Torino 2006, atto secondo
di Luca Perenzoni
E' la composta esultanza di Armin Zöggeler l'immagine di questa seconda giornata olimpica. L'immagine di un campione, probabilmente mai osannato a dovere, ma sopratutto l'immagine di un atleta capace di restare sul podio olimpico da quattro edizioni dei Giochi, un record assoluto per un qualsiasi sportivo azzurro, invernale e non. Lo slittinista di Foiana, a due passi da Merano, non ha avuto esitazione nel controllare il vantaggio acquisito nella prima giornata su Albert Demtschenko. E mentre l'altro mostro sacro dello slittino Georg Hackl si inchinava all'età ed a qualche acciacco di troppo, il carabiniere altoatesino riusciva a conquistare la vetta dell'Olimpo quattro anni dopo la prima indimenticabile scalata. Non è stato facile, lo testimoniano la seppur celata tensione che traspariva dagli occhi di Armin e l'esultanza sfrenata di Marco Andreatta, lui stesso bolzanino e direttore tecnico quasi esclusivamente per passione di una squadra nazionale che porta l'indelebile marchio del Sudtirolo. Non è stato facile, ma l'impresa acquisisce ancor maggior risalto e non fa che accrescere la fama e l'onore di questo bi-campione olimpico capace di fare incetta di coppe del mondo e mondiali come mai nessun altro prima in Italia.
Ma la vittoria di Zöggeler è stata la ciliegina sulla torta di una giornata già di per sè positiva. L'azzurro aveva già trovato in precedenza un posto sul podio grazie a Pietro Piller Cottrer che nel doppio inseguimento era riuscito nel primo pomeriggio a resistere al ritorno dei soliti finisseurs che più di una volta l'hanno costretto alle posizioni di rincalzo. L'azione orchestrata in coppia con Giorgio di Centa aveva per qualche istante dato l'impressione della doppietta italiana ma il prepotente ritorno del russo Dementiev e del norvegese Estil hanno limitato il trionfo azzurro al terzo e quarto posto dei due alfieri, ben supportati dalla positiva prova di Fabio Santus e Valerio Checchi. In precedenza era stata la friuliana Gabriella Paruzzi a sfoderare una prestazione degna del suo nome. Nella sua miglior gara stagionale è infatti riuscita a chiudere al quinto posto nel giorno della consacrazione dell'estone Kristina Smigun capace di beffare in volata la mamma volante Katerina Neumannova che ancora una volta ha visto così sfumare da molto, troppo vicino l'oro olimpico.
Dopo le sorprese di ieri l'impianto di Pragelato ha proposto oggi il sogno infranto del finnico Janne Ahonen che sul trampolino più corto non è andato oltre al settimo posto. Vittoria per il norvegese Lars Bystoel sul talentuoso finlandese Matti Hautamaeki e sul connazionale Roar Ljoekelsoey. Non è riuscito il miracolo a Sebastian Colloredo che chiude in 27ima posizione. Lo stesso miracolo che non riesce a Giacomo Kratter, primo degli esclusi da una finale dominata dal maestro dell'Half pipe Shaun White, statunitense capace di incantare e calamitare l'attenzione di spettatori e appassionati.
La chiusura del programma è tutta del pattinaggio veloce con le 4 staffettiste azzurre dello short track capaci di centrare l'obiettivo finale trainate da una Arianna Fontana, valtellinese appena sedicenne ma già col piglio di una veterana: una medaglia sembra a portata di mano per le quattro ragazze azzurre. La stessa Fontana insieme a Mara Capurso riesce a passare il turno nei 500 metri individuali; le due ragazze, tempi alla mano, si candidano per un posto sotto i riflettori. Finale mancata invece per il padrone di casa Fabio Carta che ha chiuso la finale B al secondo posto per la settima piazza complessiva nei 1500 metri dominati dalla coppia sudcoreana Ahn - Lee. Parlano infine olandese i 3000 metri femminili: scuola e tradizione hanno regalato agli orange la più annunciata delle doppiette con Ireen Wust e Renate Groenwold, il nuovo che avanza ed il vecchio che ancora sa dire la sua.
(lunedì 13 febbraio 2006)
Ma la vittoria di Zöggeler è stata la ciliegina sulla torta di una giornata già di per sè positiva. L'azzurro aveva già trovato in precedenza un posto sul podio grazie a Pietro Piller Cottrer che nel doppio inseguimento era riuscito nel primo pomeriggio a resistere al ritorno dei soliti finisseurs che più di una volta l'hanno costretto alle posizioni di rincalzo. L'azione orchestrata in coppia con Giorgio di Centa aveva per qualche istante dato l'impressione della doppietta italiana ma il prepotente ritorno del russo Dementiev e del norvegese Estil hanno limitato il trionfo azzurro al terzo e quarto posto dei due alfieri, ben supportati dalla positiva prova di Fabio Santus e Valerio Checchi. In precedenza era stata la friuliana Gabriella Paruzzi a sfoderare una prestazione degna del suo nome. Nella sua miglior gara stagionale è infatti riuscita a chiudere al quinto posto nel giorno della consacrazione dell'estone Kristina Smigun capace di beffare in volata la mamma volante Katerina Neumannova che ancora una volta ha visto così sfumare da molto, troppo vicino l'oro olimpico.
Dopo le sorprese di ieri l'impianto di Pragelato ha proposto oggi il sogno infranto del finnico Janne Ahonen che sul trampolino più corto non è andato oltre al settimo posto. Vittoria per il norvegese Lars Bystoel sul talentuoso finlandese Matti Hautamaeki e sul connazionale Roar Ljoekelsoey. Non è riuscito il miracolo a Sebastian Colloredo che chiude in 27ima posizione. Lo stesso miracolo che non riesce a Giacomo Kratter, primo degli esclusi da una finale dominata dal maestro dell'Half pipe Shaun White, statunitense capace di incantare e calamitare l'attenzione di spettatori e appassionati.
La chiusura del programma è tutta del pattinaggio veloce con le 4 staffettiste azzurre dello short track capaci di centrare l'obiettivo finale trainate da una Arianna Fontana, valtellinese appena sedicenne ma già col piglio di una veterana: una medaglia sembra a portata di mano per le quattro ragazze azzurre. La stessa Fontana insieme a Mara Capurso riesce a passare il turno nei 500 metri individuali; le due ragazze, tempi alla mano, si candidano per un posto sotto i riflettori. Finale mancata invece per il padrone di casa Fabio Carta che ha chiuso la finale B al secondo posto per la settima piazza complessiva nei 1500 metri dominati dalla coppia sudcoreana Ahn - Lee. Parlano infine olandese i 3000 metri femminili: scuola e tradizione hanno regalato agli orange la più annunciata delle doppiette con Ireen Wust e Renate Groenwold, il nuovo che avanza ed il vecchio che ancora sa dire la sua.
(lunedì 13 febbraio 2006)