e preso saldamente la testa della classifica generale nonostante l'errore di linea che nel tratto finale della Franz's Downhill l'ha privata del quinto successo stagionale in discesa. Così a Whistler Mountain la vittoria è andata alla ventinovenne di Svizzera Nadia Styger, grazie ad un misero centesimo di vantaggio che le assegna il quarto successo in carriera nel circuito maggiore, il primo in discesa dopo le tre vittorie in supergigante, l'ultima delle quali poco meno di due anni or sono sulle nevi di Kvjtfiell. Sventola quindi la bandiera rossocrociata sulle nevi canadesi, al termine della discesa test in vista dell'impegno olimpico del 2010, quando le stesse piste assegneranno la gloria a cinque cerchi nella rassegna targata Vancouver. Intanto oggi a circondare la ragazza di Sattel ci sono le due alfiere a stelle e strisce, con la signora Vonn a precedere una pimpante Julia Mancuso, staccata di soli 19 centesimi in una classifica piuttosto compressa, al termine di una gara che ha messo in mostra una discesa piuttosto tecnica, con un tracciato ulteriormente complicato da una visibilità decisamente piatta e da un leggero nevischio che è andato via via aumentando con la discesa delle atlete. Al traguardo la più soddisfatta tra le due yankee è sembrata proprio la californiana che vede avvicinarsi la fine di una stagione sostanzialmente avara di soddisfazioni e la speranza di chiudere con il botto non può che solleticare il suo orgoglio fin qui ferito.
Si chiude invece ai piedi del podio l'avventura della squadra canadese che trova la punta di giornata in Britt Janyk, la migliore del terzetto della foglia d'acero che conta anche di Kelly Vanderbeek (nona) e di Emily Brydon (17ima), decisamente non a suo agio per conformazione fisica e tecnica sulla pista della British Columbia. Alle spalle della Janyk la coppia di fenomeni Renate Goetschl e Anja Paerson, quindi Lizi Goergl e la prima azzurra, la camuna Nadia Fanchini, capace di dare un'ulteriore prova delle sue capacità, mantenendosi costantemente tra le migliori su diverse piste, in diverse condizioni. Una piccola incertezza sul lungo (per lei lunghissimo) salto finale l'ha forse privata di un piazzamento più pregevole ma si tratta di considerazioni piuttosto superflue: il suo rientro è stato manna per una squadra azzurra che continua a risentire di qualche acciacco di troppo e la prova odierna lascia intendere che tra due anni, quando la posta in palio sarà decisamente maggiore, si dovranno fare i conti anche con lei. Non va dimenticato che la ventunenne di Montecampione è la discesista più giovane tra le big e che se qualche problemino fisico non l'avesse frenata in questi mesi la sua crescita sarebbe già potuta essere ancor più significativa. Ma non è certo il caso di chiedere troppo; il suo talento è un autentico tesoro per lo sci azzurro ed il carattere di Nadia fa capire senza dubbi che lei è una che ci tiene a mantenere le promesse espresse nell'ancor giovane carriera. All'ottavo posto di Nadia risponde il 18imo della sorella Elena ed il 20imo della sempre generosa Daniela Merighetti, terza forza del tridente tutto bresciano; appena fuori dalla zona punti Verena Stuffer e Johanna Schnarf, più lontane Wendy Siorpaes e l'esile Larissa Hofer, con Camilla Borsotti che non ha chiuso la prova. Nicole Hosp, 15ima, vede la Kildow allontanarsi di 64 punti ma già nella supercombinata di domenica (superg + slalom) potrebbe rispondere a modo suo, prima di tornare in Europa; caduta e grossa delusione invece per Maria Riesch: la tedesca era ad un passo da una vittoria che avrebbe aggiunto ulteriore pepe ai giochi per la coppa di cristallo.
(venerdì 22 febbraio 2008)
Si chiude invece ai piedi del podio l'avventura della squadra canadese che trova la punta di giornata in Britt Janyk, la migliore del terzetto della foglia d'acero che conta anche di Kelly Vanderbeek (nona) e di Emily Brydon (17ima), decisamente non a suo agio per conformazione fisica e tecnica sulla pista della British Columbia. Alle spalle della Janyk la coppia di fenomeni Renate Goetschl e Anja Paerson, quindi Lizi Goergl e la prima azzurra, la camuna Nadia Fanchini, capace di dare un'ulteriore prova delle sue capacità, mantenendosi costantemente tra le migliori su diverse piste, in diverse condizioni. Una piccola incertezza sul lungo (per lei lunghissimo) salto finale l'ha forse privata di un piazzamento più pregevole ma si tratta di considerazioni piuttosto superflue: il suo rientro è stato manna per una squadra azzurra che continua a risentire di qualche acciacco di troppo e la prova odierna lascia intendere che tra due anni, quando la posta in palio sarà decisamente maggiore, si dovranno fare i conti anche con lei. Non va dimenticato che la ventunenne di Montecampione è la discesista più giovane tra le big e che se qualche problemino fisico non l'avesse frenata in questi mesi la sua crescita sarebbe già potuta essere ancor più significativa. Ma non è certo il caso di chiedere troppo; il suo talento è un autentico tesoro per lo sci azzurro ed il carattere di Nadia fa capire senza dubbi che lei è una che ci tiene a mantenere le promesse espresse nell'ancor giovane carriera. All'ottavo posto di Nadia risponde il 18imo della sorella Elena ed il 20imo della sempre generosa Daniela Merighetti, terza forza del tridente tutto bresciano; appena fuori dalla zona punti Verena Stuffer e Johanna Schnarf, più lontane Wendy Siorpaes e l'esile Larissa Hofer, con Camilla Borsotti che non ha chiuso la prova. Nicole Hosp, 15ima, vede la Kildow allontanarsi di 64 punti ma già nella supercombinata di domenica (superg + slalom) potrebbe rispondere a modo suo, prima di tornare in Europa; caduta e grossa delusione invece per Maria Riesch: la tedesca era ad un passo da una vittoria che avrebbe aggiunto ulteriore pepe ai giochi per la coppa di cristallo.
(venerdì 22 febbraio 2008)