Coppa del Gobbo - Baci e pugni a Kitz!
di Carlo Gobbo

C'è un'immagine molto bella di Kitz che spero di ricordare a lungo, una fotografia che la regia austriaca ha saputo cogliere con grande sensibilità e che sintetizza nello spazio di pochi frames l'amarezza, la delusione e lo sconforto di un atleta! Nella seconda manche dello slalom Marcel Hirscher esce dal cancelletto di partenza come una furia, accarezza i pali con dolcezza ed irruenza, li sfiora in una danza vertiginosa facendosi largo tra i fiocchi di neve che scendono frettolosi...L'atmosfera è magica, la gente impazzita urla il suo nome, lo spinge verso l'ennesimo recupero vincente, Hirscher pare volare...poi all'improvviso il pugno che non ti aspetti, l'inforcata che ti taglia le gambe e annichilisce la passione del pubblico...Il giovane pare sorpreso da tale brutalità, si ferma e si volta a guardare il paletto vigliacco, la neve cade con maggiore intensità quasi a voler confortare l'atleta che resta immobile...nel controcampo di un'immagine di grande forza emotiva.
Kitz aveva indossato vesti particolari per Bode Miller, un tracciato diverso sul quale il campione d'oltreoceano potesse trovare l'ennesimo spunto di quella classe che ci ha sempre elargito con incredibile abbondanza. Nelle prova cronometrata Miller cela ogni sentimento, sa di poter accarezzare il suo sogno ma, nonostante il miglior tempo, capisce subito come siano determinanti due passaggi. Il sorteggio non lo premia e concede ai suoi avversari minuti preziosi per osservare la sua discesa e modificare eventuali strategie. Al suo arrivo non è soddisfatto, sa che il pugno sta per arrivare ed il suo amico Daron Rahlves - che ha fatto da apripista - gli sussurra le prime parole di conforto! Arriva la moglie ed anche il primo bacio, delicato come quello che una moglie può dare al proprio uomo, Bode si inginocchia e aspetta! Arriva Svindal, arriva Reichelt, i pugni sono pesanti..."uno-due", di quelli che sul ring mettono fuori combattimento.
Reichelt è sofferente, dopo il traguardo prima di rispondere al pubblico piega la schiena, prova a sorridere, ma non ce la fa! In questo momento non sa ancora come stia per essere colpito da un pugno terribile, un colpo vile e maligno...Sappiamo come sia già stato operato, con successo, ma per la seconda volta (e per sempre) deve dire addio ai Giochi Olimpici. A Vancouver era caduto nelle prove della discesa e non aveva potuto gareggiare, sempre tradito dalla schiena, quella schiena che si era infortunata nel Gran finale di Coppa Europa del 2005 in Italia, a Roccaraso, l'anno successivo altra caduta disastrosa nella discesa di Beaver Creek, insomma...una serie di peripezie che seppur scandite da un palmares di grande valore tecnico lasciano un gran rammarico in questo ragazzo gentile ed educato. Ci dispiace tanto Hannes!
Nel supergigante Bode Miller dimostra di poter ancora danzare sul ring della Streif, ma anche questa volta arriva un pugno forte, più violento, lo sferra Didier Defago e al traguardo, dopo il bacio di Miller alla sua compagna, vediamo quello di Defago ai suoi sci, un bacio diverso, più freddo. La concezione dello sport di Bode Miller è molto particolare, penso che da sempre sia il solo atleta ad interpretare la gara con una filosofia tale da permettergli di alzare ogni volta l'asticella. Nel supergigante della superk crea solide basi per un podio finale nonostante le insidie nella manche dello slalom. Anche tra le porte strette si inventa l'impossibile, poi inforca a pochi metri dal traguardo. Io non ho visto l'inforcata (dopo, al rallentatore, tutto è più facile) ma quando è arrivato in fondo ha compiuto un gesto che non gli ha mai visto fare: ha gettato i bastoncini sulla neve! Sapeva di aver sbagliato...impossibile a quel punto arrestarsi, e Ted Ligety glielo conferma...Poteva essere un altro podio...invece è un altro pugno!