Carlo Janka in forse per Soelden
Vi ricordate chi vinse la Coppa del Mondo maschile edizione 2010? Era l'anno dei Giochi di Vancouver, l'anno di Carlo Janka: lo svizzero dagli occhi di ghiaccio si era fatto conoscere l'inverno precedente, con due belle vittorie in gigante in Val d'Isere e in superk a Wengen, dimostrando tutte le sue doti da polivalente.
Nell'ottobre 2009, a Soelden, ben comincia con un terzo posto in gigante, ma è nella trasferta americana, e per la precisione a Beaver Creek, che esplode con un 'triplete' di vittorie in gigante, discesa e superk.
Al ritorno in Europa Carlo ha già ampio margine sugli inseguitori, e pur calando nella seconda parte della stagione, si assicura la Sfera di Cristallo con un centinaio di punti di vantaggio su Benni Raich.
La Svizzera intera era convinta di aver trovato un nuovo campione, destinato a grandi successi per gli anni a venire. Ma già in quella estate 2010 emersero i primi problemi di salute: Carlo deve interrompere la preparazione per colpa di un misterioso virus, di cui aveva già subito i primi sintomi in primavera. Analisi, stop, ripresa, altre analisi, buone notizie, nuovi stop e allenamenti a singhiozzo: una stanchezza e spossatezza cronica che condiziona la stagione 2011, chiusa nonostante tutto al terzo posto, dopo aver rinunciato anche alla discesa e superk Mondiali di Garmisch.
A fine febbraio l'elvetico subisce un piccolo intervento al cuore per problemi di aritmia e pochi giorni più tardi vince sulla Podkore di Kranjska Gora.
In estate c'è grande ottimismo intorno a Carlo, i problemi di salute paiono definitivamente risolti e la preparazione si svolge senza problemi. A Soelden 2011 conquista subito un ottimo quarto posto, ma poco meno di un mese più tardi, preparando le gare veloci nordamericane, deve fermarsi per un dolore acuto alla schiena. I risultati non arrivano: 51/o in superg a Lake Louise, 34/o a Beaver Creek dove aveva vinto un anno prima, mentre recupera in gigante con l'ottavo posto.
Il ritorno in Europa non giova: 39/o in Gardena, deve saltare Bormio e poi la superk di Wengen, chiudendo la stagione al 24/o posto della classifica generale.
La stagione 2013 è sempre in salita: a Soelden non si qualifica per la seconda manche, salta Bormio per il terzo anno di fila, solo nella superk di Wengen, suo terreno di caccia, ritrova il terzo gradino del podio. Chiude anzitempo la stagione con 157 punti, al 48/o posto.
I problemi non sono spariti e Carlo si sente fiacco, stanco, deve addirittura rinunciare alla seconda manche del gigante mondiale di Schladming: elettrocardiogramma sotto sforzo, test sulla capacità polmonare e sulla saturazione dell'ossigeno nel sangue, i medici federali cercano la diagnosi, ma gli accertamenti non evidenziano alcuna irregolarità nè anomalie.
Carlo si allena durante l'estate, ma i dubbi rimangono, tanto che decide di saltare Soelden. La trasferta nordamericana è positiva: cinque risultati nei top30 con il 6/o tempo in gigante a Beaver Creek come miglior risultato. Nel complesso conquista 7 risultati nei top10, nessun podio, ma i 390 punti finali gli valgono il 18/o posto in classifica generale, risultato decisamente migliore rispetto al 2013.
Lo scorso aprile Carlo firma un biennale con Rossignol, lasciando Atomic, suo fornitore storico. Si allena in Sudamerica con i compagni ma il feeling con i nuovi materiali deve ancora affinarsi: "non ho ancora trovato il giusto setup, per cui Soelden arriva un po' troppo presto per me quest'anno" ed ecco perchè 'Iceman' potrebbe non partecipare all'opening della Coppa del Mondo 2015.
Il coach Joerg Roten non è preoccupato, anzi: "dopo 15 anni con Atomic è normale che il cambio richieda del tempo. Ora Carlo sta bene fisicamente e mentalmente, i suoi valori di forza e resistenza sono al massimo"
(venerdì 3 ottobre 2014)