50 anni fa nasceva la Valanga Azzurra
di Matteo Pavesi
7 gennaio 1974: esattamente 50 anni fa! Cosa significa questa data e perchè è così importante per lo sci alpino azzurro?
E' passato mezzo secolo, ma l'impresa sportiva di quel giorno è rimasta indelebile nella storia dello sci alpino, ed è considerata la nascita del termine "Valanga Azzurra".
Quel giorno era in calendario uno slalom gigante di Coppa del Mondo da disputarsi sulle nevi tedesche di Berchtesgaden, in Baviera, una gara non trasmessa dalla TV e che tifosi e appassionati riusciranno a rivivere solo grazie ai giornali e alle radio, e sopratutto alle testimonianze dei nostri atleti.
Al termine della prima manche (tracciata dal tecnico azzurro Oreste Peccedi) era in testa il nostro Piero Gros, che poi vinse la Coppa del Mondo al termine della stagione, con 9 decimi su Gustav Thoeni - il campionissimo di Trafoi vincitore della tre edizioni precedenti della Coppa (1971, 1972, 1973) - e un secondo e mezzo su Helmuth Schmalzl.
Tre azzurri nelle prime tre posizioni, con Erwin Stricker 10/o a +2.54 e Tino Pietrogiovanna 13/o a +2.60, con il pettorale #43.
Nella seconda manche i due azzurri mantengono le posizioni e trascinano i compagni nella rimonta: vince Piero Gros in 2:07.00, secondo Gustav Thoeni a +2.23, poi terzo tempo per Erwin Stricker a +2.83 (era decimo dopo la prima), quarto per Helmut Schmalzl a +3.48, quinto Tino Pietrogiovanna a +3.77!
Cinque azzurri nelle prime cinque posizioni, un risultato straordinario e mai più ripetuto, frutto di una superiorità tecnica e atletica che si esaltava sulle nevi ghiacciate, il tutto orchestrato dal Direttore Tecnico di allora, Mario Cotelli.
Il Ciro Rosa dovette aspettare quasi 24 anni per ripetere un'impresa simile, quando l'Austria ne piazzò 5 nella discesa libera di Beaver Creek del 5 dicembre 1997, per migliorarsi ancora nel leggendario superg di Innsbruck del 21 dicembre 1998, quando gli aquilotti occuperanno le prime 9 posizioni in classifica.
Come accennato quel giorno la gara non venne trasmessa in TV, perchè la produzione tedesca rinunciò all'idea dati i costi troppo elevati per installare l'attrezzatura necessaria su quel particolare pendio.
Così le uniche testimonianze visive sono le foto scattate dai fotografi presenti, la maggior parte di quali scattò la foto del podio dopo i primi tre azzurri. Poi però si infilarono Schmalzl e Pietrogiovanna e a quel punto solo il fotografo Massimo Sperotti - italiano anche lui - riuscì a fotografare i cinque tutti insieme, unico autore di una foto diventata storica.
Martedì 8 gennaio 1974 la 'Gazzetta dello Sport' titola: "Cinque azzurri in fila. Fantastico!" con l'articolo di spalla firmato da Piero Ratti.
Qualche giorno più tardi, sempre sulla Gazzetta, Massimo Di Marco, fondatore nel 1966 della rivista Sciare, coniò il termine "Valanga Azzurra".