Solo Buechel davanti ad Herminator! Innerhofer 8°
di Luca Perenzoni
A fine gara arrivano anche le scuse. Hermann Maier voleva tornare a vincere e ci è andato vicino, molto vicino, a soli 16 centesimi, giusto il tempo lasciato nella compressione finale, per la nebbia prima e per una piccola spigolata poi. E così, nel parterre di arrivo ha voluto scusarsi con il pubblico di Kitzbuhel che all'ultimo intermedio già sognava di assistere all'ennesima perla di Mister Super-G, Herminator Maier. Le difficoltà del finale hanno costretto l'aquila di Flachau ad accontentarsi del secondo posto, ma Maier c'è e in poco più di un minuto è riuscito a spazzare tutte le voci che si rincorrono in questi giorni tirolesi su un suo imminente ritiro. Non ci pensa nemmeno, Herminator: avanti, conscio del proprio valore e della propria forza almeno fino a Vancouver. Poi si vedrà. Tanto l'esperienza paga in Coppa del Mondo ed il super-g odierno sembra essere fatto apposta per dimostrarlo: Buechel, Maier, Cuche, un terzetto di over 30, di arzilli vecchietti che sul breve tracciato di Kitzbuhel hanno dettato legge, concedendo al solo Mario Scheiber l'onore di accompagnarli sul terzo gradino del podio, quasi come un'investitura per il prossimo futuro.
Neve strana, quella della Streif oggi; d'altronde con temperature ampiamente sopra lo zero non si possono fare miracoli ed il ghiaccio che tante critiche e perplessità ha sollevato nei giorni scorsi, si è trasformato in un manto più dolce, ma anche più infido, che ha tradito molti attesi protagonisti, soprattutto tra gli austriaci. Ma non Marco Buechel, bravo e fortunato a sfruttare uno dei pochi momenti di sole pieno e nebbia assente: un pizzico di aiuto da parte della dea bendata, lo stesso che forse non hanno avuto Maier e la coppia di terzi, Cuche e Scheiber; ci vuole anche quello, a volte, per vincere!
E non è frutto della fortuna invece l'ottima prestazione della squadra azzurra, che trova una giornata d'altissimo livello, soprattutto in un'ottica d'insieme. Il lavoro di Gianluca Rulfi e Giuseppe Zeni sta dando ottimi frutti e l'ottavo posto di Christof Innerhofer è lì a dimostrarlo. Il ragazzo c'è, cresce di volta in volta ed anche la sua "prima" sulla Streif lascia a bocca aperta. D'accordo, oggi non era la discesa vera, ma solo un normale super-g, eppure il pusterese non ha sofferto del minimo timore reverenziale, anzi, ha saputo interpretare l'Hausbergkante come solo Benni Raich (appena davanti in classifica) meglio di lui. Grinta e tecnica da vendere insomma e domani potrebbe stupire nuovamente, senza però voler strafare. E subito dietro al giovane Inner, riecco un pimpante Peter Fill, apparso in netto crescendo, almeno sulla prova odierna, interpretata con giudizio e capace di riportare il sorriso sul volto del venticinquenne di Castelrotto. Due azzurri nei dieci quindi, e non è finita, perchè il sempre più costante Werner Heel chiude 13imo in scia a Bode Miller, Patrick Staudacher 14imo, Walter Girardi 17imo e Silvano Varettoni 23imo: tanti azzurri a punti, tanti azzurri capaci di affrontare con personalità il "mostro" dell'Hahnenkhamm. Da segnalare invece la giornata canadese con un positivo John Kucera quinto classificato davanti alla sorpresissima Robbie Dixon, ventiduenne nordamericano che prima di oggi non era mai riuscito ad entrare in zona punti; battezzato dalla Streif, insomma...
Il grande fine settimana di Kitzbuhel è dunque partito, ora tutta l'attenzione è rivolta alla discesa di domani: la Streif vuole scrivere un nuovo capitolo della propria storia, ma soprattutto vuole presentarsi in tutto il suo splendore, come non succede dal 2004.
(venerdì 18 gennaio 2008)
Neve strana, quella della Streif oggi; d'altronde con temperature ampiamente sopra lo zero non si possono fare miracoli ed il ghiaccio che tante critiche e perplessità ha sollevato nei giorni scorsi, si è trasformato in un manto più dolce, ma anche più infido, che ha tradito molti attesi protagonisti, soprattutto tra gli austriaci. Ma non Marco Buechel, bravo e fortunato a sfruttare uno dei pochi momenti di sole pieno e nebbia assente: un pizzico di aiuto da parte della dea bendata, lo stesso che forse non hanno avuto Maier e la coppia di terzi, Cuche e Scheiber; ci vuole anche quello, a volte, per vincere!
E non è frutto della fortuna invece l'ottima prestazione della squadra azzurra, che trova una giornata d'altissimo livello, soprattutto in un'ottica d'insieme. Il lavoro di Gianluca Rulfi e Giuseppe Zeni sta dando ottimi frutti e l'ottavo posto di Christof Innerhofer è lì a dimostrarlo. Il ragazzo c'è, cresce di volta in volta ed anche la sua "prima" sulla Streif lascia a bocca aperta. D'accordo, oggi non era la discesa vera, ma solo un normale super-g, eppure il pusterese non ha sofferto del minimo timore reverenziale, anzi, ha saputo interpretare l'Hausbergkante come solo Benni Raich (appena davanti in classifica) meglio di lui. Grinta e tecnica da vendere insomma e domani potrebbe stupire nuovamente, senza però voler strafare. E subito dietro al giovane Inner, riecco un pimpante Peter Fill, apparso in netto crescendo, almeno sulla prova odierna, interpretata con giudizio e capace di riportare il sorriso sul volto del venticinquenne di Castelrotto. Due azzurri nei dieci quindi, e non è finita, perchè il sempre più costante Werner Heel chiude 13imo in scia a Bode Miller, Patrick Staudacher 14imo, Walter Girardi 17imo e Silvano Varettoni 23imo: tanti azzurri a punti, tanti azzurri capaci di affrontare con personalità il "mostro" dell'Hahnenkhamm. Da segnalare invece la giornata canadese con un positivo John Kucera quinto classificato davanti alla sorpresissima Robbie Dixon, ventiduenne nordamericano che prima di oggi non era mai riuscito ad entrare in zona punti; battezzato dalla Streif, insomma...
Il grande fine settimana di Kitzbuhel è dunque partito, ora tutta l'attenzione è rivolta alla discesa di domani: la Streif vuole scrivere un nuovo capitolo della propria storia, ma soprattutto vuole presentarsi in tutto il suo splendore, come non succede dal 2004.
(venerdì 18 gennaio 2008)