Marlies Schild trionfa a Flachau; Manu Moelgg 10a
Tripudio biancorosso doveva essere e tripudio biancorosso è stato. Tutto secondo i piani, dunque? Non proprio, perchè il secondo successo stagionale di Marlies Schild in Coppa del Mondo è maturato in maniera decisamente meno lineare di quanto la classifica finale potrebbe lasciar intuire. Perchè solo a metà gara la reginetta austriaca si trovava in quinta posizione, ad un secondo dalla leader provvisoria, Susanne Riesch, la più giovane delle due sorelle bavaresi di Garmisch capaci di annichilire la concorrenza in una prima frazione di difficile interpretazione, almeno per la gran parte delle ragazze. Un tracciato su cui era vietato alzare il piede dall'acceleratore, se non in un paio di punti strategici, onde non finire in alcuni piccoli trabocchetti, uno in particolare, che, a conti fatti, hanno falcidiato metà della formazione azzurra. Insomma, una manche più mentale che tecnica e si sa come, in fatto di scorrevolezza tra i paletti snodati, le due teutoniche abbiano poche rivali. Oddio, una ce ne sarebbe, in linea teorica, ma Lindsey Vonn dopo il filotto di tre vittorie in serie nella vicina Haus ha pensato bene di prendersi una giornata di riposo e terminare anzi tempo la prima frazione. Condizione che ha proiettato l'amica Maria Riesch verso la possibilità di fare bottino in ottica Coppa del Mondo, condizionandola non poco in una seconda manche in cui ha finito col lasciare sul campo più o meno 13 decimi nel confronto con la Schild, dal canto suo autentica dominatrice parziale. Così, con la sorellona a scendere col freno a mano tirato, la sorellina ha risentito dello spauracchio Schild e della tensione di dover affrontare quelle migliaia di bandiere biancorosse sventolanti lungo la pista e nell'affollato parterre di arrivo: pochi secondi e la gara di Susanna si è mestamente conclusa con un nulla di fatto. Esaltando così la folla di casa, ritrovatasi con la possibilità di festeggiare la vincitrice annunciata ed il terzo posto di Kathrin Zettel, con la Riesch ad accomodarsi sul secondo gradino del podio. Alle spalle della Poutiainen (quarta) poi è ancora Germania, con la giovane Katharina Duerr a precedere Fanny Chmelar, prima di Sarka Zahrobska, Nastasia Noens, Christina Geiger e Manuela Moelgg, decima. La marebbana è stata l'unica italiana capace di completare la prova: sedicesima a metà gara, la ventiseienne finanziera ha fatto qualche passo avanti nella discesa conclusiva, senza però dare mai l'impressione di essere particolarmente in palla. Chiara Costazza, Nicole Gius e la rientrante Denise Karbon si erano invece arrese nella parte alta della prima manche, tutte e tre nella medesima figura posizionata una dozzina di secondi dopo il via. Tre errori analoghi; o meglio, praticamente lo stesso errore. Quasi che fosse stato causa di un problema comune, magari di un aspetto non troppo valutato in allenamento o in ricognizione. E spiace vedere sprecata un'altra opportunità, specie per le due ragazze che nel corso del fine settimana precedente avevano convinto maggiormente negli allenamenti fassani, vale a dire la stessa Costazza e Irene Curtoni, giunta staccatissima al traguardo dopo una prima manche anonima. Un'altra possibilità se ne è andata, ed ora per le slalomiste azzurre resta solo l'appuntamento di domenica a Maribor, ultima prova di slalom Coppa del Mondo prima della gara olimpica ma anche prima delle finali di Garmisch. Come dire, sembra quasi che la stagione stia finendo ancor prima di iniziare.
(mercoledì 13 gennaio 2010)
(mercoledì 13 gennaio 2010)