St.Moritz - Hirscher è oro Gigante, male l'Italia
di Matteo Pavesi
St.Moritz Live - Dopo due argenti (Schladming 2013, Vail 2015) è finalmente arrivato l'oro in gigante per Marcel Hirsher, che ha messo in chiaro le cose con il miglior tempo nella prima frazione, per poi gestire - non senza rischiare qualcosa sul muro finale - nella manche decisiva, chiudendo con 25 centesimi sul leader provvisorio Leitinger.
Dopo 3 edizioni dominate da Ted Ligety, Hirscher e Pinturault erano i più attesi per la gara odierna, con il francese in vantaggio nel pronostico viste le vittorie a ripetizione che è riuscito a inanellare negli ultimi 24 mesi.
Marcel ha masticato amaro a Soelden, in Val d'Isere e ad Adelboden, si è visto spesso superato dal francese, ma a Garmisch, due settimane fa, ha piazzato la seconda vittoria stagionale dopo l'Alta Badia ed oggi è lui il Re del Gigante a St.Moritz.
L'austriaco consacra la sua leggenda: nella stagione che potrebbe portargli la sesta Sfera di Cristallo, record assoluto, colleziona la sesta medaglia mondiale (3 ori, 3 argenti), la seconda di questo evento elvetico, dopo l'argento in combinata di lunedì scorso, per un solo centesimo. Per Hirscher è il terzo oro in tre specialità diverse in tre discipline diverse (slalom, gigante, combinata)
L'Austria esulta due volte perchè alle spalle del suo campione sale sul podio Roland Leitinger, per la prima volta in carriera nel giorno più giusto, corregionale salisburghese del suo capitano, e autore di una splendida prima manche con il sesto crono (pettorale 22), e poi del miglior tempo nella seconda, recuperando quattro posizioni fino alla medaglia.
Leitinger si era fatto conoscere a tutti a Soelden 2015 con un clamoroso 6/o posto, ma in questa stagione non ha saputo ripetersi e non è mai entrato nei top10.
Risultato insperato anche per il norvegese Leif Kristian Haugen, per la prima volta sul podio in carriera: podio sfiorato a Kitz, ma tra i rapid gates, mentre in gigante vanta una lunga serie di risultati nei top10, senza però aver mai trovato, tranne oggi, il guizzo giusto per avvicinarsi al podio.
Il norvegese ha costruito due manche regolari di alto livello, ha approffittato dei passi indietro di Schoerghofer (2/o dopo la prima manche), Olsson e Pinturault, mettendosi al collo un insperato e bellissimo bronzo.
Proprio Pintu (7/o) è il grande sconfitto di questa gara, in un mondiale avaro di soddisfazioni, visto che anche in combinata era tra i favoriti del pronostico. Invece al momento il 6/o posto in superg è la sua miglior performance a questo evento.
Gli Azzurri purtroppo non sono tra i protagonisti di questa gara, anzi il nostro miglior rappresentante è Riccardo Tonetti 10/o a +1.16, Florian Eisath 17/o a +1.71, Manfred Moelgg 20/o a +2.06, Simon Maurberger 24/o a +2.48.
Facciamo decisamente peggio di Vail, dove Robi Nani fu 6/o e Eisath 8/o. I risultati stagionali non autorizzavano certo a sognare ma, come abbiamo visto in questi giorni, tutto era possibile, e un risultato più rotondo era allo nostra portata.
La prima manche è iniziata con mezz'ora di ritardo a causa di un incidente alla flycam il cui filo è stato toccato dalla pattuglia acrobatica elvetica. Tra i big non sono partiti nella seconda Manuel Feller (mal di schiena) e Andre Myhrer, entrambi fuori dai migliori 30.