Davide Brignone: "pagato da mia sorella per allenarla"
di Matteo Pavesi
Il Brignone-bassino-e-de-aliprandini.asp" target="_blank">FISI Opening a Milano e la prima gara di stagione a Soelden hanno fatto emergere un argomento peraltro già abbastanza evidente agli occhi degli appassionati più attenti che hanno seguito gli allenamenti estivi della nazionale femminile, ovvero il lavoro "a parte" di Federica Brignone rispetto a Marta Bassino e Sofia Goggia, formalmente tutte e tre inserite nello stesso 'Gruppo Elite'.
Mercoledì il 'Corriere della Sera' ha Brignone-fratello-coach-davide-sono-mal-visto-team-italia-ma-ho-cuore-suo-bene-c429aee0-3695-11ec-9169-9535c00f6f72.shtml" target="_blank">intervistato proprio Davide Brignone, fratello di Federica e suo allenatore 'personale' da quattro anni, suo malgrado finito al centro di questa discussione, dato che Federica ha scelto di volerlo a tutti i costi al suo fianco, anche se questo ha comportato il non allenarsi nel gruppo Elite e aggregarsi agli uomini o alla squadra delle polivalenti.
Questo perchè i vertici federali hanno scelto di non inserire Davide nei quadri tecnici del gruppo Elite, e non hanno concesso a Federica di avere un vero team privato, a cui la FISI non crede più dopo l'epoca Tomba & Compagnoni.
Proprio su questo punto Davide ha risposto: "...negli ultimi dieci anni chi ha vinto la Coppa del Mondo assoluta, a parte Federica, ha avuto un team privato: Hirscher, Shiffrin, Vonn, Gut, Maze e così via. E in quasi tutti questi gruppi c'era pure un familiare..."
Davide ha sottolineato di non essere pagato dalla FISI e aggiunge: "A Federica avevano detto che non sarei dovuto venire alle gare: la mia presenza e il mio ruolo sono sempre mal visti anche se poi, con gli allenatori, ho buone relazioni. Vorrei solo che a tutti stesse a cuore il bene di mia sorella."
Davide guarda avanti e la stagione è certamente ancora tutta da giocare: "...l’errore di Soelden non mi preoccupa...è chiaro che se Shiffrin si rimette a vincere qua e là, starle davanti è un’impresa. La missione è essere al top in gigante e in superG, pensando ai Giochi."
Certo la situazione è delicata: da una parte c'è la serenità e l'equilibrio mentale di una campionessa come Fede che ha vinto la Coppa del Mondo, dall'altra le esigenze e le decisioni di una Federazione.
La speranza è che, durante la stagione, quanto il tempo è poco e sono i risultati a contare, si trovi la giusta quadratura del cerchio, anche perchè la competizione interna in passato ha aiutato tutte e tre a dare il massimo ed alzare l'asticella.