Hirscher leggenda a Schladming raggiunge Maier
di Matteo Pavesi
The Night Race: fama meritata per una gara stupenda, piena di emozioni, unica. Un pendio difficilissimo come la Planai, una contorno di 50.000 appassionati festanti, lo slalom - lo sci - ai massimi livelli.
Cosa manca? La vittoria dell'idolo di casa, la vittoria di Marcel Hirscher, la vittoria che puntualmente arriva.
Il fuoriclasse biancorosso ed Henrik Kristoffersen mettono in scena l'ennesimo duello di una sfida lunga e bellissima, e ancora una volta è il norvegese a doversi inchinare, dopo aver esultato solo due giorni fa a Kitz.
I due chiariscono le cose già nella prima manche, lasciando Stefano Gross e Manfred Moelgg a 7-8 decimi; nella seconda Kristoffersen si scatena arrivando sul traguardo arrabbiato per una palla di neve ricevuta a metà tracciato, ma con 1"7 sull'elvetico Daniel Yule che a sua volta recupera tre posizioni e bissa il podio di Kitz.
Tocca a Hirscher, che davanti al baratro del cancelletto vede una pista che è andata segnandosi con scalini e buche, vede un fiume di bandiere biancorosse, fumogeni, urla...tensione...sulle spalle la consapevolezza di dover fare ancor meglio di Henrik, e il miraggio di pareggiare i conti con la leggenda Hermann Maier (54 successi), e di conquistare la vittoria n.500 per l'Austria nello sci alpino maschile.
Hirscher parte fortissimo e incrementa, poi perde qualche centesimo e incespica un po', ma fila via sul muro come un treno e riguadagna qualcosa sul finale fino ai 39 centesimi di vantaggio.
Gloria. Trionfo. Boato. Anche Marcel si lascia andare, sente di aver fatto qualcosa di straordinario.
Sesta vittoria stagionale in slalom (prima volta!), nove nel complesso, settima sfera di cristallo praticamente vinta, coppa di slalom molto vicina con 119 punti su Henrik.
Nelle ultime 11 gare di Coppa cui si è presentato, parallelo a parte, Hirscher è salito 11 volte sul podio: dimostrazione di superiorità totale.
Tra i rapid gates Marcel e Henrik sono di una categoria totalmente superiore: un dato su tutti Yule è terzo a oltre 2 secondi, tra Yule e Nordbotten (decimo) ci sono 9 decimi, insomma tutti gli altri, i "normali".
Tra i normali ci sono Myhrer, Moelgg, Noel, Gross e Feller, divisi da 3 decimi: lo svedese recupera 3 posizioni e sfiora il podio, Noel vuole un posto ai Giochi e scia la miglior gara della carriera, rimontando 11 posizioni.
E finalmente arriva un riscatto in casa Italia, con segnali incoraggianti: Gross e Moelgg avevano chiuso la prima manche al terzo e quarto posto, entrambi sognano il podio e rischiano tutto nella seconda ma il fassano incespica dopo una doppia a metà muro e perde velocità, chiudendo 7/o, mentre il marebbano ha un'incertezza all'ingresso del muro e chiude 5/o, comunque la sua miglior gara stagionale.
Non ci sono altri azzurri perchè Sala e Razzoli non si sono qualificati, Bacher e Liberatore sono usciti e infine Thaler ha sbagliato nella prima uscendo dal tracciato, ed è risalito per regalarsi l'ultimo saluto alla folla e al Grande Sci, chiudendo così - commosso - la carriera.
Tutti hanno dovuto fare i conti con un tracciato super selettivo e vanno a punti solo in 23: ne fanno le spese Matt (dopo poche porte, secondo errore grave consecutivo dopo Kitz), Hargin, Khoroshilov e Hirschbuehl, mentre Buffet, Lizeroux e Engel arrivano al traguardo dopo essersi fermati.
Per gli slalomisti era l'ultimo appuntamento prima dei Giochi: appuntamento in Corea per inseguire il sogno olimpico.