Marc Gisin: "Non ricordo nulla della caduta".
Parla per la prima volta in una intervista, al quotidiano svizzero "Neue Zuercher Zeitung" , il velocista elvetico Marc Gisin, rimasto vittima di una tremenda caduta nel corso della discesa libera maschile di coppa del mondo in Val Gardena di quasi una settimana e mezza fa.
Non ha ricordi di quanto accaduto il giorno della gara, dopo la sua tremenda caduta e per alcuni giorni a seguire. Nei giorni del post incidente inoltre non riusciva a capire quanto i suoi parenti - genitori, sorelle e fidanzata - si fossero preoccupati per lui. Quando guardavano la caduta in tv avevamo rezione diverse - spiega Gisin.
Dopo il primo trasferimento all'Ospedale di Bolzano e il successivo trasporto alla Clinica di Lucerna le notizie sul suo stato di salute sono state molto limitate. Due giorni dopo il ricovero a Lucerna finalmente è stata sospesa l'intubazione artificiale e Gisin ha potuto comunicare anche mediante i social. Il primo messaggio è stato rilasciato su Twitter il 23 dicembre alle ore 23.07, un twitt nel quale il fratello delle campionesse olimpiche Michelle e Dominique faceva un po' il punto sulla sua situazione che lo vedeva da trentenne dover nuovamente imparare a respirare, a mangiare, a bere e andare al bagno.
Nell'intervista al quotidiano elvetico Gisin spiega poi come siano stati duri i primi giorni costretto a combattere con una leggera frattura all'anca, diverse costole inclinate che premevano sui polmoni, diversi denti rotti, un trauma cranico, alcune vertebre lesionate ed altre piccole lesioni.
Nel corso del racconto è ritornata alla memoria l'incidente di quasi quattro anni fa a Kitbuehel quando Gisin rimase coinvolto in una spettacolare caduta che gli procurò però solo un trauma cranico. Per molto tempo il 30enne velocista svizzero soffrì di stress da disagio post-traumatico che superò tornando velocemente alle competizioni. Ora questa ennesima caduta con un altro trauma cranico, per il quale però i medici che lo hanno in cura sono più ottimisti.
Presto Gisin sarà trasferito in un'altra clinica specializzata per la riabilitazione. Sarà sicuramente un percorso molto lungo per cercare di capire se e quando potrà tornare a rimettere gli sci. E proprio dalle sue parole - scrive il quotidiano elvetico - traspare tutta l'incertezza sul suo futuro. Poi però emerge anche tutta la voglia dell'atleta di tornare a competere, proprio in un momento della sua vita agonistica in cui aveva finalmente iniziato una stagione fisicamente a posto al cento per cento.
(giovedì 27 dicembre 2018)