TdG - Bendotti, la crescita continua
di Luigi Grasscutter
Abbiamo incontrato (virtualmente) Matteo Bendotti, classe 2001, Squadra nazionale C.
Quest’anno Matteo ha disputato una stagione buona, con alcuni acuti (gigante FIS di Alleghe e slalom FIS di Valgrisenche soprattutto) che gli hanno permesso di guadagnare molte posizioni nel ranking mondiale, sia in slalom sia in gigante (203esimo e 207esimo).
Considerato da sempre un talento e cresciuto nel Radici, Bendotti convive da un paio di stagioni con qualche problema alla schiena, comune a molti sciatori di valore.
È stato convocato in EC alcune volte (a partire dal secondo anno Aspiranti), senza andare a punti ma facendo esperienza: e non è un modo di dire, perché la condizione dei tracciati del circuito continentale è spesso severa, talvolta oltre il limite della decenza, soprattutto in slalom, ma così è, e non si può far altro che adattarsi.
Il livello dei partecipanti, inoltre, è molto alto, molto più di un tempo, e i due fattori combinati rendono la qualifica tra i pali stretti quasi un’impresa per chi parte con pettorale oltre il 50.
Gli abbiamo fatto alcune domande, ed ecco cosa ci ha raccontato.
Stagione corta, interrotta bruscamente, in EC condizioni spesso molto difficili...Come valuti la tua stagione?
Si, stagione abbastanza corta...in coppa Europa abbiamo trovato condizioni particolari e non sempre delle migliori ma sono state tutte molto utili per quanto riguarda l’esperienza. La mia stagione non è stata una delle migliori per svariati motivi ma si sono viste cose interessanti che mi daranno sicurezza per la prossima.
Hai avuto qualche problema fisico negli ultimi anni. Adesso come stai?
I problemi fisici vanno bene, sono iniziati due anni fa con la schiena e purtroppo a fine febbraio mi sono infortunato a un ginocchio, non sono sicuramente piacevoli ma mi stanno facendo crescere e capire molte cose che mi frutteranno negli anni futuri, questo grazie anche a coloro che mi hanno seguito in questi momenti non proprio facili.
C’è una disciplina che preferisci?
Non ho una vera e propria preferenza, negli anni addietro mi consideravo forse più gigantista, successivamente con i dolori alla schiena il gigante non riuscivo più a farlo e mi sono visto costretto ad accantonarlo per un po’ restando così indietro tecnicamente rispetto allo slalom.. ad ogni modo lavorerò per tornare competitivo.
Come ti trovi in squadra C? Compagni, allenatori...
Mi trovo bene con tutti i miei compagni di squadra, siamo un bel team e lo staff non è da meno, lavoriamo tutti sodo.
La strada verso la WC è difficile per tutti. Come affronterai la prossima stagione?
Sicuramente non è una strada facile, ma come in ogni campo lavorativo, sportivo ectc arrivare in cima richiede fatica, non ho obbiettivi minimi da raggiungere e il modo in cui la affronterò sarà lo stesso di sempre: con determinazione e senza mai smettere di spingere.
Hai una grande passione per lo skateboard. Cosa rappresenta per te?
Per me lo skateboard è un modo di vivere la vita da un’altra angolazione, per me skate vuol dire, amici, stile, relax e tanto divertimento, è il modo migliore di staccare la spina per poi tornare a gasare in pista.