Brignone: "Non era facile dopo due cadute..."
Forse è stato un sospiro di sollievo, forse una ripartenza. Sicuramente è stato un nuovo acuto di Federica Brignone, seconda a Garmisch, seconda oggi a Lienz.
"Ma prima o poi riesco a vincere anche io..." sbotta, Fede. "Mamma mia che nervoso all'arrivo nel vedermi dietro alla Fenninger. Mi sono inca...ta di brutto: mi scoccia non "vedere verde" quando sono al traguardo (sul tabellone dei tempi in verde vengono evidenziati i migliori riferimenti crono, ndr) e lì per lì mi sono fatta prendere dalla rabbia. Poi i tecnici mi dicevano che andava bene così e le altre sono finite tutte dietro: seconda, va bene. Dalla Fenninger c'era da aspettarsela una gara del genere: sesta a Solden, quarta ad Aspen, oggi è stata davvero brava, anche se quella con una marcia in più in gigante è la Rebensburg, mi ha sorpreso vederla solo quarta."
E Federica, come sta?
"Fisicamente molto bene, mi manca ancora il giusto assetto sugli sci: sento che devo ancora trovare la condizione di sciata migliore, devo sistemare qualche dettaglio ma sicuramente sto bene, anche se oggi nella prima manche in un paio di punti non ho attaccato nella maniera migliore, diciamo che ho avuto un po' di rispetto per la pista. Poi nella seconda la difficoltà è stata dettata dalla visibilità: tutto all'ombra, si vedeva davvero poco".
E così dopo le due uscite di Solden e Aspen è arrivato l'acuto tanto atteso...
"Non era facile, approcciarsi alla gara dopo le due uscite. Nelle ultime due manche che ho disputato sono sempre caduta e forse è dovuto anche a questo quel pizzico di rispetto di cui dicevo prima. Negli ultimi giorni mi sono sentita sempre meglio in allenamento, il cronometro mi dava sempre ragione anche se poi le sensazioni non erano ottimali. Però anche oggi in gara riesco sempre a mantenere gli sci per terra, anche se da fuori non do l'idea di attaccare a tutta, forse perchè non distruggo i pali come qualche mia collega!"
E domani tocca allo slalom...
"Ecco, tra i paletti snodati sto cominciando ora a capire bene i meccanismi, ogni giro è sempre un piccolo miglioramento e domani mi piacerebbe tornare a fare punti come a Flachau".
Serviva un buon risultato al team delle discipline tecniche per dare quella sferzata che può rivelarsi utile anche per le slalomiste. "Un buon risultato di squadra come quello di oggi fa bene a tutto il gruppo, da morale e poi da cosa nasce cosa. In squadra c'è un clima rilassato, anche ieri sera abbiamo fatto l'Engele Bengele (usanza altoatesina di matrice tedesca che vuole poco prima di Natale uno scambio di regali tra amici dettato dalla sorte, nda) coinvolgendo anche i tecnici e gli skiman. Io ho dovuto fare un regalo a Chiara Costazza e ne ho ricevuto uno da Paolo Deflorian e ci siamo divertite un mondo. Insomma, stiamo bene insieme e la speranza è che la condizione generale possa migliorare sempre più".
Ma la grande sorpresa di giornata è stata Sabrina Fanchini, addirittura ottava al debutto tra le porte larghe. "In gigante mi sono sempre trovata meglio che in slalom, oggi mi sono detta che era un'occasione da non perdere e ho attaccato a tutta nella prima discesa, senza poi lasciarmi condizionare dal bel risultato. Nella seconda non ho guardato in faccia nessuna e ho pensato solo ad andare più forte possibile: è incredibile, quasi non ci credo".
Undicesima Irene Curtoni: "Devo riuscire a sistemare due manche buone insieme. Ma ancora mi risulta difficile, specie nelle prime discese rendermi davvero conto della mia velocità; poi a mente libera, riesco a sciare più sciolta e le rimonte derivano proprio da questo".
(mercoledì 28 dicembre 2011)
E Federica, come sta?
"Fisicamente molto bene, mi manca ancora il giusto assetto sugli sci: sento che devo ancora trovare la condizione di sciata migliore, devo sistemare qualche dettaglio ma sicuramente sto bene, anche se oggi nella prima manche in un paio di punti non ho attaccato nella maniera migliore, diciamo che ho avuto un po' di rispetto per la pista. Poi nella seconda la difficoltà è stata dettata dalla visibilità: tutto all'ombra, si vedeva davvero poco".
E così dopo le due uscite di Solden e Aspen è arrivato l'acuto tanto atteso...
"Non era facile, approcciarsi alla gara dopo le due uscite. Nelle ultime due manche che ho disputato sono sempre caduta e forse è dovuto anche a questo quel pizzico di rispetto di cui dicevo prima. Negli ultimi giorni mi sono sentita sempre meglio in allenamento, il cronometro mi dava sempre ragione anche se poi le sensazioni non erano ottimali. Però anche oggi in gara riesco sempre a mantenere gli sci per terra, anche se da fuori non do l'idea di attaccare a tutta, forse perchè non distruggo i pali come qualche mia collega!"
E domani tocca allo slalom...
"Ecco, tra i paletti snodati sto cominciando ora a capire bene i meccanismi, ogni giro è sempre un piccolo miglioramento e domani mi piacerebbe tornare a fare punti come a Flachau".
Serviva un buon risultato al team delle discipline tecniche per dare quella sferzata che può rivelarsi utile anche per le slalomiste. "Un buon risultato di squadra come quello di oggi fa bene a tutto il gruppo, da morale e poi da cosa nasce cosa. In squadra c'è un clima rilassato, anche ieri sera abbiamo fatto l'Engele Bengele (usanza altoatesina di matrice tedesca che vuole poco prima di Natale uno scambio di regali tra amici dettato dalla sorte, nda) coinvolgendo anche i tecnici e gli skiman. Io ho dovuto fare un regalo a Chiara Costazza e ne ho ricevuto uno da Paolo Deflorian e ci siamo divertite un mondo. Insomma, stiamo bene insieme e la speranza è che la condizione generale possa migliorare sempre più".
Ma la grande sorpresa di giornata è stata Sabrina Fanchini, addirittura ottava al debutto tra le porte larghe. "In gigante mi sono sempre trovata meglio che in slalom, oggi mi sono detta che era un'occasione da non perdere e ho attaccato a tutta nella prima discesa, senza poi lasciarmi condizionare dal bel risultato. Nella seconda non ho guardato in faccia nessuna e ho pensato solo ad andare più forte possibile: è incredibile, quasi non ci credo".
Undicesima Irene Curtoni: "Devo riuscire a sistemare due manche buone insieme. Ma ancora mi risulta difficile, specie nelle prime discese rendermi davvero conto della mia velocità; poi a mente libera, riesco a sciare più sciolta e le rimonte derivano proprio da questo".
(mercoledì 28 dicembre 2011)