Kitz: infortuni seri per Remi Cuche e Barnabas Szollos
di Matteo Pavesi
La seconda prova cronometrata di ieri a Kitz si è chiusa con due seri infortuni: prima il training sulla Streif è stato a lungo interrotto per la caduta di Remi Cuche (#68), classe 2000 e nipote del leggendario Didier, che è caduto prima della Steilhang.
L'elvetico è stato elitrasportato a valle, e in serata si è diffusa la notizia della rottura del legamento crociato del ginocchio sinistro.
Chiuso questo incidente con il #69 era in partenza Barnabas Szollos, di origini ungheresi ma che dal 2017 corre per Israele: Barnabas dopo pochi secondi di gara è arrivato al salto della Mausefalle, si è scomposto subito dopo l'atterraggio, ha sbattuto con violenza la testa sul fondo della Streif perdendo il casco e poi è finito nelle reti.
In serata la FIS ha confermato che l'atleta ha prima perso conoscenza, riportando alcune fratture al viso e una commozione celebrale, e oggi sarà operato a Innsbruck.
Anche il padre Peter, ex sciatore (partecipò ai Mondiali di Morioka '93), ha confermato via social che i figlio è in condizioni stabili.
Il padre gestisce il piccolo team familiare dove corrono anche i fratelli Noa e Benjamin.
A Pechino 2022 Barnabas ha colto il miglior risultato della carriera con un incredibile sesto posto assoluto in combinata, a poco più di un secondo dal bronzo di Crawford.
Anche la tappa di Wengen si è chiusa con il bilancio pesante di tre atleti che hanno chiuso anzitempo la stagione, Rochat, Pinturault e Kilde, ed anche quella di Bormio ha richiesto il suo tributo con la caduta di Schwarz.
C'è chi punta il dito contro il calendario fitto, la stanchezza e gli impegni ravvicinati, e certamente possono essere un fattore, ma se guardiamo indietro e abbracciamo gli ultimi due decenni di gare scopriamo come su queste piste gli infortuni ci siano sempre stati, e numerosi, perchè sono dure, difficili e altamente sfidanti.