Patrick Staudacher campione del Mondo!!!
di Luca Perenzoni
Viene dalla Val d'Isarco il primo campione del Mondo di Aare 2007. Patrick Staudacher, ventisettenne di Colle Isarco ha regalato all'Italia la prima medaglia iridata nella storia dei mondiali di super-g. Ma soprattutto si è regalato un oro storico, magari a sopresa: "E' un sogno, non capisco cosa stia succedendo." le sue parole al termine della gara.
Alle sue spalle l'austriaco Fritz Strobl e l'elvetico Bruno Kernen. Più lontani gli altri azzurri, con Peter Fill 14imo, Massimiliano Blardone 16imo e Werner Heel 24imo.
Difficile alla vigilia poter puntare su Staudi. Difficile perchè il lotto dei pretendenti sembrava ristretto ai "soliti noti", ai Miller e Cuche di turno, senza tralasciare Peter Fill o Svindal. Ma si sa che i Mondiali spesso riservano gloria per gli outsider, per chi si presenta al cancelletto con nulla da perdere e proprio per questo può sciare leggero, senza dar peso a tensioni o pressioni di sorta. Leggero come Staudacher che ha interpretato al meglio la neve compatta ma non ghiacciata, eredità delle precipitazioni degli scorsi giorni. Nessuna sbavatura: velocità e precisione con il capolavoro disegnato anzi, pennellato, nel tratto finale di gara, dove nessuno è riuscito a mantenere la sua scia. Negli ultimi 15 secondi di gara il carabiniere altoatesino ha costruito il suo trionfo, con linee perfette senza clacare alcunchè sugli spigoli. E su un tracciato relativamente corto (1'14"30 il tempo finale dell'azzurro) l'aver saputo sciare senza errori è valsa la carta in più; è valso il successo. Già al suo arrivo, dopo solo una decina di concorrenti, il congruo vantaggio sulla concorrenza lasciava intuire una grande prova del sudtirolese; sensazione che è andata via via trasformandosi in realtà con la discesa degli altri, big e outsider di turno. Così il primo a portare un brivido sulla pelle di Staudi è quel Fritz Strobl che, dati alla mano, non avrebbe neppure dovuto partecipare. I tecnici austriaci hanno però fiutato bene, preferendo lui a Walchhofer ed il carinziano non ha deluso le attese, terminando alle spalle dell'azzurro a 32 centesimi di distanza. Ma a scendere mancavano ancora i Cuche, i Miller, gli Svindal. Lo svizzero finisce giusto alle spalle del connazionale Kernen che torna così sul podio iridato dopo l'oro di Sestriere '97 e il bronzo di St. Moritz (entrambi in discesa). E' sempre un centesimo la maledizione di Cuche che quest'anno ha visto sfuggire importanti affermazioni per distacchi tanto risicati. Ed insieme a Cuche, c'è Cristoph Gruber, altro austriaco che non ti aspetti, mentre gli altri big naufragano su una pista forse un po' rovinata: Maier è 7imo, Svindal 13imo davanti a Fill con Miller addirittura 25imo, preceduto anche da un Max Blardone in palla e 16imo come mai prima in super-g. Peccato invece per Werner Heel, autore di un brutto errore che ha macchiato una prova altrimenti a livello dei primi dieci.
Ha un gusto particolare questo successo di Staudi. Perchè anche lui, come tanti azzurri, ha dovuto frequentare spesso e volentieri un'infermeria che ha rallentato la crescita di una carriera ancora giovane, ma capace di vederlo autore di pregevoli risultati, di podi sfiorati e di costanza ad ottimi livelli. Prima un problema all'occhio, poi un'operazione alla spalla; cadute e risalite, fino alla scalata del podio che conta: il primo acuto è arrivato in un giorno importantissimo; anche questa è classe.
Parte alla grande il Mondiale azzurro. Cancellato in un colpo solo lo zero di Torino 2006; in una stagione ricca di polemiche e difficoltà è un risultato che premia la dedizione di tutti, tecnici ed atleti. L'Italia trionfa, il tricolore è sopra tutto e tutti. Ed il Mondiale è appena cominciato...
(martedì 6 febbraio 2007)
Difficile alla vigilia poter puntare su Staudi. Difficile perchè il lotto dei pretendenti sembrava ristretto ai "soliti noti", ai Miller e Cuche di turno, senza tralasciare Peter Fill o Svindal. Ma si sa che i Mondiali spesso riservano gloria per gli outsider, per chi si presenta al cancelletto con nulla da perdere e proprio per questo può sciare leggero, senza dar peso a tensioni o pressioni di sorta. Leggero come Staudacher che ha interpretato al meglio la neve compatta ma non ghiacciata, eredità delle precipitazioni degli scorsi giorni. Nessuna sbavatura: velocità e precisione con il capolavoro disegnato anzi, pennellato, nel tratto finale di gara, dove nessuno è riuscito a mantenere la sua scia. Negli ultimi 15 secondi di gara il carabiniere altoatesino ha costruito il suo trionfo, con linee perfette senza clacare alcunchè sugli spigoli. E su un tracciato relativamente corto (1'14"30 il tempo finale dell'azzurro) l'aver saputo sciare senza errori è valsa la carta in più; è valso il successo. Già al suo arrivo, dopo solo una decina di concorrenti, il congruo vantaggio sulla concorrenza lasciava intuire una grande prova del sudtirolese; sensazione che è andata via via trasformandosi in realtà con la discesa degli altri, big e outsider di turno. Così il primo a portare un brivido sulla pelle di Staudi è quel Fritz Strobl che, dati alla mano, non avrebbe neppure dovuto partecipare. I tecnici austriaci hanno però fiutato bene, preferendo lui a Walchhofer ed il carinziano non ha deluso le attese, terminando alle spalle dell'azzurro a 32 centesimi di distanza. Ma a scendere mancavano ancora i Cuche, i Miller, gli Svindal. Lo svizzero finisce giusto alle spalle del connazionale Kernen che torna così sul podio iridato dopo l'oro di Sestriere '97 e il bronzo di St. Moritz (entrambi in discesa). E' sempre un centesimo la maledizione di Cuche che quest'anno ha visto sfuggire importanti affermazioni per distacchi tanto risicati. Ed insieme a Cuche, c'è Cristoph Gruber, altro austriaco che non ti aspetti, mentre gli altri big naufragano su una pista forse un po' rovinata: Maier è 7imo, Svindal 13imo davanti a Fill con Miller addirittura 25imo, preceduto anche da un Max Blardone in palla e 16imo come mai prima in super-g. Peccato invece per Werner Heel, autore di un brutto errore che ha macchiato una prova altrimenti a livello dei primi dieci.
Ha un gusto particolare questo successo di Staudi. Perchè anche lui, come tanti azzurri, ha dovuto frequentare spesso e volentieri un'infermeria che ha rallentato la crescita di una carriera ancora giovane, ma capace di vederlo autore di pregevoli risultati, di podi sfiorati e di costanza ad ottimi livelli. Prima un problema all'occhio, poi un'operazione alla spalla; cadute e risalite, fino alla scalata del podio che conta: il primo acuto è arrivato in un giorno importantissimo; anche questa è classe.
Parte alla grande il Mondiale azzurro. Cancellato in un colpo solo lo zero di Torino 2006; in una stagione ricca di polemiche e difficoltà è un risultato che premia la dedizione di tutti, tecnici ed atleti. L'Italia trionfa, il tricolore è sopra tutto e tutti. Ed il Mondiale è appena cominciato...
(martedì 6 febbraio 2007)