La Coppa del Gobbo - Da Ligety a Papa Benedetto(1)
A Schladming, nell'ultimo gigante della scorsa stagione, il miglior tempo della seconda manche fu di Ted Ligety (ultimo classificato nella prima prova), a Soelden il miglior tempo della seconda manche è stato ancora di Ted Ligety, questa volta sceso come penultimo! Potrebbe essere solo casuale ma Ligety si conferma ai vertici della disciplina regina dello sci alpino e anche in condizioni difficili è per ora l'unico atleta capace di riproporre su qualunque tipo di tracciato i movimenti armonici, la morbidezza dei gesti ed una costante velocità, patrimonio ormai di pochissimi gigantisti. Faccio un passo indietro e ritorno alle vicende che precedettero l'avvio della Coppa in merito ad alcune intuizioni tecniche che, prima Head e quindi Fischer, sarebbero state in grado di realizzare sugli sci da gigante. Non erano "sussurri" tanto è vero che a Zurigo la competente Commissione Fis ha prontamente riempito la zona grigia del regolamento emettendo ulteriori norme in merito alle sciancrature! Risulta esserci anche una richiesta di risarcimento danni fatta da Head nei confronti della FIS perché grandi quantità di sci sarebbero a questo punto inutilizzabili. Ho la sensazione che il "giallo" possa ancora continuare proprio perché, come fu in Formula Uno, si aprono scenari immensi alle intuizioni e alle scelte tecnologiche per gli scienziati che lavorano con le grandi case costruttrici, senza snobbare troppo le piccole perché anche Stoeckli con Tina Maze pare abbia saputo lavorare un gran bene nella ricerca.
Torniamo a Ligety e alla sua seconda manche, spettacolare ed incredibile...Manfred Moelgg mi diceva: "Ted è un grande sugli sci ma è soprattutto molto più abituato di noi a sciare per la vittoria in condizioni limite. Sa come reagire di testa ed è questo un vantaggio che per noi è difficile colmare!" Analisi impeccabile e da condividere fermo restando il fatto di come Ligety, meglio di tanti altri, sia riuscito sinora ad adattarsi ai nuovi materiali, senza violentare la propria sensibilità..., ma adeguandola! Head e Fischer comunque potrebbero avere qualcosa in più...le classifiche della prima e seconda manche sono interessanti da leggere. Di Ligety mi è piaciuta l'aria scanzonata, molto "cool", del ragazzo che si accorge di "averla fatta grossa" e che quasi si dispiace per gli avversari. Manfred era felice e noi tutti con lui e con il fratellino Michael, suo skiman. "Ho lavorato tanto in estate, ho curato particolari preziosi, registrato ogni dettaglio, il podio è un viatico di cui avevo un gran bisogno..."
Commosso anche Roberto Nani andato a punti dopo due manche da apnea: "Lo so, mi sono preso un sacco di rischi, ho fatto errori, ma avevo dentro tanta sicurezza. Adesso viene il difficile ma sono pronto sia in gigante e sia nello slalom." Che bravo Eisath, non deve essere stato facile andare sul palo con la spalla sinistra martoriata dall'infortunio di Krans ma è stato premiato e ora può pensare finalmente in grande! Che peccato per Simoncelli, un posto nei dieci ci stava e se pensiamo al calvario dell'estate possiamo ritenerlo un eroe! Max Blardone aveva il numero 4, lo stesso di Crans, maltempo e neve non gli avrebbero impedito di salire sul podio senza quell'errore, ne sono certo e che non mi si venga a dire che Max fosse un po' nervoso per quanto accaduto il giorno prima nella presentazione delle squadre! Io non ero presente ma conosco fin troppo bene Max e non ci sono episodi di sorta capaci di scalfirne la serenità agonistica, anzi!...a meno che non ci sia una seria provocazione! (leggi la seconda parte)
(martedì 30 ottobre 2012)
Torniamo a Ligety e alla sua seconda manche, spettacolare ed incredibile...Manfred Moelgg mi diceva: "Ted è un grande sugli sci ma è soprattutto molto più abituato di noi a sciare per la vittoria in condizioni limite. Sa come reagire di testa ed è questo un vantaggio che per noi è difficile colmare!" Analisi impeccabile e da condividere fermo restando il fatto di come Ligety, meglio di tanti altri, sia riuscito sinora ad adattarsi ai nuovi materiali, senza violentare la propria sensibilità..., ma adeguandola! Head e Fischer comunque potrebbero avere qualcosa in più...le classifiche della prima e seconda manche sono interessanti da leggere. Di Ligety mi è piaciuta l'aria scanzonata, molto "cool", del ragazzo che si accorge di "averla fatta grossa" e che quasi si dispiace per gli avversari. Manfred era felice e noi tutti con lui e con il fratellino Michael, suo skiman. "Ho lavorato tanto in estate, ho curato particolari preziosi, registrato ogni dettaglio, il podio è un viatico di cui avevo un gran bisogno..."
Commosso anche Roberto Nani andato a punti dopo due manche da apnea: "Lo so, mi sono preso un sacco di rischi, ho fatto errori, ma avevo dentro tanta sicurezza. Adesso viene il difficile ma sono pronto sia in gigante e sia nello slalom." Che bravo Eisath, non deve essere stato facile andare sul palo con la spalla sinistra martoriata dall'infortunio di Krans ma è stato premiato e ora può pensare finalmente in grande! Che peccato per Simoncelli, un posto nei dieci ci stava e se pensiamo al calvario dell'estate possiamo ritenerlo un eroe! Max Blardone aveva il numero 4, lo stesso di Crans, maltempo e neve non gli avrebbero impedito di salire sul podio senza quell'errore, ne sono certo e che non mi si venga a dire che Max fosse un po' nervoso per quanto accaduto il giorno prima nella presentazione delle squadre! Io non ero presente ma conosco fin troppo bene Max e non ci sono episodi di sorta capaci di scalfirne la serenità agonistica, anzi!...a meno che non ci sia una seria provocazione! (leggi la seconda parte)
(martedì 30 ottobre 2012)