Peter Fill secondo a Hinterstoder. Ottima Italia
di Luca Perenzoni
Grandissimo Peter Fill!! Non ce ne vorrà Bode Miller, folgorante vincitore del secondo super-g di fila dopo quello della Saslong, ma oggi la scena è tutta per il ventiduenne di Castelrotto, autore di una prova maiuscola a dispetto di condizioni (di pista e di visibilità) assolutamente lontane dall'ottimale.
Condizioni uguali per tutti, si dirà, ma nelle difficoltà il carabiniere dell'Alpe di Siusi sembra caricarsi ancor più. Eccolo quindi affrontare quasi con spavalderia l'impegnativo disegno del super-g di Hinterstoder su un pendio reso ancor più nervoso dall'esiguo manto nevoso, mentre a complicare ulteriormente le cose ci si metteva anche una nebbiolina, pronta ad andare e venire, quasi con l'intento di rompere le uova nel paniere di uno Scheiber piuttosto che di un Kernen.
Fill evidentemente ha fatto i suoi conti; gioendo in cuor suo per la cancellazione del lungo pianoro iniziale, sorta di spada di Damocle sulla testa di uno come lui, ancora troppo ruvido quando si tratta di lasciar correre gli sci. Non si eslcude che l'accorciamento della pista gli abbia infuso una certa qual dose di ottimismo, permettendogli di aggredire al meglio il tracciato di gara, interiorizzandolo sempre più, curva dopo curva fino a planare sul traguardo per spodestare un imprevedibile Silvan Zurbriggen, sceso per primo e per quasi un'ora leader incontrastato della gara.
Che inizio di stagione per "Pietro"! Terzo in discesa a Lake Luoise, quarto in supercombinata ed in discesa a Beaver Creek, oggi secondo in super-g dopo la parentesi italiana non troppo brillante anche per i postumi della contusione alla tibia rimediata nel gigante del Colorado. Ora che il dolore è solo un ricordo, l'altoatesino è tornato ai livelli di un paio di settimane fa, quelli che l'avevano lanciato in vetta alla classifica generale, segnale inconfutabile della sua continua crescita. E' qualche anno che il ragazzo è atteso ai vertici; qualche segnale isolato lasciava intravedere qualcosa, ma insinuava in molti il dubbio di avere di fronte una sorta di incompiuta. Ma Fill non sembra preoccuparsi di quanto si dice, anzi. Continua a lavorare con il giusto mix di pazienza e tranquillità, ben conscio che prima o poi la sua classe verrà ricompensata. Tanto che i detrattori iniziano a ricredersi di fronte a questo giovane (va ricordato, soli 22 anni anche se da almeno 4 in pianta stabile tra i "grandi") che incarna alla perfezione il concetto di sciatore polivalente moderno. Perchè se è vero che la velocità gli ha fin qui regalato i migliori acuti, non si devono scordare i significativi passi avanti evidenziati sia in gigante che in slalom; insomma, l'effettiva polivalenza è ormai traguardo vicino.
Grande giornata per Fill, ma grande giornata per tutta la pattuglia azzurra, a cominciare da un sontuoso Patrick Staudacher che con l'8° posto conquista il miglior piazzamento in Coppa della carriera, imitato da un sorprendente Walter Girardi, tredicesimo, e da un Michael Gufler 18°. E non è finita, con il 22° tempo staccato da Christof Innerhofer, altro talento polivalente per il futuro. Poco dietro sorridono Folorian Eisath ed Alex Happacher, rispettivamente 24° e 27°.
La gara come detto l'ha vinta Bode Miller (terzo successo stagionale, l'unico capace di imporsi più volte in questo mese di Coppa) grazie ad una prova superlativa che conferma la velocità statunitense come la miglior realtà del momento (vedasi Kildow e mancuso in Val d'Isere). Terzo posto per Maier, ritornato dopo 10 anni sulla pista del debutto in Coppa, quarto per Zurbriggen con Strobl, Büchel e Streitberger a seguire da presso. E domani tocca ai gigantisti...
(mercoledì 20 dicembre 2006)
Che inizio di stagione per "Pietro"! Terzo in discesa a Lake Luoise, quarto in supercombinata ed in discesa a Beaver Creek, oggi secondo in super-g dopo la parentesi italiana non troppo brillante anche per i postumi della contusione alla tibia rimediata nel gigante del Colorado. Ora che il dolore è solo un ricordo, l'altoatesino è tornato ai livelli di un paio di settimane fa, quelli che l'avevano lanciato in vetta alla classifica generale, segnale inconfutabile della sua continua crescita. E' qualche anno che il ragazzo è atteso ai vertici; qualche segnale isolato lasciava intravedere qualcosa, ma insinuava in molti il dubbio di avere di fronte una sorta di incompiuta. Ma Fill non sembra preoccuparsi di quanto si dice, anzi. Continua a lavorare con il giusto mix di pazienza e tranquillità, ben conscio che prima o poi la sua classe verrà ricompensata. Tanto che i detrattori iniziano a ricredersi di fronte a questo giovane (va ricordato, soli 22 anni anche se da almeno 4 in pianta stabile tra i "grandi") che incarna alla perfezione il concetto di sciatore polivalente moderno. Perchè se è vero che la velocità gli ha fin qui regalato i migliori acuti, non si devono scordare i significativi passi avanti evidenziati sia in gigante che in slalom; insomma, l'effettiva polivalenza è ormai traguardo vicino.
Grande giornata per Fill, ma grande giornata per tutta la pattuglia azzurra, a cominciare da un sontuoso Patrick Staudacher che con l'8° posto conquista il miglior piazzamento in Coppa della carriera, imitato da un sorprendente Walter Girardi, tredicesimo, e da un Michael Gufler 18°. E non è finita, con il 22° tempo staccato da Christof Innerhofer, altro talento polivalente per il futuro. Poco dietro sorridono Folorian Eisath ed Alex Happacher, rispettivamente 24° e 27°.
La gara come detto l'ha vinta Bode Miller (terzo successo stagionale, l'unico capace di imporsi più volte in questo mese di Coppa) grazie ad una prova superlativa che conferma la velocità statunitense come la miglior realtà del momento (vedasi Kildow e mancuso in Val d'Isere). Terzo posto per Maier, ritornato dopo 10 anni sulla pista del debutto in Coppa, quarto per Zurbriggen con Strobl, Büchel e Streitberger a seguire da presso. E domani tocca ai gigantisti...
(mercoledì 20 dicembre 2006)