La prima di "Fede" e le altre
La quarta prova di Coppa del Mondo è stata quella giusta. Quella per arrivare a raccogliere i primi punti della carriera, per conoscere un altro piccolo grande aspetto dell'ambiente. Forse si aspettava di poter andare forte, Federica Brignone. Forse proprio per questo nella conferenza di presentazione della vigilia si era nascosta dietro a poche e sintetiche frasi di circostanza, quasi volesse vivere in maniera assolutamente personale le ultime ore di attesa prima della gara inaugurale della nuova stagione. Un gigante da affrontare con il pettorale numero 38, con il quale sorprendere la platea austriaca e staccare
un prezioso 20imo posto parziale al termine della prima manche. E la freddezza (di facciata?) del giorno prima si era già sciolta. Quasi incredula "Fede" raccoglieva i complimenti del parterre, si augurava di potersi ripetere nella seconda discesa, per poi chiudersi nell'abbraccio della famiglia, del fratello minore Davide, di mamma Maria Rosa - per tutti Ninna - e assorbire i di lei consigli. Il primo, quello fondamentale, non esce mai dalla testa di Fede: "Sii te stessa. E divertiti". E così ha fatto, la diciannovenne dei Carabinieri. Anzi, ha fatto di meglio. Oltre a divertirsi è riuscita anche a ragionare, allargando quel tanto che basta le curve più toste del Rettenbach per non rischiare di vanificare l'occasione di raccogliere qualche importante punticino. Alla fine, che differenza fa arrivare 20ima o 21ima? Nessuna. Molto più importante rompere il ghiaccio, dimostrare di essere prossima alla maturità.
E alla fine, il sorriso è splendente. "Sono contenta, come non potrei esserlo? Sia per la mia gara, sia per quella delle altre ragazze. Per quanto mi riguarda ho pensato a divertirmi, cercando di mettere a frutto il prezioso lavoro dell'estate. Credo che il segreto della buona forma della squadra sia anche nel continuo stimolo che siamo riuscite a darci durante gli allenamenti, dove nelle singole prove puntavamo qualche spicciolo l'una sull'altra per dare quel pizzico di pepe in più agli allenamenti. E a vedere la prima gara sembra che i frutti siano buoni, no?
In allenamento mi sono resa conto di andare bene, certo...Manu e Denise volano, ma dietro me la giocavo con le altre, quindi in cuor mio mi auguravo di poter fare una bella figura."
Il sorriso di Federica trova risposta in quello di Camilla Alfieri. Ma per la genovese, più che di un sorriso, si tratta di una liberazione. Il miglior tempo della seconda manche, il decimo posto finale al termine di una rimonta di 13 posizioni, il ritorno nella top ten di Coppa a distanza di due anni dall'unico precedente, targato Lienz. Un bottino più che sufficiente al termine della prima gara dopo una stagione opaca. "Volevo fare bene a tutti i costi, ma mai mi sarei aspettata un simile risultato. Durante l'estate ho sciato poco, perchè ho dovuto sistemare la schiena che non mi lasciava in pace. Era quindi inevitabile patire un ritardo di condizione, ed invece mi sono ritrovata a sciare bene e soprattutto ad avere sensazioni positive. Una grande iniezione di fiducia ed il morale vola a mille dopo qualche mese davvero difficile."
Anche Giulia Gianesini ha di che essere soddisfatta. Il 20imo posto finale sarebbe potuto essere anche migliore, ma poco importa: il tabù di Soelden è finalmente sfatatato e la vicentina ne approfitta per condividere la gioia con l'amica Chiara Costazza, tornata - da turista - a respirare l'aria di Coppa, in attesa di tornare al cancelletto di partenza. "Mi fa strano stare da questa parte della pista - dice la fassana - ma sto abbastanza bene e non vedo l'ora di rientrare".
(sabato 24 ottobre 2009)
Il sorriso di Federica trova risposta in quello di Camilla Alfieri. Ma per la genovese, più che di un sorriso, si tratta di una liberazione. Il miglior tempo della seconda manche, il decimo posto finale al termine di una rimonta di 13 posizioni, il ritorno nella top ten di Coppa a distanza di due anni dall'unico precedente, targato Lienz. Un bottino più che sufficiente al termine della prima gara dopo una stagione opaca. "Volevo fare bene a tutti i costi, ma mai mi sarei aspettata un simile risultato. Durante l'estate ho sciato poco, perchè ho dovuto sistemare la schiena che non mi lasciava in pace. Era quindi inevitabile patire un ritardo di condizione, ed invece mi sono ritrovata a sciare bene e soprattutto ad avere sensazioni positive. Una grande iniezione di fiducia ed il morale vola a mille dopo qualche mese davvero difficile."
Anche Giulia Gianesini ha di che essere soddisfatta. Il 20imo posto finale sarebbe potuto essere anche migliore, ma poco importa: il tabù di Soelden è finalmente sfatatato e la vicentina ne approfitta per condividere la gioia con l'amica Chiara Costazza, tornata - da turista - a respirare l'aria di Coppa, in attesa di tornare al cancelletto di partenza. "Mi fa strano stare da questa parte della pista - dice la fassana - ma sto abbastanza bene e non vedo l'ora di rientrare".
(sabato 24 ottobre 2009)