Gigante femminile di Soelden: non chiamatela 'debacle'
di Matteo Pavesi
Sabato pomeriggio a Soelden, a breve distanza dalla vittoria di Mikaela Shiffrin su Lara Gut nel primo gigante della stagione 2021/2022, avevamo notato un amaro dato statistico: l'edizione 2021 del Rettenbach è stata la peggiore di sempre, la peggiore dal 1993, con soli 15 punti conquistati grazie a Sofia Goggia.
Curiosamente la scorsa edizione è stata proprio quella con il punteggio migliore di sempre con 220 punti, grazie alla vittoria di Marta Bassino, il secondo posto di Fede Brignone e il sesto di Sofia Goggia.
Questo dato deve far riflettere: sarebbe troppo banale sottolineare che da un anno all'altro siamo crollati dalla migliore alla peggiore prestazione, senza analizzare cosa si nasconde dietro ai numeri.
Non condividiamo l'analisi di chi ha parlato di 'debacle' per la nostra squadra, non condividiamo l'atteggiamento allarmista: la squadra è incappata in una giornata storta, certamente insoddisfacente date le aspettative e le potenzialità, ma c'è tempo per lavorare e voltare velocemente pagina.
Marta, vincitrice un anno fa, è stata tradita da una lunga nella parte bassa del muro del Rettenbach mentre stavo viaggiando con un intermedio da 5/a posizione.
Fede, seconda un anno fa, è stata troppo rigida e spigolosa nella prima, ma nella seconda ha fatto vedere un altro atteggiamento, salvo sbagliare nel piano finale andando troppo diretta su un palo (e sapendo di non doverlo fare!).
All'intermedio immediatamente precedente era transitata con il 10/o tempo complessivo.
Sofia è risalita di qualche posizione dalla 22/a posizione della prima manche alla 16/a finale grazie al 9/o tempo di manche: il suo ultimo podio in gigante risale a Kranjska Gora nel gennaio 2018, nel mentre - oltre agli infortuni - Sofia è diventata sempre più velocista.
L'analisi dei suoi tempi dice che nella prima manche ha fatto fatica nel lancio iniziale, mentre nella seconda è stata la quinta migliore, in entrambe ha faticato sul tratto più ripido del muro, in entrambe è stata molto veloce nel tratto finale, a riprova delle sue doti di scivolatrice.
Forse Sofia non riuscirà più ad essere in lotta per il podio in questa specialità, ma crediamo che un risultato nelle top10 sia nelle sue gambe.
Proprio la bergamasca, come detto l'unica azzurra a punti, ha parlato molto chiaramente al termine della gara, e l'ha fatto con un piglio da capitano, di chi ci mette la faccia senza nascondersi: "Mi dispiace molto per la squadra, da una parte ci siamo io Marta e Fede, e poi le giovani che fan fatica, hanno pettorali alti, devono crescere e cercare la qualifica. Per noi tre la mia 15/a posizione certamente non basta, peccato per Marta ha sbagliato può succedere, così come Fede proprio qui all'arrivo...son proprio dispiaciuta."
Sofia prova ad essere scaramantica su: "Anche nell'ultima stagione olimpica ero partita con il piede sbagliato ma poi ho portato a casa risultati, l'oro olimpico etc...questa gara è sempre un po' a se stante, certo è meglio partire bene ma c'è tempo per rimediare."
E la campionessa nega ogni problema estivo: "Non credo siano stati fatti errori nella preparazione, non siamo andate in Argentina per i problemi covid e quando sei sui ghiacciai devi sfruttare le finestre di bel tempo, lo abbiamo fatto, i nostri allenatori ci hanno messe nelle migliori condizioni, non abbiamo mai perso un giorno di sci. Certo ci siamo allenate su piste difficili, ma alla fine le condizioni erano tutto sommato simili a quelle odierne."
Parlando della preparazione estiva, non si può non citare uno dei temi più caldi tra gli addetti ai lavori italiani in questo weekend di Soelden, ovvero la divisione all'interno del Gruppo Elite, poichè Federica ha sciato con Marta e Sofia solo per una minima parte della preparazione.
Ne avevamo già parlato un paio di settimane fa in occasione del FISI Opening a Milano: Fede ha chiesto di poter avere al suo fianco il fratello Davide come coach, ma la federazione non ha voluto che si aggregasse al gruppo Elite, e dunque la 'milanese di La Salle' ha deciso di allenarsi con le polivalenti o coi gigantisti (e a volte anche con i velocisti o qualche squadra straniera).
Una situazione complicata quindi, anche perchè le nostre tre campionesse hanno molto da guadagnare allenandosi insieme, imparando una dall'altra.
E' altresì vero che la tranquillità e la serenità del proprio ambiente e dei propri allenamenti sono cruciali per un atleta al massimo livello.
La stagione entrerà nel vivo con le gare nordamericane, c'è tanto tempo per lavorare insieme, e le parole di Goggia sembrano andare verso l'idea di una coesione, di un tentativo di compattarsi verso l'obiettivo che tutte sognano: vincere.