Kjetil André Aamodt: lo straordinario "ragioniere"
a cura della redazione
Kjetil André Aamodt aveva solo 22 anni quando conquistò la sua prima Coppa
del Mondo, battendo sul campo il leggendario Marc Girardelli e il fuoriclasse Alberto Tomba.
Già nelle due stagioni precedenti, comunque, l'atleta norvegese si era imposto all'attenzione del Circo Bianco vincendo tre medaglie d'oro, a Val d'Isère nel 1992, nello slalom speciale e nel gigante dei Campionati Mondiali di Morioka 1993.
D'altronde, fin dai Campionati Mondiali Juniores di Zinal 1990, Aamodt aveva dimostrato quella straordinaria polivalenza che negli anni successivi gli ha permesso di inserirsi nel ristrettissimo novero degli atleti capaci di vincere in ogni disciplina.
Probabilmente Kjetil Andre avrebbe potuto mettere altre sfere di cristallo in bacheca oltre a quella, straordinaria, del 1993/1994: la stagione precedente fu secondo dietro a Marc Girardelli per soli 32 punti ma vinse la coppetta di gigante e superg; nel 1997 si arrese nelle ultime gare ad un insuperabile Luc Alphand; nel 1999 si inchinò al compagno e amico Lasse Kjus per 23 punti; nel 2000 fu secondo dietro ad un inarrivabile Hermann Maier ma vinse la coppetta di slalom; nel 2002 ancora secondo dietro Stefan Eberharter.
Sedici stagioni di carriera in Coppa del Mondo quasi sempre ad altissimi livelli, raccogliendo un numero impressionante di podi e di piazzamenti nelle cinque discipline, straordinariamente regolare ed affidabile, per questo soprannominato "Ragioniere" dai primi FantaManager di Fantaski.
Ricchissima anche la bacheca di medaglie alle Olimpiadi e ai Campionati Mondiali: dopo Morioka 93 Aamodt lascia il segno praticamente in tutte le manifestazioni mondiali seguenti.
Campionati del Mondo: è bronzo in superg in Sierra Nevada nel 96, oro in combinata a Sestriere nel 97, oro in combinata a Vail nel 99, oro in combinata e argento in gigante a St.Anton nel 2001, argento in discesa e bronzo in combinata a St.Moritz nel 2003. Olimpiadi: a Lillehammer 94 argento in combinata, bronzo in superg e argento in discesa; a Salt Lake City 2002 oro in superg e combinata, a Torino 2006 oro in superg.
In totale: 9 medaglie d'oro, 6 d'argento, 5 di bronzo.
Pochi giorni prima della gara d’apertura della stagione 2003/2004 si infortuna in allenamento, fratturandosi la caviglia e perdendo così di fatto tutta la stagione.
Dopo l'infortunio, non riesce a recuperare totalmente la forma e i suoi risultati migliori non vanno oltre la quinta posizione come in discesa in Val Gardena a dicembre del 2004, in combinata a Wengen a gennaio 2005 e in superg a marzo a Lenzerheide.
A marzo del 2005 trionfa ai Campionati Nazionali norvegesi in discesa libera davanti a Bjarne Solbakken e Hans Olsson.
Nella stagione 2005/2006, di fatto la sua ultima, sale sul podio ancora 3 volte. A marzo l'ennesima operazione, l'ennesimo intervento al ginocchio e un'estate passata a lottare contro il dolore e gli acciacchi...il rientro più volte rimandato non avverrà mai.
La sua classe cristallina è sempre stata accompagnata da una grande professionalità: di poche parole ma di grandissimo esempio non solo per i compagni di squadra ma per tutti i giovani atleti che lo hanno preso come modello, vuoi quando gli sci danzano tra i pali stretti, vuoi quando i materiali superano i 100 km all'ora.
Grazie Kjetil Andrè per tutte le emozioni che ci hai regalato!
Matteo Pavesi & Gabriele Pezzaglia
(mercoledì 10 gennaio 2007)
Già nelle due stagioni precedenti, comunque, l'atleta norvegese si era imposto all'attenzione del Circo Bianco vincendo tre medaglie d'oro, a Val d'Isère nel 1992, nello slalom speciale e nel gigante dei Campionati Mondiali di Morioka 1993.
D'altronde, fin dai Campionati Mondiali Juniores di Zinal 1990, Aamodt aveva dimostrato quella straordinaria polivalenza che negli anni successivi gli ha permesso di inserirsi nel ristrettissimo novero degli atleti capaci di vincere in ogni disciplina.
Probabilmente Kjetil Andre avrebbe potuto mettere altre sfere di cristallo in bacheca oltre a quella, straordinaria, del 1993/1994: la stagione precedente fu secondo dietro a Marc Girardelli per soli 32 punti ma vinse la coppetta di gigante e superg; nel 1997 si arrese nelle ultime gare ad un insuperabile Luc Alphand; nel 1999 si inchinò al compagno e amico Lasse Kjus per 23 punti; nel 2000 fu secondo dietro ad un inarrivabile Hermann Maier ma vinse la coppetta di slalom; nel 2002 ancora secondo dietro Stefan Eberharter.
Sedici stagioni di carriera in Coppa del Mondo quasi sempre ad altissimi livelli, raccogliendo un numero impressionante di podi e di piazzamenti nelle cinque discipline, straordinariamente regolare ed affidabile, per questo soprannominato "Ragioniere" dai primi FantaManager di Fantaski.
Ricchissima anche la bacheca di medaglie alle Olimpiadi e ai Campionati Mondiali: dopo Morioka 93 Aamodt lascia il segno praticamente in tutte le manifestazioni mondiali seguenti.
Campionati del Mondo: è bronzo in superg in Sierra Nevada nel 96, oro in combinata a Sestriere nel 97, oro in combinata a Vail nel 99, oro in combinata e argento in gigante a St.Anton nel 2001, argento in discesa e bronzo in combinata a St.Moritz nel 2003. Olimpiadi: a Lillehammer 94 argento in combinata, bronzo in superg e argento in discesa; a Salt Lake City 2002 oro in superg e combinata, a Torino 2006 oro in superg.
In totale: 9 medaglie d'oro, 6 d'argento, 5 di bronzo.
Pochi giorni prima della gara d’apertura della stagione 2003/2004 si infortuna in allenamento, fratturandosi la caviglia e perdendo così di fatto tutta la stagione.
Dopo l'infortunio, non riesce a recuperare totalmente la forma e i suoi risultati migliori non vanno oltre la quinta posizione come in discesa in Val Gardena a dicembre del 2004, in combinata a Wengen a gennaio 2005 e in superg a marzo a Lenzerheide.
A marzo del 2005 trionfa ai Campionati Nazionali norvegesi in discesa libera davanti a Bjarne Solbakken e Hans Olsson.
Nella stagione 2005/2006, di fatto la sua ultima, sale sul podio ancora 3 volte. A marzo l'ennesima operazione, l'ennesimo intervento al ginocchio e un'estate passata a lottare contro il dolore e gli acciacchi...il rientro più volte rimandato non avverrà mai.
La sua classe cristallina è sempre stata accompagnata da una grande professionalità: di poche parole ma di grandissimo esempio non solo per i compagni di squadra ma per tutti i giovani atleti che lo hanno preso come modello, vuoi quando gli sci danzano tra i pali stretti, vuoi quando i materiali superano i 100 km all'ora.
Grazie Kjetil Andrè per tutte le emozioni che ci hai regalato!
Matteo Pavesi & Gabriele Pezzaglia
(mercoledì 10 gennaio 2007)