Una supercombinata dal sapore di lotteria?
Se si tornasse indietro di 10 giorni, saremo qui a chiederci chi tra Maria Riesch e Lindsey Vonn domani salirebbe sul gradino più alto del podio, parteggiando forse un tantino per la padrona di casa.
Oggi siamo qui a chiederci innanzitutto se le due Regine di Coppa saranno al via e poi se saranno in condizioni psico (per l'america) - fisiche (per la bavarese) sufficientemente buone per conquistare un posto sul podio. Scenari nuovi, per certi versi. Ipotizziamo che non partano, le due amiche. Tutte le altre sarebbero pronte a scannarsi: Paerson, Maze, Fenninger, Goergl, Kirchgasser, Gut, Mancuso, Hosp, Merighetti, Schnarf, la stessa Curtoni. Chi ne ha più ne metta: per tipologia e per (poca) logica, la gara di domani si presterebbe ad una qualsiasi conclusione, preso atto di una discesa tutt'altro che semplice e di un pendio di slalom non banale.
Ma è difficile pensare che le due se ne stiano in albergo a contare i minuti. E la Riesch, in fondo, resta la grande favorita della gara, nonostante la febbre. Molto più di una Vonn involuta ed ingrigita dalla mancanza di sicurezza, intesa non la sicurezza in pista, quando la sicurezza in se stessa e nei suoi mezzi, incrinata più da condizioni poco gradite che dalla capocciata (peraltro non indifferente) rimediata la settimana scorsa in allenamento. Dominando le ultime stagioni, la statunitense si è costruita una sovrastruttura che le permetteva di gestire con tranquillità ogni situazione, forte del netto vantaggio sulla concorrenza e sulla possibilità di poter quasi sempre gareggiare in condizioni apprezzate, cioè con neve abbondante, magari compatta, ma quasi mai ghiacciata.
Invece questo inverno le ha proposto qualche brutto scherzo sin dalle prime gare sulle amate autostrade canadesi; da lì sono iniziati i primi errorini, alcuni passaggi a vuoto, qualche rischio di troppo (vedi a Cortina) per arrivare a Garmisch con il fiatone. Per dover inseguire l'amica Maria, ma soprattutto per inseguire una nuova sicurezza, elemento che manca rispetto agli inverni precedenti. Il resto non sono scuse, ci mancherebbe. Sono evidentemente il suo pensiero, la concretizzazione dei suoi timori, della sua paura di non poter (o saper) più dimostrare di essere la più forte, proprio nei giorni più importanti.
Domani vedremo, come sta. Sicuramente tra le due, quella che se la passa meglio è la Riesch, ma per tutte le altre si prospetta un'occasione ghiotta per conquistare la luce dei riflettori, pur nella disciplina meno nobile del lotto. E buone possibilità le nutrono anche le azzurre: Elena Curtoni, Dada Merighetti, Hannah Schnarf, Francesca Marsaglia non hanno assolutamente nulla da perdere, possono permettersi di attaccare a tutta in discesa (ore 10) per poi provarci in slalom (ore 14). Tutto potrebbe succedere, anche che la fortuna possa guardare verso le ragazze di Zeni e Stauder per riaccompagnarle alla cerimonia di premiazione, 10 anni dopo l'ultimo alloro in combinata, firmato da Karen Putzer (era un bronzo impronosticato e impronosticabile) a St. Anton. Ma più di una volta a sorridere sono stati gli outsider; talvolta anche i Carneadi: domani potrebbe essere ancora così; ad esultare potrebbe essere chi si farà trovare più pronto a cogliere la palla al balzo. Sempre che le due Regine siano d'accordo...
(giovedì 10 febbraio 2011)
Ma è difficile pensare che le due se ne stiano in albergo a contare i minuti. E la Riesch, in fondo, resta la grande favorita della gara, nonostante la febbre. Molto più di una Vonn involuta ed ingrigita dalla mancanza di sicurezza, intesa non la sicurezza in pista, quando la sicurezza in se stessa e nei suoi mezzi, incrinata più da condizioni poco gradite che dalla capocciata (peraltro non indifferente) rimediata la settimana scorsa in allenamento. Dominando le ultime stagioni, la statunitense si è costruita una sovrastruttura che le permetteva di gestire con tranquillità ogni situazione, forte del netto vantaggio sulla concorrenza e sulla possibilità di poter quasi sempre gareggiare in condizioni apprezzate, cioè con neve abbondante, magari compatta, ma quasi mai ghiacciata.
Invece questo inverno le ha proposto qualche brutto scherzo sin dalle prime gare sulle amate autostrade canadesi; da lì sono iniziati i primi errorini, alcuni passaggi a vuoto, qualche rischio di troppo (vedi a Cortina) per arrivare a Garmisch con il fiatone. Per dover inseguire l'amica Maria, ma soprattutto per inseguire una nuova sicurezza, elemento che manca rispetto agli inverni precedenti. Il resto non sono scuse, ci mancherebbe. Sono evidentemente il suo pensiero, la concretizzazione dei suoi timori, della sua paura di non poter (o saper) più dimostrare di essere la più forte, proprio nei giorni più importanti.
Domani vedremo, come sta. Sicuramente tra le due, quella che se la passa meglio è la Riesch, ma per tutte le altre si prospetta un'occasione ghiotta per conquistare la luce dei riflettori, pur nella disciplina meno nobile del lotto. E buone possibilità le nutrono anche le azzurre: Elena Curtoni, Dada Merighetti, Hannah Schnarf, Francesca Marsaglia non hanno assolutamente nulla da perdere, possono permettersi di attaccare a tutta in discesa (ore 10) per poi provarci in slalom (ore 14). Tutto potrebbe succedere, anche che la fortuna possa guardare verso le ragazze di Zeni e Stauder per riaccompagnarle alla cerimonia di premiazione, 10 anni dopo l'ultimo alloro in combinata, firmato da Karen Putzer (era un bronzo impronosticato e impronosticabile) a St. Anton. Ma più di una volta a sorridere sono stati gli outsider; talvolta anche i Carneadi: domani potrebbe essere ancora così; ad esultare potrebbe essere chi si farà trovare più pronto a cogliere la palla al balzo. Sempre che le due Regine siano d'accordo...
(giovedì 10 febbraio 2011)