Rimonta Poutiainen: Zagabria ha una nuova regina
di Luca Perenzoni
Delle migliori, era forse la meno attesa e pronosticata. Perchè quest'anno non aveva ancora vinto, perchè le altre sembravano averne di più, perchè col suo timido ed educato sorriso ed i suoi modi di fare gentili sembrava non poter intromettersi nel duello tra Marlies Schild e Nicole Hosp, principali candidate a giocarsi il gioco di Snow Queen sulla collina di Sljeme, a due passi da Zagabria, nello slalom più ricco della stagione. Ed invece Tanja Poutiainen ha scelto il giorno giusto per dare la zampata, a poco più di tre anni dall'ultimo successo in slalom in Coppa del Mondo, arrivato, guarda caso, proprio sulle stesse nevi croate, nella prima edizione dell'appuntamento di Zagabria, nel gennaio 2005. Ottima terza al termine della prima manche, la ventisettenne di Rovaniemi ha cambiato ulteriormente marcia per togliere dalla prima piazza una spumeggiante Veronika Zuzulova e per garantirsi quanto meno un posticino sul podio di giornata, in attesa che a scendere fossero le due attesissime austriache, Hosp e Schild nell'ordine.
La tirolese ha fatto l'unica cosa che non doveva fare: sbagliare. Un errore che per la ventiquattrenne cresciuta all'ombra dello Zugspitz significa perdere la possibilità di allungare in classifica generale su Lindsey Kildow Vonn con cui condivide la leadership e anche la perdita del pettorale rosso di leader provvisorio della classifica di slalom che si sfila metaforicamente dalle sue spalle per vestire quelle di Marlies Schild. Ma anche la salisburghese, a Zagabria, ha perso qualcosa; la corona di regina di Sljeme, che per i prossimi dodici mesi tornerà ad ornare il viso di Tanja Poutiainen. Pulita, potente nella prima manche, la Schild è apparsa macchinosa, legnosa nella seconda, ancora offuscata dai fantasmi che negli ultimi mesi hanno minato il suo percorso. Il risultato è stato una manche lontana dagli standard della fidanzata di Benjamin Raich che al parterre non si è lasciata sfuggire che un timidissimo sorriso che in fondo ne rispecchia alla perfezione il carattere. Cinquantadue centesimi di vantaggio regalano il successo alla Poutiainen quindi, mentre poco più indietro la Zuzulova può aggiungere un'altra perla alla sua stagione di grande costanza, un terzo posto che ne rafforza la posizione di prima donna stagionale dell'Est Europa, visto che Sarka Zahrobska continua a balbettare, nonostante il buon sesto posto odierno, frutto soprattutto di una seconda manche all'altezza. Tra le due l'esile Kathrin Zettel e quell'elfo norvegese che risponde al nome di Nina Loeseth, graziosa diciottenne scandinava dal sorriso quantomeno contaggioso e dallo sguardo dolce e determinato al tempo stesso.
In scia alla campionessa del mondo, in settima posizione, la prima delle azzurre: Manuela Moelgg. Un ottimo risultato per la marebbana che con due manche generose è riuscita a ritagliarsi un ottimo venerdì pomeriggio che le permette di sorridere anche tra i paletti snodati dopo le ottime prove regalate nelle scorse settimane tra le porte larghe. Nella seconda manche la finanziera è stata abbandonata dalla poliziotta Chiara Costazza che a metà gara la precedeva in ottava posizione. Dopo essere stata sorpresa da una buchetta nella parte iniziale, la trentina aveva preso un'ottima velocità di crociera, per poi incappare nella più classica delle inforcate sul muro conclusivo. Ci può stare, nello slalom. Se succede alla Hosp in lizza per la generale, può succedere a tutte, no? Per fortuna non è accaduto ad Annalisa Ceresa che dopo quattro mesi è tornata tra le prime trenta e l'ha fatto con un positivo 21imo posto (a dispetto del pettorale 55), purtroppo è capitato a Nicole Gius nei primi frangenti della seconda frazione, in una gara che comunque sembrava adattarsi poco alle qualità della venostana.
(venerdì 15 febbraio 2008)
La tirolese ha fatto l'unica cosa che non doveva fare: sbagliare. Un errore che per la ventiquattrenne cresciuta all'ombra dello Zugspitz significa perdere la possibilità di allungare in classifica generale su Lindsey Kildow Vonn con cui condivide la leadership e anche la perdita del pettorale rosso di leader provvisorio della classifica di slalom che si sfila metaforicamente dalle sue spalle per vestire quelle di Marlies Schild. Ma anche la salisburghese, a Zagabria, ha perso qualcosa; la corona di regina di Sljeme, che per i prossimi dodici mesi tornerà ad ornare il viso di Tanja Poutiainen. Pulita, potente nella prima manche, la Schild è apparsa macchinosa, legnosa nella seconda, ancora offuscata dai fantasmi che negli ultimi mesi hanno minato il suo percorso. Il risultato è stato una manche lontana dagli standard della fidanzata di Benjamin Raich che al parterre non si è lasciata sfuggire che un timidissimo sorriso che in fondo ne rispecchia alla perfezione il carattere. Cinquantadue centesimi di vantaggio regalano il successo alla Poutiainen quindi, mentre poco più indietro la Zuzulova può aggiungere un'altra perla alla sua stagione di grande costanza, un terzo posto che ne rafforza la posizione di prima donna stagionale dell'Est Europa, visto che Sarka Zahrobska continua a balbettare, nonostante il buon sesto posto odierno, frutto soprattutto di una seconda manche all'altezza. Tra le due l'esile Kathrin Zettel e quell'elfo norvegese che risponde al nome di Nina Loeseth, graziosa diciottenne scandinava dal sorriso quantomeno contaggioso e dallo sguardo dolce e determinato al tempo stesso.
In scia alla campionessa del mondo, in settima posizione, la prima delle azzurre: Manuela Moelgg. Un ottimo risultato per la marebbana che con due manche generose è riuscita a ritagliarsi un ottimo venerdì pomeriggio che le permette di sorridere anche tra i paletti snodati dopo le ottime prove regalate nelle scorse settimane tra le porte larghe. Nella seconda manche la finanziera è stata abbandonata dalla poliziotta Chiara Costazza che a metà gara la precedeva in ottava posizione. Dopo essere stata sorpresa da una buchetta nella parte iniziale, la trentina aveva preso un'ottima velocità di crociera, per poi incappare nella più classica delle inforcate sul muro conclusivo. Ci può stare, nello slalom. Se succede alla Hosp in lizza per la generale, può succedere a tutte, no? Per fortuna non è accaduto ad Annalisa Ceresa che dopo quattro mesi è tornata tra le prime trenta e l'ha fatto con un positivo 21imo posto (a dispetto del pettorale 55), purtroppo è capitato a Nicole Gius nei primi frangenti della seconda frazione, in una gara che comunque sembrava adattarsi poco alle qualità della venostana.
(venerdì 15 febbraio 2008)