TdG - Manuel Ploner,una determinata consapevolezza
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Manuel Ploner, classe 2001, ha concluso, purtroppo in forzato anticipo come tutti, la sua prima stagione da atleta della Squadra Nazionale C.
Quella di Manuel è stata una stagione ‘di continui alti e bassi’, ci ha detto, ‘ero partito bene, ma poi, dopo l’infortunio alla spalla, ho fatto fatica a trovare continuità’, ha aggiunto, concludendo che comunque sente di ‘aver imparato molte cose che gli saranno utili nel futuro’.
Manuel in realtà era partito fortissimo in slalom, ed anche in gigante. In Austria aveva vinto lo slalom che apriva la stagione (con notevole distacco) ed aveva fatto podio in gigante cinque giorni dopo.
Preferisce lo slalom, ma il gigante gli piace molto e perciò gli abbiamo chiesto se la sua notevole altezza (1,92) comporti vantaggi o svantaggi tra le porte larghe, considerando il dato statistico oggettivo che vuole il gigante più adatto ad atleti di altezza media.
Ploner ci ha risposto che forse con la ‘gamba lunga’ si può creare velocità, ma che l’altezza rappresenta un problema per dinamismo e centralità; siamo d’accordo con lui.
In questo periodo di quarantena, Manuel sta lavorando prevalentemente a corpo libero e ´con attrezzi semplici (elastici, palle mediche, manubri)’, ´puntando sulla parte alta e sull’equilibrio’, e appena sarà possibile risolverà il problema alla spalla con un piccolo intervento chirurgico.
La progressione di Manuel, dunque, è stata frenata, ma è grande la voglia di rimettersi in gioco nella prossima stagione: ci ha detto di voler ‘abbassare i punti’ (ovviamente anche in FIS importanti) per partire meglio in Coppa Europa, perché con pettorale alto è molto difficile fare top 30.
Ha molta ragione, purtroppo, le condizioni di pista negli slalom di EC quest’anno sono state a tratti vergognose: non è Manuel a dirlo, lui scia e basta, siamo noi, perché è doveroso: per gli addetti ai lavori nulla di strano, son cose conosciute, ma è necessario informare di ciò i lettori meno esperti.
In ogni caso Ploner vuole far risultato in Coppa Europa, soprattutto nel suo slalom.
Si è trovato molto bene in squadra sia con i compagni sia con gli allenatori (il capo-allenatore è Max Carca, un tecnico di lungo corso) e conoscendolo c’è da credergli: ragazzo solare Manuel, sempre positivo; gli allenamenti sono andati bene, ci ha detto di essersi divertito, e riteniamo che il divertimento non debba mai mancare, altrimenti l’agonismo diventa attività meccanica e ripetitiva.
Noi, in conclusione, pensiamo che Ploner possa raggiungere i suoi obiettivi, e crediamo che la sua progressione , frenata un po’ quest’anno, come abbiamo detto, potrà riprendere (come è stato nei due anni da Aspirante).
Con tranquillità e calma Manuel Ploner può (e, aggiungiamo con simpatia, ‘deve’) diventare un atleta di WC.