Da Vancouver a Razzolo
Sull'orizzonte di Razzolo l'elegante Pietra di Bismantova pare quasi proteggere uno dei suoi figli più diletti, quel Giuliano Razzoli che ha saputo salire nell'Olimpo degli slalomisti partendo da questo angolo dell'Appennino, correndo e faticando tra i fiori ed i profumi di una campagna che qui cresce rigogliosa e matura, per una cucina dai sapori che...ti fanno ritornare! La festa per il vincitore della medaglia d'oro nello slalom di Vancouver è stata la conferma di quanto sia speciale il rapporto che lega Giuliano Razzoli con queste terre, con questa gente! Una famiglia di migliaia di amici che hanno iniziato a seguirlo, ad entusiasmarsi con lui e per lui, ben prima che il Razzo riuscisse ad imporre la propria classe in Coppa del Mondo. Fantastico esempio di passione sportiva! Quando si giunge a Razzolo ci si imbatte subito nell'officina di papà Antonio, sulla cui facciata spicca una grande scritta CHIUSO PER L'ORO (ma papà lavora ancora) poi la bella casa di mamma Tiziana, con tanti fiori e spazi verdi ben curati...in un angolo, tesa tra due piante, una corda sulla quale Ruggero Muzzarelli sottopone il Razzo ad esercizi quotidiani. Di fronte si ammira Villa Minozzo ed è qui che Gaetano (cognato e presidente del FanClub) da quattro anni organizza una festa alla quale arrivano da ogni angolo dell'Emilia...e non solo! Giorgio Rocca, elegante ed in gran forma, lo segue come un fratello, Peter Fill dice di essere guarito alla grande e non vede l'ora di iniziare, così come Dada Merighetti, sempre più simpatica; molta ammirazione anche da parte di Arianna Follis che abita poco lontano, poi le parole di affetto e di stima del tecnico Max Carca, dello skiman Patrick Merlo. Giunge anche la telefonata di Gianni Petrucci, presidente del Coni ed amico di Razzo. Ed ancora il presidente del CAE Giulio Campani, i consiglieri Marcellino Marchi ed Enrico Ferretti, il sindaco Luigi Fiocchi e la presidente della Provincia di Reggio, Sonia Masini. Ed improvvisamente arriva il ciclone Alberto Tomba che ricorda come in Canada loro due ne abbiano date di STANGATE! L'attenzione è tutta per Alberto e continua anche nella palestra dove sono stati approntati tavoli per centinaia di pasti. Alberto e Giuliano passano, salutano, ed è una fila infinita per foto ed autografi. Vederli assieme è sempre uno spettacolo di rara bellezza ed intensità emotiva. Quanto sia stato importante Alberto per Razzo...lo sa solo Giuliano! Sono arrivati anche i ragazzi del Fan Club Sarone, una trentina, eletto il miglior gruppo di tifosi d'Italia per lo sci! Bravi. Giuliano ha il volto tirato, ma continua a sorridere a tutti mentre la macchina organizzativa, guidata dalla sorella Giordana, non fa una grinza! In centro al paese viene scoperta una bellissima targa che ricorderà per molti anni come un giorno, un arabesco sottile abbia unito la terra degli Innuit a questo angolo dell'Emilia. Nel vedere tutta questa partecipazione delle istituzioni mi viene un po' il magone, pensando a come nella mia Valle d'Aosta non esistano tracce pubbliche delle vittorie Olimpiche di Marco Albarello e Mirko Vuillermin! Mentre nella dolce aria della sera salgono i profumi del gnocco fritto e dei tortelli sul palco l'eroe di Vancouver riceve ogni tipo di regalo: uno scooter personalizzato, un telaio da bici creato apposta dall'artigiano friulano Graziano Rusalen, una statua in pietra dello scultore Franco Morini, per concludere con un bel filmato che ripercorre la storia di Giuliano Razzoli dai primi passi mossi sulla neve sino agli esaltanti risultati di questa stagione. Mi è piaciuta molto questa festa...mi è piaciuta la gente, l'atmosfera, la semplicità di tutti, la fierezza e l'orgoglio...ma anche la modestia di tutti, soprattutto di Giuliano e di tutta la sua famiglia. Un Appennino vincente, una bella provincia!
(venerdì 18 giugno 2010)
(venerdì 18 giugno 2010)