Supercombinata: oro a Maria Riesch, Schnarf 8/a
Non riesce il bis a Lindsey Vonn: l'americana deraglia a metà della manche di slalom e la medaglia del metallo più nobile va al collo della tedesca Riesch. Ma andiamo con ordine a raccontare la prima supercombinata della storia olimpica, visto che a Torino si era corso con la vecchia formula. Dopo la manche di discesa, decisamente più facile di quella di ieri, era ancora una volta la ex signorina Kildow a guidare il gruppo, seguita da Maria Riesch e Julia Mancuso, a conferma dell'ottimo stato di forma dell'americana. Incerta fino all'ultimo gareggia anche Anja Paerson che chiude con un 7/o tempo eccellente se consideriamo la botta patita ieri. Hanna Schnarf è 9/a, Dada Merighetti purtroppo esce dopo circa 40 secondi, sorpresa da una gobba.
Si arriva alla manche di slalom, tracciato dal coach sloveno: piuttosto facile ma da aggredire; l'impressione è di uno spettacolo più interessante rispetto a quello normalmente offerto in Coppa.
Sarka Zahrobska, 22/a dopo la discesa, prova l'impresa e scende, unica, sotto i 44", recupera posizioni su posizioni e alla fine sarà 7/a, con il miglior tempo. Per battere la ceca bisogna attendere la Zettel, 11/a in discesa; poi Tina Maze scivola alle spalle dell'austriaca, così come la nostra Schnarf che con il 12/o tempo chiude 8/a, finora la miglior prestazione azzurra in Canada.
La gara entra nel vivo: la Paerson parte con 44 centesimi di vantaggio sulla Zettel e ne mantiene 31 sul traguardo: un'impresa che ricorda quella di Maier 8 anni fa, un recupero-lampo dopo la caduta di ieri che vale una medaglia, testimoniato da un urlo liberatorio e dalle braccia alzate verso il cielo.
Gina Stechert esce, Marie Marchand-Arvier sbaglia troppo e finisce dietro, così come Fabienne Suter, velocista, che chiude 6/a.
Mancano solo 3 atlete. Julia Mancuso interpreta al meglio la gara, bravissima nel farsi trovare pronta ed in forma all'appuntamento che conta. Inoltre è galvanizzata dall'argento e conscia di poter far bene anche oggi e infatti pur perdendo quasi mezzo secondo mantiene quei 11 centesimi che bastano per assicurarsi una medaglia, festeggiata con salti e urla.
E' il momento di Maria Riesch: la tedesca scende decisa, serena, incrementando il suo vantaggio...è un treno in corsa che non si può fermare e va in testa con quasi un secondo sulla Mancuso.
Ora è tutto nella mani di Lindsey, l'amica-rivale delle ultime stagioni. Paerson, Mancuso e Riesch sono al traguardo, volgono lo sguardo al tabellone e all'americana pronta al cancelletto...Lindsay ha 33 centesimi di vantaggio, ridotti a 7 dopo 15 secondi di gara...poi a due terzi del tracciato deraglia, perde lo sci chiudendo così la sua prova.
Maria alza la sguardo incredula: qualche istante per sincerarsi che l'amica stia bene e poi esplode la gioia, il sorriso frastornato, la testa che tentenna; Julia ha gli occhi lucidi e al collo il secondo argento in due giorni; il coraggio, anzi l'impresa, di Anja è premiato da un bronzo olimpico, la sua gioia esplode nella solita "scivolata" sulla neve verso il pubblico.
Per la Riesch è la prima medaglia olimpica, la Mancuso può vantarne 3 dopo l'oro di Torino in gigante e per la Paerson è la sesta: Salt Lake 2002 bronzo in slalom e argento in gigante, Torino bronzo in discesa e combinata, oro in slalom.
Tornando alle azzurre Hanna Schnarf analizza la sua prova: "Bene nella parte alta della discesa, un po' meno nella parte bassa; nello slalom invece non sono riuscita a tenere il ritmo giusto. Ora penso al superg: la pista è migliorata, ora è uniforme e non ci sono problemi". Delusa, molto delusa, Dada Merighetti: "Sono nervosa, arrabbiata. Mi spiace perchè ero tranquilla, concentrata e decisa. Ora penso al superg, ma domani riposo: la gamba fa male e ho un ematoma di 20cm e un gran mal di stomaco."
(venerdì 19 febbraio 2010)
Si arriva alla manche di slalom, tracciato dal coach sloveno: piuttosto facile ma da aggredire; l'impressione è di uno spettacolo più interessante rispetto a quello normalmente offerto in Coppa.
Sarka Zahrobska, 22/a dopo la discesa, prova l'impresa e scende, unica, sotto i 44", recupera posizioni su posizioni e alla fine sarà 7/a, con il miglior tempo. Per battere la ceca bisogna attendere la Zettel, 11/a in discesa; poi Tina Maze scivola alle spalle dell'austriaca, così come la nostra Schnarf che con il 12/o tempo chiude 8/a, finora la miglior prestazione azzurra in Canada.
La gara entra nel vivo: la Paerson parte con 44 centesimi di vantaggio sulla Zettel e ne mantiene 31 sul traguardo: un'impresa che ricorda quella di Maier 8 anni fa, un recupero-lampo dopo la caduta di ieri che vale una medaglia, testimoniato da un urlo liberatorio e dalle braccia alzate verso il cielo.
Gina Stechert esce, Marie Marchand-Arvier sbaglia troppo e finisce dietro, così come Fabienne Suter, velocista, che chiude 6/a.
Mancano solo 3 atlete. Julia Mancuso interpreta al meglio la gara, bravissima nel farsi trovare pronta ed in forma all'appuntamento che conta. Inoltre è galvanizzata dall'argento e conscia di poter far bene anche oggi e infatti pur perdendo quasi mezzo secondo mantiene quei 11 centesimi che bastano per assicurarsi una medaglia, festeggiata con salti e urla.
E' il momento di Maria Riesch: la tedesca scende decisa, serena, incrementando il suo vantaggio...è un treno in corsa che non si può fermare e va in testa con quasi un secondo sulla Mancuso.
Ora è tutto nella mani di Lindsey, l'amica-rivale delle ultime stagioni. Paerson, Mancuso e Riesch sono al traguardo, volgono lo sguardo al tabellone e all'americana pronta al cancelletto...Lindsay ha 33 centesimi di vantaggio, ridotti a 7 dopo 15 secondi di gara...poi a due terzi del tracciato deraglia, perde lo sci chiudendo così la sua prova.
Maria alza la sguardo incredula: qualche istante per sincerarsi che l'amica stia bene e poi esplode la gioia, il sorriso frastornato, la testa che tentenna; Julia ha gli occhi lucidi e al collo il secondo argento in due giorni; il coraggio, anzi l'impresa, di Anja è premiato da un bronzo olimpico, la sua gioia esplode nella solita "scivolata" sulla neve verso il pubblico.
Per la Riesch è la prima medaglia olimpica, la Mancuso può vantarne 3 dopo l'oro di Torino in gigante e per la Paerson è la sesta: Salt Lake 2002 bronzo in slalom e argento in gigante, Torino bronzo in discesa e combinata, oro in slalom.
Tornando alle azzurre Hanna Schnarf analizza la sua prova: "Bene nella parte alta della discesa, un po' meno nella parte bassa; nello slalom invece non sono riuscita a tenere il ritmo giusto. Ora penso al superg: la pista è migliorata, ora è uniforme e non ci sono problemi". Delusa, molto delusa, Dada Merighetti: "Sono nervosa, arrabbiata. Mi spiace perchè ero tranquilla, concentrata e decisa. Ora penso al superg, ma domani riposo: la gamba fa male e ho un ematoma di 20cm e un gran mal di stomaco."
(venerdì 19 febbraio 2010)