Primo sigillo per McGrath a Flachau. Buio Azzurro all'addio di Moelgg.
di Matteo Pavesi
E venne anche il gran giorno di Atle McGrath: il norvegese classe 2000 vince lo slalom notturno di Flachau, ultimo della stagione regolare, salendo per la prima volta sul primo gradino del podio in una stagione in cui è stato terzo a Lech in parallelo e secondo a Schladming.
E' davvero una stagione indecifrabile nello slalom maschile, dove manca un padrone, dove chi chiude la prima manche davanti a tutti molto raramente è riuscito a confermarmi nella seconda, dove su 8 gare disputate hanno vinto 7 atleti diversi, con il solo Kristoffersen ad esultare due volte.
Chiedere a Johannes Strolz, che in questo 2022 comunque fantastico per lui, non è riuscito a confermarsi nella seconda manche dopo aver chiuso la prima al comando, e con il 24/o parziale chiude 4/o a +0.66
Ne approfitta McGrath, che era secondo alle spalle dell'austriaco (con il pettorale #21 e una pista già rovinata!) ma con 97 centesimi di distacco, ma anche Noel (+0.29) e Yule (+0.64), rispettivamente terzo e quarto dopo la prima manche.
Quinto tempo per Schwarz (+0.69) e ancora Austria con Feller (+0.76) per la gioia del pubblico di casa.
Ottimo 7/o posto per l'americano Luke Winters (pettorale #34) capace di recuperare 11 posizioni nella seconda, poi ancora Norvegia con Foss-Solevaag 8/o a +0.88, infine chiudono la top10 Strasser a +0.98 e Aerni 10/o a +1.01.
I dossi della Hermann Maier Weltcup Strecke hanno creato parecchie difficoltà agli atleti: nella prima manche Kristoffersen ha rischiato di non qualificarsi per un errore prima del piano, nella seconda sono usciti Dave Ryding, che aveva il quinto parziale, e il nostro Giuliano Razzoli, arrivato lungo sull'ultimo dosso senza riuscire a rimanere nel tracciato.
Kristoffersen, 28/o, ha tentato la rimonta facendo segnare il miglior tempo di manche, e ha recuperato 12 posizioni fino al 16/o tempo finale: 15 punti conquistati che gli permettono di mantenere la leadership in classifica di specialità a 371 punti, contro i 323 di Braathen, i 307 di Strasser e i 301 di Feller e i 283 di Yule, gli unici ancora matematicamente in gioco, anche se il vantaggio del norvegese è consistente.
Note dolenti per gli azzurri: nessun azzurro è arrivato al traguardo della seconda manche, e non accadeva da 11 anni, dallo slalom di Adelboden 2011.
Nella prima manche non si sono qualificati Vinatzer (errore prima del piano), Gross (37/o), Sala (40/o), Maurberger 42/o e Liberatore (fuori), e solo Giuliano Razzoli aveva trovato la qualifica con il 25/o tempo a +2.46.
Nella seconda il 'Razzo di Minozzo' scia sulla scia di Kristoffersen, arriva infatti all'ultimo intermedio con il terzo tempo ma sbaglia sul penultimo dosso, avrebbe chiuso intorno alla 15/a-17/a posizione.
Una debacle azzurra proprio nel giorno dell'addio di Manfred Moelgg, al termine della prima manche: il marebbano, pettorale #32, per la sua ultima danza decide di correre una manche vera fino alla linea del traguardo, poi si toglie uno sci e si abbandona all'emozione nel parterre, con tutti i più forti slalomisti e i compagni di squadra che lo accolgono e lo festeggiano. Manfred ringrazia, saluta, si inchina, bacia i suoi sci a e la neve.
E la FIS 'rompe' il protocollo spostando la pausa tecnica dopo la sua discesa, e concedendo un momento di pausa per permettergli di sedersi sulla poltrona del leader, prendere il microfono e salutare il pubblico di Flachau e tutti i tifosi e appassionati.
Grazie Manfred, ci mancherai.