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casnas
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7946 Messaggi |
Inserito il - 30 mar 2006 : 10:22:32
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Citazione: Messaggio inserito da arcano74
Ciao guinsciolin, ho leggo il tuo commento , ti ringrazio per i complimenti, e vorrei chiederti delle delucidazioni per quanto riguarda: Raggio Corto, cosa intendi per derapa vistosamente?? nel raggio corto la derapata è d’obbligo
Permettimi di dissentire, la conduzione è d'obbligo e ti sfido a trovare qualcuno che asserisca il contrario!!
Citazione: Per quanto riguarda la punta degli sci allineati (Fassa e Glauco) dipende dalla tecnica utilizzata, più si entra d'anca e più il ginocchio interno ruota verso l'esterno e lo sci interno perde inclinazione.. ma questo non conta perché si va a scaricare tutte le forze in gioco sullo sci esterno.
Anche qua è scorretto. Entrando troppo d'anca hai l'impressione di angolare di più ma è un'angolazione inutile, perchè sei storto e non riesci a premere sugli sci, non riesci a trasmettere niente. Anzi, spesso rischi rotazione, impedendo anche all'esterno di tagliare correttamente! E se ci hanno messo sotto i piedi due sci vuol dire che li si devono usare entrambi , non ha senso dire che con lo sci interno piatto è lo stesso perchè fai più pressione sull'esterno! |
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Modificato da - casnas in data 30 mar 2006 10:26:13 |
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FASSA
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6823 Messaggi |
Inserito il - 30 mar 2006 : 10:29:05
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Citazione: Messaggio inserito da arcano74
più si entra d'anca e più il ginocchio interno ruota verso l'esterno e lo sci interno perde inclinazione.. ma questo non conta perché si va a scaricare tutte le forze in gioco sullo sci esterno.
warning!error!
l'immagine da te descritta è di uno che sta sciando storto. il parallelismo di gambe è un fondamentale,senza di quello lasciamo perdere i discorsi di conduzione si, conduzione no e ripartiamo dalle basi... |
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arcano74
Lombardia
25 Messaggi |
Inserito il - 30 mar 2006 : 11:47:05
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Scuasate ma di che cosa stiamo parlando, nel raggio corto bisogna far derapare gli sci e bloccarli dando spigolo... andate pure a vedere il dvd della scuola italiana sci. Per quanto riguarda l’anca, non ho detto di entrare troppo d’anca anche perché diventa più lenta la fase di cambio, ho detto che entrando d’anca ruota il ginocchio interno verso l’esterno ( la scuola austriaca )e sembra proprio di sciare tutti storti. Non riesco ad allegare le immagini, quindi le scarico sul disco remoto.
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casnas
Moderatore
FantaOrganizzatore
Lombardia
7946 Messaggi |
Inserito il - 30 mar 2006 : 14:05:02
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Allora, senza rancore, ma credevo che tu fossi entrato nel forum per avere consigli. Non non per ricevere elogi sulla tua sciata e per farti dire hai ragione.... evidentemente invece è così.
Premessa1: Il corto raggio da te descritto è fare le curve strette alla cavolo, non in conduzione con un angolo di curva piccolo. Premessa2: Fare le curve entrando d'anca con la conseguente rotazione è sbagliato. Non ci sono "diverse tecniche", il parallelismo di sci-caviglie-ginocchia è la base da cui partire e non ci possono essere altre scuole di pensiero per una sciata moderna. Fermo restando che hai una sciata gradevole, ciò non toglie che ci sono grossolani errori che, con qualche lezione, da prendere con più frequenza che 4 in 4 anni, riesci a toglierti tranquillamente. |
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supersl
Conduzione
Estero
1413 Messaggi |
Inserito il - 30 mar 2006 : 14:38:28
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ciao arcano, ho guardato i filmati e posso dirti perché non ho scritto niente in merito: Sei ad un buon livello, per correggere i tuoi errori hai bisogno di poche lezioni e sul forum non riusciamo a trasmetterti la giusta correzione per quel tipo d'imprecisioni, con il maestro sarebbe tutto più semplice che a parole. Ora, leggendo l'evoluzione di questo topic, mi dico che c'è un errore grossolano alla base e quindi (da buon maestro) ti aiuto a sistemare il basamento. Come ti hanno detto già in molti (i pro), il corto raggio derapato è “scendere” ma non “sciare”, la curva parallela ampio-medio raggio senza parallelismo è “scendere e non sciare”. Ora bisogna capire cosa vuoi fare, perché se vuoi sciare da manuale, allora dovresti ascoltare i consigli che ti sono stati dati, posso aggiungerne altri (in futuro) ma per il momento, dovresti concentrarti sulle 2-3 cose emerse qui: Corto raggio: riduci la derapata angolando maggiormente con le ginocchia, lavora di più con le stesse (aprire e chiudere l'angolo delle ginocchia qui va bene) e cerca la rotondità nelle curve curve raggio ampio: cerca il PARALLELISMO ginocchia e caviglie, le punte degli sci devono essere una di fianco all'altra SEMPRE, stai più sullo sci, in certe condizioni arretri un pelo, nel cambio trasla avanti/interno e non su e giù.
Ricorda sono i punti principali, non si finisce mai di imparare/migliorare il punto è avere l'umiltà di farlo. Saluti Alain
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arcano74
Lombardia
25 Messaggi |
Inserito il - 30 mar 2006 : 17:19:14
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Non voglio nessun elogio, ( e mi dispiace se ti/vi ho dato questa impressione) scio abbastanza bene questo ne sono consapevole, speravo che venissero fuori i veri errori… che non sono nemmeno troppo grossolani come dici tu, e cercavo dei consigli per eliminarli. Se ricapitoliamo oltre alle braccia , e alla spalla interna che tende ad abbassarsi, che sono gli errori più vistosi, si è parlato di spingere sui linguette degli scarponi, ( ma se spingo un altro po mi viene l’ernia), e che sono leggermente arretrato, per quanto riguarda il parallelismo a sentire un istruttore nazionale, lo sci interno in fase di curva può andare leggermente avanti ( leggermente) io forse “pedalo“ troppo.
Purtroppo nessuno ha parlato di tempi di curva errati o anticipati, e più precisamente, appena sento lo spigolo inizio a spingere, in realtà bisogna aspettare , superare la massima pendenza oltrepassarla e a ¾ della curva dare pressione agli sci, farlo prima non serve ad una fava… Speravo che qualch uno se ne fosse accorto, e che aveva un esercizio propedeutico per migliorare questo errore. Per quanto riguarda la tecnica moderna non ne esiste una sola, posso solo dirti che la base è la stessa (conduzione) ma con piccole differenze. Se pensi che gli Austiaci non usino l’anca… forse non hai visto le foto.
Mi togliete una curiosità ma cosa vuol dire un corto raggio senza derapare?? saluti |
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supersl
Conduzione
Estero
1413 Messaggi |
Inserito il - 30 mar 2006 : 17:53:15
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Appunto questo è il problema successivo,” i tempi della curva”... Capirai che è difficile chiarirli via forum, nel tuo caso ti hanno già spiegato di che cosa si tratta (quindi è molto più facile), ma il 90% degli sciatori hanno questo problema e non lo sanno. Per correttezza di metodologia d’insegnamento, bisognerebbe (nel tuo caso) prima aggiustare i problemi di postura e poi complicarti la vita con i tempi della curva e non il contrario. Con chi inizia a sciare si fa esattamente il contrario, si insegna a rispettare da subito le fasi (ma questo è un altro discorso). cmq franky e pcaimi hanno sciato con me, loro possono dirti come si lavora sulle fasi della curva, perché anche loro hanno (spero avevano) questo problema. Inoltre le fasi della curva sono presenti in tutte le curve, quindi, nel tuo caso non sono rispettate sia nel corto che nel medio-ampio raggio.
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casnas
Moderatore
FantaOrganizzatore
Lombardia
7946 Messaggi |
Inserito il - 30 mar 2006 : 18:26:41
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Non voglio alimentare nessuna polemica, sia chiaro, ma a sto punto prova a fare qualche ora di più con un maestro se vuoi che escano fuori ancora più correzioni! Altri errori sono usciti, vedi guinsciolin, me, fassa ma non li accetti in quanto hai convinzioni abbastanza errate. Come disce supersl prima si devono eliminare difetti congeniti e avere una sciata tecnicamente fluida e poi pensare ai tempismi della curva. Anticipare il discorso sui tempismi, quando all'occhio saltano fuori altre imprecisioni, è controproducente, a mio parere. E soprattutto non sto dicendo che gli austriaci non usano l'anca, che i francesi usano le dita e che gli svizzeri vanno giù ad occhi chiusi. L'anca deve essere utilizzata correttamente, sia per gli austriaci che per gli italiani, entrare troppo d'anca è sbagliato e te lo diranno pure gli austriaci, come è sbagliato, e te lo diranno gli italiani, avere una posizione assolutamente nutrale, quindi senza angolazione, dell'anca. Nel cortoraggio, e concludo, si eseguono curve condotte adottando un raggio di curva inferiore al solito. I movimenti si fanno più velocemente e più accentuali, si mantiene il parallelismo e la distanza delle ginocchia, non si abbassa la spalla esterna, è necessario puntare il bastone. |
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wasowskj
Pronto Hermann vuoi che ti venda i miei vecchi sci?
Friuli-Venezia Giulia
4148 Messaggi |
Inserito il - 30 mar 2006 : 18:44:55
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Molti di quelli che ti rispondono sono maestri di sci o atleti..Se non conoscono loro la tecnica non so chi dovrebbe conoscerla Ogni loro consiglio io lo prenderei(e grazie a questa discussione imparo nuove cose)come oro colato.. |
Modificato da - wasowskj in data 30 mar 2006 18:51:10 |
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dani1965
Sono Azzurro di Sci
Estero
9280 Messaggi |
Inserito il - 30 mar 2006 : 22:06:15
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Mi limito a commentare il cortoraggio, che é il mio... pane (neh, Alain)?
Innanzitutto complimenti per l'applicazione e la voglia di migliorare: mettersi in discussione per raggiungere l'obbiettivo prefisso non é da tutti. E' quello che io chiamo "umiltà" la quale, sommata all'ambizione, porta a risultati strepitosi se si dispone anche di un buon coach.
Prima di far partire l'analisi devi sapere che ciò che scriverò é "l'optimum", ovvero vari imput per lavorare sulla neve. E' una cosa che non faccio volentieri: durante le lezioni - sulla neve - sono sempre stato di poche parole ma tanta pratica. Una dimostrazione finale della forma, una sezionatura delle fasi di curva ed elementi chiave da dimostrare e allenare, e una serie di esercizi correttivi mi portano via meno tempo che scrivere tutto ciò, rendono di più, non vengono fraintesi e, soprattutto, ci divertiamo tutti e due: inscì l'é 'na pàta...
Ma tant'é.
Leggo che sei passato relativamente poco tempo fa ai carving, mentre gli slalom ipersciancrati sono giunti in un secondo tempo: per ottenere un cortoraggio derapato al minimo, dove lo sci non si blocca ma scivola accellerando sulla sua sciancratura a fine curva sollevando poca neve, ci vorrà appunto un buon coach e tanto allenamento.
Il ritmo c'é, la tecnica anche: bisogna solo adattarla all'attezzo (trasformarla in tecnica moderna) mettendo a posto dei dettagli. Ci vuole un bel update con un maestro cortoraggista moderno (cariatidi astenersi), pratica solitaria (gli amici pseudo maestri incasinano solo la testa, ognuno dice la sua), riprendere il maestro per una visione generale errori, lavorare in solitaria con le consegne del maestro per eliminarli, ri-riprendere il maestro. Rende di più "spalmare" il lavoro su buona parte della stagione che fare una full immersion di una settimana ad inizio stagione e poi più nulla: bastano un paio di finesettimana di pausa (maltempo, stiramento muscolare, influenza, auto in officina) e ti sei già dimenticato gran parte del lavoro fatto.
Perché insisto sul cortoraggio? Semplice. E' la forma tecnica in pista che più "fa saltar fuori dal mazzo" lo sciatore, ovvero lo eleva rispetto alla massa di gigantisti o pseudo tali che sfrecciano pericolosamente sulle piste: un cortoraggista che applica la tecnica in maniera corretta (minimo sforzo, massimo rendimento) sfruttando bene le caratteristiche dell'attrezzo (sciancratura) per ottenere il massimo é, oggi, un caso rarissimo da ammirare sulle piste!
Quindi "elevati"... E ora al lavoro!
1. é un cortoraggio "old style" staccato per estensione e non per traslazione: la parte superiore dovrebbe essere sempre alla stessa altezza (immobile), mentre le gambe si distendono gradualmente e lateralmente durante la curva per poi ripiegarsi (gradualmente) in condotta. L'ho spiegato alla "bruttocane", ma l'idea é quella di giocare con le pressioni in fluidità: la distensione laterale ed il ripiegamento delle gambe devono seguire la diminuzione (fase di curva) e l'aumento di pressione (fase di condotta) generate dalla sciata.
2. il ritmo é buono ma... il movimento é brusco (l'ho notato anche nei curvoni), ovvero "lavori" tu e non la sciancratura: é una cosa difficile da raggiungere, però ci vuole più fluidità, feeling, é un walzer.
3. scii molto sulla spatola: a volte hai entrambe le code alzate di 10cm (si nota nelle ultime curve: peccato che ti sei fermato proprio nel momento più interessante, ovvero quando ti vedevo lateralmente...). Dovresti prendere un minicarve o uno slalom corto (150cm) per allenare la centralità: la derapata in cortoraggio dipende anche da un'insufficiente pressione nella parte posteriore dello sci (che non vuol dire andare in arretramento).
4. se si guarda bene la sciata frontale, le gambe non sono sempre parallele: durante la pressione (fase di condotta) l'esterno derapa, durante la curva gli sci si avvicinano. Al rallentatore ho notato due cose: a.) derapata generata da: leggera rotazione delle anche (lo sci esterno scopa), mancanza di fluidità (movimento su-giù brusco), mancanza di piegamento delle caviglie, interno scarico (non conduce: tutta la neve sollevata proviene dallo sci esterno), troppa pressione sulle spatole durante tutta la sciata (é sicuramnte meglio dell'arretramento ma non é la centralità che ci vuole); b.) perché alzi lo sci interno durante la curva? Bisogna sciare su due sci sia in fase di curva che in fase di condotta.
Questa é l'analisi alla lente.
Riassumendo:
1. nessuna estensione, solo distensione laterale 2. centralità (non sciare sulle punte, alza la testa e guarda lontano) 3. sciare su due sci, sia in fase di curva che in fase di condotta 4. fluidità (giocare con le pressioni generate dalla curva) 5. MAI perdere in contatto con la neve con entrambi gli sci, in nessuna fase della curva!
Potrei anche elencarti una serie di esercizi correttivi, ma servirebbero a poco. Perché? Perché nello sci si lavora come in qualsiasi ambito ovvero: - comandare (il maestro da il compito, leggi esercizio) - controllare (il maestro controlla l'esecuzione) - correggere (il maestro commenta il risultato e ti dà la conferma se il compito é stato raggiunto o bisogna ulteriormente lavorarci su)
Se io ti do il compito, non controllo, non correggo tu potresti lavorare in modo errato, automatizzando errori che poi risulterebbero ostici da eliminare.
Il "fai da te" va benissimo in fase di applicazione, ovvero quando hai raggiunto la "sciata giusta": prima dell'applicazione, però, ci vuole il maestro.
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Modificato da - dani1965 in data 31 mar 2006 08:15:01 |
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dani1965
Sono Azzurro di Sci
Estero
9280 Messaggi |
Inserito il - 31 mar 2006 : 08:19:55
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Dimenticavo:
ho la sensazione che in cortoraggio stenti a piegare lo scarpone in avanti, e quindi diventi brusco nei movimenti per dar più pressione in modo da farlo.
Non stai sciando con scarponi troppo rigidi?
- Prova una volta ad aprire tutti e 4 i ganci, rilasciare il velcro e fare un paio di piste così. - Poi chiudi i due ganci inferiori, lascia a perto i due superiori e stringi un poco il velcro, e fatti due piste così. - Ora chiudi gli scarponi completamente: già nelle prime curve capirari che a.) devi rivedere la chiusura dello scarpone, ovvero adattarla meglio oppure b.) devi prendere uno scarpone più morbido
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Modificato da - dani1965 in data 31 mar 2006 08:20:44 |
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Loren
Conduzione
Piemonte
1007 Messaggi |
Inserito il - 31 mar 2006 : 10:20:04
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Dani sei sempre il migliore. Ho imparato di più leggendo quello che scrivi che dai maestri. Con l'ultimo (cariatide) alla prima ora ho capito che mi voleva insegnare a sciare a sci uniti, mi sono demoralizzato e non l'ho più preso. Non è mica facile trovarne bravi e aggiornati. Tantissimi sciatori old style si rifiutano di cambiare, ho tanti amici, con i quali abbiamo fatto discussioni infinite, che hanno sci nuovissimi ipersciancrati e si ostinano a sciare come vent'anni fa. Per Arcano: prendi come oro colato quello che scrive Dani è un mito. |
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arcano74
Lombardia
25 Messaggi |
Inserito il - 31 mar 2006 : 11:13:10
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Ciao Alen, Ora spiego i motivi che mi hanno portato alla decisione di inserire questa mia discussione. Ho visto molte persone inserire un proprio video, foto , per chiedere dei consigli, e in quasi tutti i casi, ( e scusatemi se non è così) i consigli che ricevevano erano chiudere le braccia , parallelismo prendi delle lezioni e compagnia bella, e per alcune di queste persone tali consigli erano più che corretti e sufficienti come inizio, al che mi sono detto vediamo che cosa mi dicono… speravo vivamente di essere un esempio per parlare di tempi di curva, ed invece sono venute fuori le solite cose, non che non siano scorrette, ma sinceramente tranne le braccia che ne abbiamo lungamente parlato, che tutti mi fanno due sfere che non ti dico ma solo per un cattivo aspetto estetico. I miei amici maestri, (quasi una decina tra cui un ‘istruttore nazionale, e un ex nazionale “C”) mi hanno sempre detto che l’ERRORE nella mia sciata è che non aspetto i 3/4 di curva per dare pressione, per il resto trattasi di ca**i a bubbola. Molti “garor” mettono braccia e busto in posizioni ben peggiori delle mie, ma ti assicuro che tutto il resto lo fanno alla perfezione, se invece tieni le braccia al posto giusto ma sbagli i tempi di curva… di strada non ne fai. Non sto giustificando i miei errori, ma vorrei far capire che è meglio avere una correttezza nei tempi, che essere precisi “esteticamente” ma non essere efficaci sugli sci. Quindi riassumendo volevo solo tirare fuori un argomento di discussione, in un modo un pò diverso.
Per quanto riguarda il parallelismo che in molti, te compreso continuate a considerare come fondamento essenziale per una perfetta conduzione, ti posso assicurare che non è così essenziale, come dimostrazione allego un pò di foto tratte dal dvd della “scuola italiana sci 2004” sono tutti istruttori nazionali , sono quelli che “insegnano come si fa” anche ai maestri…dategli un’occhiata. (http://mio.discoremoto.virgilio.it/arcano74 )
Quello che mi è stato insegnato sul discorso allineamento e che le rette che passano da punta-punta, caviglia-caviglia ginocchio-ginocchio spalla-spalla devono essere orientate nello stesso modo.
Sul discorso dell’anca non ribatto più visto qualch uno ha parlato di una sola tecnica … ed ora parla di più tecniche..
Grazie Dani per i cosigli sul cortoraggio cercherò di metterli in pratica..
Saluti e buone ultime sciate.
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casnas
Moderatore
FantaOrganizzatore
Lombardia
7946 Messaggi |
Inserito il - 31 mar 2006 : 11:57:31
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Visto che mi sento "chiamato in causa" rispondo solo in tre punti e sul resto sorvolo, visto che permane un certo atteggiamento. Prima cosa, parole di dani=oro colato. Ma non servo io per dirlo Seconda, "qualch uno ha parlato di una sola tecnica… ed ora parla di più tecniche.. ", forse l'ironia non passa nelle tue vene, ma sfido a dirti che tecnica svizzera è sciare ad occhi chiusi, suvvia!!!! Terza, per parallelismo si intende ginocchia e sci orientati e inclinati nella stessa maniera, dalle mille foto che hai allegato, sono tutti paralleli ma in alcuni casi non sono alla stessa altezza: piede interno più avanti et similia. Ciò non toglie che sono paralleli! Si può avere parallelismo e sbagliare nel portare avanti lo sci interno. Non si ha parallelismo quando si hanno ginocchia ad X. E soprattutto parlando di tecnica non ha alcun senso postare foto di sciatori di CdM in azione, è noto che loro non sciano per farti vedere come si fa ma per fare un tempo inferiore all'avversario. Soprattutto Blardone e Simoncelli non possono essere portati come esempio visto che notoriamente hanno un difetto, quello di intraversarsi prima della porta. Difetto voluto e nel loro DNA, che hanno saputo sfruttare, ma non è corretto. E anche qua qualunque istruttore nazionale, allenatore o maestro può confermartelo. Uno di essi ha detto: Potrai fare come Blardone quando sarai in tutto e per tutto come Blardone, con anche i suoi podi in CdM. Per ora è sbagliato fare il Blardone. |
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giò
Sono Azzurro di Sci
6274 Messaggi |
Inserito il - 31 mar 2006 : 12:06:41
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Scusa arcano, se mi permetto (visto che non sono nessuno e non ho nessun titolo per parlare di tecnica), ma secondo me la premessa al tuo discorso sui tempismi di curva è: voglio sciare come un maestro in campo libero, oppure voglio raggiungere una sciata di tipo agonistico? (ti premetto che non sono riuscito a vedere i video, ma credo che abbiamo errori comuni io e te, stando ai post degli altri). Mi spiego (riportandoti la MIA esperienza con vari allenatori con cui ho fatto qualche allenamento, per cui quello che è valso per me può non essere valido per altri - ognuno di noi è unico, così come i propri difetti o pregi). Alla prima discesa in campo libero(per riscaldarci prima di entrare nel percorso), provando curvoni da gs, l'istruttore mi fa: ok, scii bene, sei sempre padrone della situazione, grossi difetti non ci sono, il movimento è fluido ed anche piacevole da vedere. Figurati, ero al 7° cielo! Un "terrone" romano che riceve i complimenti da un istruttore di selva si gonfia il petto e dice tra sè e sè:" Catzo!!! Ce l'ho fatta!!!!", ma poi viene il bello! Il buon Fredi mi fa: "solo un appunto: scii come un maestro, le curve le chiudi controllando la velocità ed invece nell'agonismo la curva si deve sfruttare per prendere velocità, essere pronti a "scappare" e mollare il prima possibile" Morale della favola: tempismo sbagliato(per i pali), cioè la pressione sul gambetto non da metà curva in poi, ma esattamente il contrario, immediata pressione nella prima metà di curva e poi lento rilascio della pressione, per alleggerire le lamine e riprendere subito velocità per la porta successiva. Tanto, con gli sci sciancrati, anche alleggerendo la pressione, lo sci continua a girare. Parallelismo di piedi e gambe: se non l'aggiusti, questi tempismi non li sfrutti appieno. Nel mio caso, il difetto (retaggio della vecchia tecnica - ho calzato gli sci per la prima volta nel 1969) era quello di tendere sempre a portare l'interno più avanti dell'esterno, con conseguente poco sfruttamento dell'interno o troppo carico su questo benedetto sci, spezzamento o non spezzamento del busto, traslazione o non traslazione dell'anca. Il rimedio che mi ha suggerito è quello del grande Fassa, "porta indietro l'interno e compensa il movimento portando ben avanti il braccio e la mano corrispondente, altrimenti rischi di andare in rotazione (verso monte) con il busto e decolli" Se il movimento per riallineare i piedi lo fai correttamente, te ne accorgi perchè senti di essere veramente piantato sul terreno con tutti e due gli sci che scorrono e ti rendi conto di avere una padronanza della situazione che prima non avevi Certo, la velocità che prendi sciando in questo modo può essere notevole, ma una volta appresi i giusti tempismi la controlli appunto mantenendo la pressione iniziale per tratti di curva più o meno lunghi. E se vuoi, con le dovute differenze di velocità di esecuzione, in tal modo riesci anche a fare curve strette senza derapare troppo, anche con uno sci da gs.
Tutta questa "pippa" solo per dire: il tempismo dipende dal tipo di sciata che vuoi raggiungere, dal tuo goal. In campo libero il discorso sulla pressione da esercitare dalla seconda metà curva in poi è ok, tanto anche se chiudi uno due metri a valle non cambia nulla, ma se invece vuoi interpretare la tua sciata in chiave agonistica, è tutto il contrario Ciao e scusa la lunghezza.
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giò
VPAH
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