Storico oro per Kucera in discesa, azzurri lontani
LIVE DA VAL D'ISERE
Storico oro mondiale in discesa per il Canada. A regalare questa medaglia iridata in discesa, unica nella storia dello sci della squadra delle foglie d’acero, è stato John Kucera. Il canadese mai sul gradino più alto del podio in discesa (un primo ed un terzo in super-g) aveva come miglior piazzamento in questa specialità un settimo posto, ottenuto nella discesa di Lake Louise dello scorso anno. E’ stata però la discesa delle sorprese, ma anche quella dei colpi di scena, come la doppia prova di Walchhofer. Ma torniamo alla storica vittoria di Kucera, figlio di un profugo politico, scappato alla fine degli anni sessanta dalla Praga occupata dai sovietici. Il velocista canadese, partito con il pettorale numero 2, ha sfruttato l’unica finestra di sole e piena visibilità su cui hanno potuto contare i primi atleti al via insediandosi da subito al vertice. Poi la prova è stata una autentica lotteria meteorologica che ha penalizzato alcuni dei grandi favoriti, come Miller e Svindal, che hanno dovuto fare i conti con le temporanee sospensioni per la nebbia presente sulla parte intermedia. Nella giornata di Janka, naufraga la corazzata Austria, salvata dal solo Hermann Maier (6/o), il migliore dei suoi, e con gli svizzeri invece ad esaltarsi. Sul podio a festeggiare con il canadese, troviamo, infatti, due elevetici: Didier Cuche, oro in super-g mercoledì scorso, che si mette al collo un’altra medaglia, questa volta d’argento precedendo il giovane 22enne compagno di squadra, Carlo Janka. Gli azzurri, invece, recitano un ruolo di semplici comparse sulla Face Olympique de Bellevarde con Werner Heel (7/o), Christof Innerhofer (10/o), Peter Fill (14/o) e Stefan Thanei (16/o). Nel complesso buona la prova di squadra, anche se ad un mondiale contano solo le medaglie. Un tracciato, quello iridato, disegnato dall’altoatesino Helmuth Schmalzl, che non ha risparmiato emozioni e che ha messo in difficoltà l’esigua pattuglia dei partenti, solo 39, che si è ridotta poi a 28 atleti giunti al traguardo finale. Nella giornata di canadesi e svizzeri, non è mancato anche un colpo di scena teatrale messo in atto dal Team Austria, la grande potenza dello sci alpino. Forse amareggiati dalla opache prestazioni di tutti i suoi atleti, tutti fuori dal podio, hanno tentato la carta della disperazione, con una protesta. Gli austriaci ritenevano, infatti, che a Michael Walchhofer, dodicesimo al traguardo, fosse stato danneggiato in fase di partenza consentendogli di scendere nonostante la prova fosse interrotta. Protesta accolta immediatamente dalla Fis e così all’ex campione del mondo del 2003 è stato consentito di ripetere la prova che però non ha modificato la zona medaglie. Ironia della sorte, il migliore in casa Austria è stato oggi il 36enne Hermann Maier (6/o), il meno in forma del quartetto, rimasto in dubbio fino all’ultimo, per problemi di salute. L’Austria mette in archivio questa prova di velocità, digiuna di medaglie, rimandando alla prossima edizione (Garmisch 2011) l’appuntamento con l’oro che manca da St. Moritz 2003. Giornata da dimenticare anche per Bode Miller, che mastica ancora amaro dopo il 12/o posto in super-g, chiudendo questa discesa con l'ottavo tempo. Domani uomini ancora in pista (ore 10) con la prova valida per la discesa libera della super combinata di lunedì.
(sabato 7 febbraio 2009)
Storico oro mondiale in discesa per il Canada. A regalare questa medaglia iridata in discesa, unica nella storia dello sci della squadra delle foglie d’acero, è stato John Kucera. Il canadese mai sul gradino più alto del podio in discesa (un primo ed un terzo in super-g) aveva come miglior piazzamento in questa specialità un settimo posto, ottenuto nella discesa di Lake Louise dello scorso anno. E’ stata però la discesa delle sorprese, ma anche quella dei colpi di scena, come la doppia prova di Walchhofer. Ma torniamo alla storica vittoria di Kucera, figlio di un profugo politico, scappato alla fine degli anni sessanta dalla Praga occupata dai sovietici. Il velocista canadese, partito con il pettorale numero 2, ha sfruttato l’unica finestra di sole e piena visibilità su cui hanno potuto contare i primi atleti al via insediandosi da subito al vertice. Poi la prova è stata una autentica lotteria meteorologica che ha penalizzato alcuni dei grandi favoriti, come Miller e Svindal, che hanno dovuto fare i conti con le temporanee sospensioni per la nebbia presente sulla parte intermedia. Nella giornata di Janka, naufraga la corazzata Austria, salvata dal solo Hermann Maier (6/o), il migliore dei suoi, e con gli svizzeri invece ad esaltarsi. Sul podio a festeggiare con il canadese, troviamo, infatti, due elevetici: Didier Cuche, oro in super-g mercoledì scorso, che si mette al collo un’altra medaglia, questa volta d’argento precedendo il giovane 22enne compagno di squadra, Carlo Janka. Gli azzurri, invece, recitano un ruolo di semplici comparse sulla Face Olympique de Bellevarde con Werner Heel (7/o), Christof Innerhofer (10/o), Peter Fill (14/o) e Stefan Thanei (16/o). Nel complesso buona la prova di squadra, anche se ad un mondiale contano solo le medaglie. Un tracciato, quello iridato, disegnato dall’altoatesino Helmuth Schmalzl, che non ha risparmiato emozioni e che ha messo in difficoltà l’esigua pattuglia dei partenti, solo 39, che si è ridotta poi a 28 atleti giunti al traguardo finale. Nella giornata di canadesi e svizzeri, non è mancato anche un colpo di scena teatrale messo in atto dal Team Austria, la grande potenza dello sci alpino. Forse amareggiati dalla opache prestazioni di tutti i suoi atleti, tutti fuori dal podio, hanno tentato la carta della disperazione, con una protesta. Gli austriaci ritenevano, infatti, che a Michael Walchhofer, dodicesimo al traguardo, fosse stato danneggiato in fase di partenza consentendogli di scendere nonostante la prova fosse interrotta. Protesta accolta immediatamente dalla Fis e così all’ex campione del mondo del 2003 è stato consentito di ripetere la prova che però non ha modificato la zona medaglie. Ironia della sorte, il migliore in casa Austria è stato oggi il 36enne Hermann Maier (6/o), il meno in forma del quartetto, rimasto in dubbio fino all’ultimo, per problemi di salute. L’Austria mette in archivio questa prova di velocità, digiuna di medaglie, rimandando alla prossima edizione (Garmisch 2011) l’appuntamento con l’oro che manca da St. Moritz 2003. Giornata da dimenticare anche per Bode Miller, che mastica ancora amaro dopo il 12/o posto in super-g, chiudendo questa discesa con l'ottavo tempo. Domani uomini ancora in pista (ore 10) con la prova valida per la discesa libera della super combinata di lunedì.
(sabato 7 febbraio 2009)