Bank infortunato su una Streif che incute timore
di Luca Perenzoni
Sono stati tanti i paurosi voli che hanno tratteggiato la storia della Streif. A noi piace ricordare il più spettacolare di tutti per la sua dinamica, quello di Pietro Vitalini nel gennaio del 1995: l'azzurro prese il volo e sorpassò le 3 file di reti di protezione, planando all'esterno del tracciato, fortunatamente ricco di neve fresca, tanto che "Alitalia" (soprannome obbligato dopo simile voto) non ebbe alcuna conseguenza e si rialzò completamente illeso. Sono passati 13 anni da quel 13 gennaio e tanti altri protagonisti hanno sperimentato la durezza del tracciato tirolese, capace di incutere timore al solo pensiero.
Anche oggi, nella prima prova cronometrata, non sono mancate le cadute, tra cui anche quella del passiriano Werner Heel che fortunatamente è riuscito a rialzarsi senza alcun problema. Meno bene è andata invece al ceco Ondrej Bank, atterrato malamente nel salto finale (lo stesso della spaccata di Ghedina, per intenderci, quanta storia trasuda la neve della Streif!) e costretto a dire addio ai sogni di ripetere il podio conquistato a Beaver Creek: al ragazzo boemo è stata riscontrata la frattura di tibia e perone destri, infortunio che di fatto mette fine a questa sua stagione.
In precedenza nello stesso punto era caduto anche l'apripista austriaco Patrick Hinterseer (nipote dell'ex discesista Ernst Hinterseer) che ha invece riscontrato una lesione alla sesta e settima vertebra toracica.
Ma non serve cadere, per aver timore o rispetto della Streif. Lo svizzero Marc Berthod, alla sua prima esperienza in discesa a Kitz, ha deciso di mettere fine alla propria prova poco dopo metà tracciato ("Non avevo la fiducia e la sicurezza per arrivare in fondo") e lo stesso Rainer Scheonfelder, una volta giunto al traguardo, si è detto letteralmente scosso dall'esperienza: "La prima volta è davvero dura". Senza dimenticare la rinuncia a priori di Jean Baptiste Grange ("Kitz non è Wengen, meglio andarci cauti!").
Slalomisti poco avvezzi alla velocità? Non solo, sentite cosa ha detto Michael Walchhofer: "Una pista terribile, in condizioni brutali con molte difficoltà" a cui risponde Hermann Maier: "E' come è giusto che sia: bella come una Foresta Nera." Non sa cosa sia la paura, Herminator: la Streif in fondo è per gli uomini duri, che non si lasciano intimorire dai tanti passaggi cruciali ed il pane per i loro denti non mancherà di certo nelle prossime giornate. Con il sole è arrivato anche il freddo notturno e di conseguenza il ghiaccio: sarà sempre più affascinante, sempre più spettacolare, sperando che il bel tempo permanga su Kitzbuhel per l'intera settimana, dopo i problemi organizzativi delle ultime annate. Domani intanto seconda sessione di prove: vedremo se qualcun'altro alzerà bandiera bianca su questa pista per duri.
Ah, prima di chiudere, un'ultima cosa: il giorno dopo Vitalini partì per la seconda discesa, domò la Streif e chiuse al quinto posto...
(martedì 15 gennaio 2008)
Ma non serve cadere, per aver timore o rispetto della Streif. Lo svizzero Marc Berthod, alla sua prima esperienza in discesa a Kitz, ha deciso di mettere fine alla propria prova poco dopo metà tracciato ("Non avevo la fiducia e la sicurezza per arrivare in fondo") e lo stesso Rainer Scheonfelder, una volta giunto al traguardo, si è detto letteralmente scosso dall'esperienza: "La prima volta è davvero dura". Senza dimenticare la rinuncia a priori di Jean Baptiste Grange ("Kitz non è Wengen, meglio andarci cauti!").
Slalomisti poco avvezzi alla velocità? Non solo, sentite cosa ha detto Michael Walchhofer: "Una pista terribile, in condizioni brutali con molte difficoltà" a cui risponde Hermann Maier: "E' come è giusto che sia: bella come una Foresta Nera." Non sa cosa sia la paura, Herminator: la Streif in fondo è per gli uomini duri, che non si lasciano intimorire dai tanti passaggi cruciali ed il pane per i loro denti non mancherà di certo nelle prossime giornate. Con il sole è arrivato anche il freddo notturno e di conseguenza il ghiaccio: sarà sempre più affascinante, sempre più spettacolare, sperando che il bel tempo permanga su Kitzbuhel per l'intera settimana, dopo i problemi organizzativi delle ultime annate. Domani intanto seconda sessione di prove: vedremo se qualcun'altro alzerà bandiera bianca su questa pista per duri.
Ah, prima di chiudere, un'ultima cosa: il giorno dopo Vitalini partì per la seconda discesa, domò la Streif e chiuse al quinto posto...
(martedì 15 gennaio 2008)