Sochi 2014: Shiffrin record, è oro olimpico
di Matteo Pavesi
Quando l'austriaca Kathrin Zettel si porta al comando con una ottima seconda manche mancano ancora 6 atlete al traguardo. Siamo a Rosa Khutor, battute finale dello slalom femminile, ultima prova del programma olimpico.
Tocca a Marlies Schild, la più vincente slalomista della storia con 35 sigilli, non bene nella prima frazione, cerca l'oro, la medaglia più gloriosa e l'unica mancante nel suo straordinario palmares. Marlies fa il miglior tempo di manche, e va al comando. La pista tiene, il tempo si può fare, è gara vera, regolare, per specialiste di razza. Giusto il tempo di andare nell'angolo del leader e veder scivolare alle sue spalle la francese Noens e la sorella Bernadette.
Tocca alle migliori tre, Tina Maze non ce la (la vedremo poi rabbiosa al parterre) e la Schild scoppia a piangere, è bronzo, e diventa l'unica slalomista ad aver vinto tre medaglie in tre edizioni differenti delle Olimpiadi. Ma non è finita, la tedesca Maria Riesch cerca la terza medaglia dopo l'oro in superk e l'argento in superg, ma la sua azione non la premia. Lacrime anche per Kathrin Zettel, che ora è sicura del bronzo, con la Schild che si mette al collo almeno l'argento.
Gli occhi delle due austriache sono puntati al cancelletto perchè manca solo lei, la più veloce nella prima manche: Mikaela Shiffrin. L'americana rallenta prima del piano e perde terreno, ma conserva 6 decimi del grande vantaggio che vantava sulle inseguitrici, taglia il traguardo con 53 centesimi, diventando così la più giovane campionessa olimpica nello slalom, migliorando il record di Paoletta Magoni che resisteva da Sarajevo '84.
A 18 anni (19 tra poche settimane) il fenomeno a stelle e strisce ha già vinto tutto: un oro mondiale 12 mesi fa, una coppa di specialità, 7 gare in CdM, inanellando record su record di precocità (più giovane oro olimpico, più giovane oro mondiale, più giovane a punti in CdM, più giovane a podio in CdM).
Ha rischiato qualcosa Mikaela, ma ha gestito margine e pressione con l'esperienza della veterana e una maturità non comune. Per la Schild un argento che va ad impreziosire una carriera straordinaria dove manca, appunto, solo l'oro. Medaglia "alla carriera" (senza nulla togliere alla ottima gara di oggi) anche per la Zettel: è la sua prima olimpica, costruita su 45 podi in Coppa del Mondo, nonostante in questa stagione il suo miglior risultato sia un ottavo posto.
Alla tedesca Maria Riesch un legno che brucia, ci teneva a difendere l'oro di Vancouver e dopo il secondo tempo nella prima certamente aveva già pensato ad un rientro in patria con 3 medaglie al collo.
Non ci sono azzurre al traguardo: Chiara Costazza e Federica Brignone sono uscite nel corso della seconda frazione mentre cercavano di recuperare dalle difficoltà della prima, chiusa rispettivamente al 25/o e 22/o posto. Troppi errori per Chiara, che ha comunque fatto vedere sequenze di porte interessanti, segno che entrare nelle top10 era traguardo tutt'altro che irrealizzabile. Per la Brignone, colpita al ginocchio nel gigante di pochi giorni fa, una gara in cui ha provato a dare tutto, ma la sua seconda manche è durata pochi secondi.
Lo sci femminile azzurro torna da Sochi senza medaglie, ma con due quarti posti ( Merighetti in discesa, Fanchini in gigante) che da una parte fanno morale, dall'altra lasciano un po' di amaro in bocca.
Ora il Circo Rosa riparte con il Team Event di Innsbruck, dove le ragazze sono attese già martedì prossimo.