Maze dominante: terzo sigillo. Irene Curtoni 7ima
di Luca Perenzoni
Dominio sloveno, atto terzo. Viktoria Regensburg ce l'ha messa tutta, ma Tina Maze continua a dettare legge tra le porte larghe del gigante e dopo Solden ed Aspen si prende anche la gara di St. Moritz completando con la 15ima vittoria in carriera un week-end quasi perfetto. Due vittorie ed un secondo posto in tre giorni, per rispondere al meglio alla tripletta di Lindsey Vonn (l'unica a precederla ieri in superG) di Lake Louise.
Oggi l'americana si è autoeliminata nella seconda frazione, finendo solo 27ima e concedendo l'intera posta alla grande avversaria in ottica classifica generale di Coppa del Mondo: Maze continuamente sugli scudi, anche se per soli 8 centesimi di margine sulla bavarese Regensburg, in costante progresso di condizione ed ormai pronta a contendere il successo alla ventinovenne slovena d'Italia. Che decisa e convinta non vuole lasciarsi distrarre dalle polemiche innescate dal suo stesso team al termine del superG di ieri, per mantenere un ruolino di marcia eccezionale: se si esclude la prima discesa di Lake Louise la Maze non è mai uscita dalle top ten, con quattro successi, due podi e due quarti posti nelle dieci gare sin qui disputate. Un cammino che la proietta ad oltre 200 punti di vantaggio sulla concorrenza in vetta ad una classifica che ad un quarto di stagione circa recita Maze 677, Riesch 443 e Vonn 414.
Piazza d'onore quindi per la Regensburg che con un'ottima seconda manche (miglior tempo per lei) ha fatto tremare l'intero Team to aMaze per scalzare dal secondo gradino del podio la francese Tessa Worley e lasciare con la sola medaglia di legno una Lara Gut davvero concreta e capace di inscenare due manche di pregevole fattura che sanciscono definitivamente il ritorno ad alti livelli della ventunenne ticinese dopo i tanti guai fisici e le difficoltà che ne sono conseguite. Un quartetto di grandi e future protagoniste, seguito da un trittico tutto austriaco composto in rapida successione da Schild, Zettel e Kirchgasser, settima ed appaiata ad Irene Curtoni. Meglio la seconda manche della più grande delle sorelle valtellinesi: 13ima a metà gara, Ieie ha saputo risalire di alcuni scalini per confermarsi ragazza da top ten in attesa di trovare quel briciolo di determinazione in più. Ma se Irene sorride, la sorellina Elena festeggia per il primo suo gigante da protagonista. Al termine la ventunenne di Cosio è 16ima e va bene così, con quelle 14 posizioni scalate nella seconda manche, cosa che invece non è riuscita a Federica Brignone, incappata nel terzo stop consecutivo tra le sue porte larghe. Situazione difficile da gestire per la giovane carabiniera che ora deve trovare la forza e la convinzione per non farsi schiacciare da tensione e malumore e cercare di invertire la tendenza già tra una decina di giorni a Courchevel.
Buono nel complesso il 13imo posto di Denise Karbon (18ima a metà gara dopo l'errato cronometraggio), onesto per le condizioni in cui è maturato il 20imo di Manuela Moelgg mentre fatica ancora ad ingranare a dovere Lisa Agerer, oggi 21ima ma non ancora convincente come in altre occasioni. L'età gioca a suo vantaggio e prima di lei in tante hanno dimostrato come serva pazienza nel digerire completamente il passaggio da Coppa Europa a Coppa del Mondo. Non mettiamole fretta, il tempo per crescere non manca. Poco dietro di lei, ecco Nadia Fanchini, 26ima: altre ragioni, ma il discorso è simile; con tutto quello che ha passato la camuna, già vederla sana in pista è un successo. In totale sono 7 le azzurre qualificate, sei quelle a punti: il podio manca ancora, ma la resa media si mantiene alta ed è un'ulteriore piccolo grande dato a favore del lavoro di Stefano Costazza.