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FantaskiNews
0 Messaggi |
Inserito il - 11 mag 2006 : 15:47:53
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Presidenza FISI, si candida Gianantonio Arnoldi
Un terzo candidato darà battaglia per la presidenza della FISI: è Gianantonio Arnoldi, ex onorevole nella passata legislatura e vicepresidente del Gruppo Amici della Montagna del Parlamento Italiano. Nato nel 1958 a Capriate San Gervasio, in provincia di Bergamo, è laureato in Scienze Politiche ed è stato uno dei promotori della Legge sulla sicurezza nello sci. E' sposato con Daniela Zini (ex-azzurra di sci) ed ha tre figli.
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Nonno Paquito
Sono Azzurro di Sci
Estero
14021 Messaggi |
Inserito il - 11 mag 2006 : 16:11:06
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Hola
Penso che potremmo invitare i candidati a passare dal Forum e informarci sulle loro idee e progetti. O almeno preparare un questionario da spedirgli per avere le loro risposte.
Vorrei sapere la reazione dell'Admin e moderatori "in primis" e del resto "in secondis".
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perlu
Moderatore
Trentino
4923 Messaggi |
Inserito il - 11 mag 2006 : 17:08:18
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Ecco qua quanto riportato dal quotidiano l'Adige di Trento in merito alla candidatura del Grigo sr. alla presidenza. Il tutto a firma del mitico Nello Morandi.
«Per offrire un'alternativa a Coppi» Elio Grigoletto spiega così il motivo che lo ha spinto a scendere in campo
di NELLO MORANDI TRENTO - A prima vista potrebbe sembrare un fulmine a ciel sereno, visto che il mondo dello sci s'era ormai abituato all'idea di andare all'assemblea di giugno con Gaetano Coppi, l'attuale presidente, come unico candidato. Invece non lo è, in quanto la candidatura del commercialista roveretano Elio Grigoletto (improvvisa solo nel suo manifestarsi) viene decisamente da lontano. Cinquantasette anni portati benissimo, uomo di sport, avvezzo a ricordurne le logiche in un alveo più razionale che emozionale, Grigoletto in Fisi è di casa fin da quando, papà attento (ma anche critico), ha accompagnato i figli Gianluca (oggi campione di carving) e Stefano (ora studente di architettura) in tutto il percorso dalle giovanili all'orbita delle nazionali. Contemporaneamente ha guidato per quindici anni lo Sci Club Città di Rovereto, che è stato una delle società di punta del Comitato trentino, poi è entrato in Federazione come revisore dei conti, ruolo che ha ricoperto per quattro anni per poi essere nominato presidente del collegio dei revisori. Il tutto in anni difficili, in un momento in cui hanno cominciato ad inaridirsi le tradizionali fonti di finanziamento e ai vertici della Federsci veniva chiesta, in maniera sempre più pressante, la «fantasia» di inventarsi nuove forme di ricerca dei fondi necessari per sopravvivere e per promuovere l'attività. Grigoletto, insomma, ha sempre cercato di far quadrare conti che, come si dice, piangevano da tutte le parti, ma non si è mai limitato a fare il notaio di una situazione di fatto. Si deve a lui, tra gli altri, l'idea di realizzare a Rovereto un centro per gli allenamenti estivi, dirottando le (inevitabili) spese verso l'ente pubblico e sgravando così la Federsci di un onere al quale non avrebbe potuto sottrarsi pena l'annullamento o il brusco ridimensionamento dell'attività di vertice. Tutto questo, evidentemente, ha indotto molti tra gli addetti ai lavori che Elio Grigoletto potesse essere una eccellente alternativa a Gaetano Coppi, specialmente in un momento in cui la Federazione è costretta a pianificare (siamo all'inizio di un nuovo quadriennio olimpico) e non a vivere di improvvisazioni. E il commercialista roveretano non si è sottratto agli oneri di questo suo nuovo ruolo di potenziale candidato, anche se ha sempre preteso che il tutto fosse improntato alla massima chiarezza. «Erano i momenti - ci ha raccontato ieri - in cui Coppi era incerto sul suo futuro, i tempi in cui andava dicendo che il suo traguardo erano le Olimpiadi e poi avrebbe mollato tutto. E' stato in questa fase che alcuni consiglieri federali mi hanno chiesto di candidarmi e non certo in alternativa a Gaetano (Coppi, ndr) ma solo per succedergli. Loro mi avevano anche assicurato che al Presidente avrebbero chiesto di essere più chiaro sul suo futuro e, probabilmente, non hanno trovato mai il momento per farlo. E così, mentre Coppi continuava a sfogliare la margherita (resto, non resto...), io ho voluto chiarire con il comitato trentino la mia posizione, anche e soprattutto perché le voci stavano cominciando a girare e non volevo assolutamente che si prestassero ad interpretazioni sbagliate o non corrette». Ed infatti al Comitato dicesti di essere pronto a candidarti qualora Coppi avesse mollato... cos'è cambiato da allora? «E' vero, ma nel frattempo le cose si sono evolute. Coppi ha deciso di porre fine al suo tira e molla dicendo che sarebbe rimasto, se la cosa fosse stata gradita ai Comitati e agli sci club, ma il senso della mia candidatura è rimasto». In che senso? «Nel senso di proporre all'assemblea una alternativa e non una elezione con una maggioranza bulgara. Se gli elettori vorranno riconfermare Coppi il presidente uscente ne uscirà rafforzato, se invece ritengono sia importante cambiare rotta, eccomi qui, pronto ad assumermi ogni responsabilità e a trasferire le mie esperienze sia professionali che di dirigente federale per una Federazione diversa, e con questo non voglio dire migliore o peggiore, nella filosofia del suo operato. E con questo non voglio dire migliore o peggiore, non mi ritengo uno con la bacchetta magica». Sai già quali Comitati saranno dalla tua parte? «Non lo so e non lo voglio sapere. Io non voglio essere un candidato legato a questo o quel Comitato, né voglio che uno o più Comitati si sentano legati a me. Io mi presenterò loro offrendo l'alternativa che, forse, stanno cercando, anche perché sono convinto di poter offrire delle garanzie di impegno e progettuali che mi derivano, per così dire, dalle abitudini quotidiane che ho maturato in anni di vita nel lavoro e nello sport». E Coppi come ha preso questa tua decisione? «Bene, siamo due persone corrette e due uomini di sport. Ci siamo sentiti anche poche ore fa e abbiamo concluso il nostro colloquio facendoci reciprocamente gli auguri. Tra l'altro domani (oggi, ndr) ci vedremo a Padova e sabato in Consiglio federale dove io continuerò a lavorare con l'attenzione e la correttezza che hanno caratterizzato il mio operato anche prima che decidessi di candidare. Anzi, voglio sottolinearlo, che mi convincessero a candidare». |
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