Sci Velocità: intervista a Simone Origone
Les Arcs 20 aprile 06, Mondiali Pro. La famiglia Origone alla riscossa. Simone ha davanti a sè tutte le ultime vittorie ricche ma povere di gioie, lui quest'anno vuole il record del mondo. Si lancia nel muro con tutta l'aggressività possibile. Il verdetto e inappellabile Km/h 251,400, polverizza il vecchio record di Philippe Goitschel di Km/h 250,700 ed è nuovo record del mondo.
Il giorno successivo con 165 punti sul secondo vince la terza Coppa di Cristallo consecutiva.
Ivan il fratello 19enne non è da meno con una discesa perfetta eguaglia il precedente primato di Philippe Goitschel di Km/h 250,700 e stabilisce il nuovo record mondiale juniores.
Un momento magico Simone come lo stai vivendo?
Come aver vinto un oro olimpico. Spero che questo sia di sprone per la Federazione affinchè promuova la causa dello Sci di Velocità nelle discipline Olimpiche.
Per il resto normalmente. C'è entusiasmo, ma ci vuole equilibrio i record sono fatti per essere battuti.
Quale è il segreto del record?
Andare alla ricerca perpetua della perfezione e lavorare affinchè il lavoro quotidiano non sia altro che una sfida continua. Nel 2005/6 sono riuscito ad andare nella galleria del vento, ho migliorato la posizione ed ho constatato dei grandi progressi.
Il successo ti ha cambiato?
Io sono sempre lo stesso. Però ora potrò essere più ambito e mi sarà possibile introdurre dei nuovi sponsor in modo da poter lavorare con più tranquillità.
Cos'è per te la normalità?
Fare ciò che ho sempre fatto: stare con gli amici, divertirsi con la morosa. Come tutti i ragazzi.
Pensi mai: "tutto questo lo vivo proprio io"?
Eccome! Anche se il successo me lo sono guadagnato tardi, facendo una lunga gavetta al di fuori dello Sci di Velocità..
Quando hai capito che saresti diventato un uomo da Sci di Velocità di altissimo livello?
Dopo il primo approccio con la velocità.Era la primavera del 2003 e con un amico mi sono recato a Les Arcs a provare la pista con materiali di serie. Ho subito toccato i 179 Km/h, e da lì e cominciato tutto..
Da piccolo che campione sognavi?
Alberto Tomba.
La prima persona che ha creduto in te?
Mio padre Domenico che mi ha insegnato a sciare e tutta la mia famiglia che mi ha sempre aiutato.
Hai rimpianti?
No, non sento d'aver rimpianti.
C'è stato un allenatore decisivo nella tua carriera?
Quando facevo parte del Comitato Valdostano, ed ancor oggi Bruno Seletto.
Allo sci di velocità sei arrivato tardi e da solo: non ti sei mai sentito un talento incompreso, ho forse non era ancora compreso lo sci di velocità dalla federazione?
Diciamo che all'inizio la specialità non veniva presa molto in considerazione. Poi sono venuti i primi risultati ed oggi c'è un'altra considerazione della specialità.
Esiste una squadra nazionale, come sta andando?
Un segnale di vitalità della nostra squadra lo a dato mio fratello che ha risvegliato il gruppo e ringiovanito l'ambiente.
Buone anche le performance di Cassani Manolo e Cesare Predazzo nel corso della stagione.
Speriamo con questi risultati che altri giovani vengano attirati dalla velocità, e che i genitori non si spaventino più del necessario (le piste sono sicure). L'esperienza potrebbe servire a tanti ragazzi per abituarsi alla velocità in vista di altre discipline.
(mercoledì 4 ottobre 2006)