FISI: lettera di Angelo Dalpez, Comitato TN
a cura della redazione
Riceviamo e pubblichiamo una lettera del presidente del Comitato Trentino Angelo Dalpez sul commissariamento della FISI.
L'Alta Corte di giustizia sportiva del Coni ha dato il suo responso: azzeramento dell’Assemblea federale di Torino del 24 maggio 2010 e tutti gli organi dalla FISI dal Presidente Giovanni Morzenti all'ultimo dei consiglieri oltre ai revisori dei conti decadono. A giorni la Federazione degli sport invernali sarà commissariata.
Come Presidente del Comitato Trentino della FISI, anima nera del presidente Morzenti, ho ricevuto molti messaggi che rispecchiavano lo stato d'animo di molti amici che hanno condiviso con noi, in questi anni, la difficile, ambigua e perversa posizione dei vertici federali e dei fedeli accoliti che servili sedevano alla tavola del boss. Anni difficili abbiamo attraversato, noi che non volevamo condividere nulla e per questo costantemente penalizzati. Negli ultimi mesi, puntualmente prima delle sentenze di condanna nei confronti di Morzenti, si sono susseguite le missive con la regia del presidente del Comitato Alpi Occidentali Marocco, inviate ai presidenti dei Comitati regionali ai quali si chiedeva di esprime solidarietà, rinnovata fiducia nel padre-padrone della FISI. Chi non firmava veniva additato come nemico di Morzenti e quindi della stessa federazione.
Noi non ci siamo mai inchinati al volere del "despota", così come non hanno fatto il Presidente del Comitato Regionale Appennino Emiliano, Giulio Campani e spesso anche Claudia Giordani Presidente del Comitato Alpi Centrali.
La sentenza dell'Alta Corte di giustizia sportiva del Coni oltre al giudizio, indiscutibilmente pesante per la Federazione, ha avuto anche il merito di fare chiarezza anche se noi non ci illudiamo più di tanto.
Si andrà a nuove elezioni ed ancora una volta gli ambigui manovratori usciranno dal loro letargo e si presenteranno come novelli portatori del nuovo messaggio, dopo aver assecondato maldestramente e furbescamente in tutto e per tutto, nel bene e nel male, il loro caro presidente Morzenti. Poco importa se è una giacca a vento o una macchina destinata agli atleti. Siamo sicuri che quegli individui sapranno ancora una volta riciclarsi e dire che loro non centravano con la gestione verticistica di Morzenti o come gli opportunisti dell’ultima ora che pur ritrovandosi con gli oppositori alla vigilia del voto federale, puntualmente sono stati poi accalappiati dal "fascino morzentiano".
Ora però il tempo è scaduto e con l'arrivo del Commissario che reggerà le sorti federali per alcuni mesi, tutto viene azzerato. Sicuramente è meglio così. Per cambiare le sorti della Federazione si deve ripartire da:
a) Un Consiglio federale rinnovato, emarginando quanti con ambizioni di potere hanno condiviso la gestione Morzenti, dai bilanci alle disastrose decisioni tecniche che di fatto ci hanno relegato al ruolo di cenerentola fra le nazioni importanti dello sci pur raggiungendo risultati agonistici di prestigio dovuti esclusivamente alla professionalità e alla passione di tecnici e di atleti;
b) fare chiarezza sulla reale situazione economico – finanziaria della Federazione.
c) ricucire da subito attraverso personaggi di prestigio - testimoni di un passato sportivo o rappresentanti dei Comitati organizzatori di grandi eventi che in questi anni si sono allontanati dalla gestione "morzentiana" - i rapporti con la FIS che di fatto si sono bloccati con la condanna in primo grado di Morzenti nell'inchiesta di Cuneo e quindi la sospensione dello stesso presidente dal consiglio della federazione internazionale.
(continua qui)
(lunedì 11 luglio 2011)
L'Alta Corte di giustizia sportiva del Coni ha dato il suo responso: azzeramento dell’Assemblea federale di Torino del 24 maggio 2010 e tutti gli organi dalla FISI dal Presidente Giovanni Morzenti all'ultimo dei consiglieri oltre ai revisori dei conti decadono. A giorni la Federazione degli sport invernali sarà commissariata.
Come Presidente del Comitato Trentino della FISI, anima nera del presidente Morzenti, ho ricevuto molti messaggi che rispecchiavano lo stato d'animo di molti amici che hanno condiviso con noi, in questi anni, la difficile, ambigua e perversa posizione dei vertici federali e dei fedeli accoliti che servili sedevano alla tavola del boss. Anni difficili abbiamo attraversato, noi che non volevamo condividere nulla e per questo costantemente penalizzati. Negli ultimi mesi, puntualmente prima delle sentenze di condanna nei confronti di Morzenti, si sono susseguite le missive con la regia del presidente del Comitato Alpi Occidentali Marocco, inviate ai presidenti dei Comitati regionali ai quali si chiedeva di esprime solidarietà, rinnovata fiducia nel padre-padrone della FISI. Chi non firmava veniva additato come nemico di Morzenti e quindi della stessa federazione.
Noi non ci siamo mai inchinati al volere del "despota", così come non hanno fatto il Presidente del Comitato Regionale Appennino Emiliano, Giulio Campani e spesso anche Claudia Giordani Presidente del Comitato Alpi Centrali.
La sentenza dell'Alta Corte di giustizia sportiva del Coni oltre al giudizio, indiscutibilmente pesante per la Federazione, ha avuto anche il merito di fare chiarezza anche se noi non ci illudiamo più di tanto.
Si andrà a nuove elezioni ed ancora una volta gli ambigui manovratori usciranno dal loro letargo e si presenteranno come novelli portatori del nuovo messaggio, dopo aver assecondato maldestramente e furbescamente in tutto e per tutto, nel bene e nel male, il loro caro presidente Morzenti. Poco importa se è una giacca a vento o una macchina destinata agli atleti. Siamo sicuri che quegli individui sapranno ancora una volta riciclarsi e dire che loro non centravano con la gestione verticistica di Morzenti o come gli opportunisti dell’ultima ora che pur ritrovandosi con gli oppositori alla vigilia del voto federale, puntualmente sono stati poi accalappiati dal "fascino morzentiano".
Ora però il tempo è scaduto e con l'arrivo del Commissario che reggerà le sorti federali per alcuni mesi, tutto viene azzerato. Sicuramente è meglio così. Per cambiare le sorti della Federazione si deve ripartire da:
a) Un Consiglio federale rinnovato, emarginando quanti con ambizioni di potere hanno condiviso la gestione Morzenti, dai bilanci alle disastrose decisioni tecniche che di fatto ci hanno relegato al ruolo di cenerentola fra le nazioni importanti dello sci pur raggiungendo risultati agonistici di prestigio dovuti esclusivamente alla professionalità e alla passione di tecnici e di atleti;
b) fare chiarezza sulla reale situazione economico – finanziaria della Federazione.
c) ricucire da subito attraverso personaggi di prestigio - testimoni di un passato sportivo o rappresentanti dei Comitati organizzatori di grandi eventi che in questi anni si sono allontanati dalla gestione "morzentiana" - i rapporti con la FIS che di fatto si sono bloccati con la condanna in primo grado di Morzenti nell'inchiesta di Cuneo e quindi la sospensione dello stesso presidente dal consiglio della federazione internazionale.
(continua qui)
(lunedì 11 luglio 2011)