Ancora Palander. G.Bergamelli tra i primi
(Schladming, Aut). Sulla Planai di Schladming, Kalle Palander ottiene la seconda vittoria tra i pali stretti nel giro di quarantotto ore. Prima a Kitzbuehel, nel tempio dello sci, ammutolendo quell’inferno biancorosso che occupava i lati della pista ed il parterre, nonostante il nevischio, per sostenere i loro beniamini. Oggi, sempre nella terra dove lo sci è sport nazionale, ma non eravamo più in Tirolo bensì in Striria al confine con il Salisburghese, il buon Kalle infila un’altra impresa. Tutto d’un tratto, sembra che la sua dote tecnica principale, quell’ “indipendenza di gambe” che gli permette di sgattaiolare con rapidità tra una porta e l’altra, abbia finalmente premiato il finlandese di Tornio. Sarà un caso, ma quando Palander sente odore di medaglie iridate gli scatta qualcosa: già a Vail nel 1999 è stato d’“oro”, e a due settimane dallo speciale iridato di St.Moritz, si presenta come lo slalomista da battere. Ivica Kostelic, 4° anche oggi come a Kitz, sembra aver tirato il freno a mano: certo, incrementa sempre più lunghezze per la coppetta di specialità, che non dovrebbe sfuggirli nemmeno quest’anno, ma non ha più lo smalto che lo contraddistingueva a dicembre ed inizio gennaio. Un atleta che sembra davvero in crisi, è Jean Pierre Vidal, solo 28°: alcune buone gare si, ma lontano dalle performance della passata stagione, che lo vedevano come l’atleta che se la cavava meglio fra i pali stretti. Sul podio con Kalle, 2° Benjamin Raich, il “fulmine di Pitztall”, e 3° il norvegese Hans Petter Buraas, che quest’anno brilla a suon di podi per continuità. 5° il regolare austriaco Manfred Pranger e 6° il connazionale Martin Marinac, che sembrava essersi perso per strada: il vincitore della Coppa Europa dell’anno scorso, ha ritrovato la giusta convinzione per fare bene. Come Vidal, male anche Rainer Schoenfelder (25°), ed il nostro Giorgio Rocca (27°). Il livignasco, vincitore a Wengen, sente troppo la prestazione: la forma indubbiamente c’è, a dimostrazione la prima vittoria in coppa, il secondo posto di Sestriere e i tratti delle gare in cui ha comunque pennellato alla grande nonostante le inforcate, ma deve lavorare forse anche di più di “testa”. A sostituire Giorgione, ci pensa sempre lui: Giancarlo Bergamelli, ventotto anni ad ottobre, e nativo di Trescore Balneario, Valle Cavallina. “Gianki”, mingherlino all’apparenza ma una belva quando c’è da tirare fuori le unghie sul “difficile”, è costantemente nel primo gruppo di merito. 7° a Kranjsca Gora, “nei 15” a Bormio e Kitzbuehel, ed ancora ottimo 7° sul tracciato in notturna della Stiria. Già prima dell’inizio della stagione, appena giunti negli StatiUniti a metà novembre, aveva vinto una gara del circuito Nor-Am a Loveland: si doveva capire che quest’anno il bergamasco era in palla, ed in grado di “dare la paga” a forti specialisti dello slalom. Come Rocca, si trova meglio sul duro, ama il ripido: entrambi, infatti, sperano che il giorno dei Mondiali bagnino la pista per portarla a dei livelli selettivi e sicuramente più impegnativi di alcune gare che si sono disputate fino ad oggi. Giorgio e Giancarlo, per St.Moritz, ovviamente hanno il posto assicurato: in queste ore, sarà compito di Gustav Thoeni, rendere nota la lista di tutti i convocati azzurri.
Intanto, salterà le competizioni iridate, lo sloveno Uros Pavlovic. Il trentenne gigantista, quest’anno 9° a Kranjsca e 10° in Alta Badia, si è infortunato durante un allenamento fra le porte larghe sul Pdkoren di Kranjsca Gora.
(mercoledì 29 gennaio 2003)
Intanto, salterà le competizioni iridate, lo sloveno Uros Pavlovic. Il trentenne gigantista, quest’anno 9° a Kranjsca e 10° in Alta Badia, si è infortunato durante un allenamento fra le porte larghe sul Pdkoren di Kranjsca Gora.
(mercoledì 29 gennaio 2003)