Goggia:"avrei firmato per l'argento",Nadia Delago:"è bellissimo!"
di Matteo Pavesi
La "Rock" di Yanquing regala emozioni incredibili all'Italia, con l'argento per Sofia Goggia, tre settimane dopo l'infortunio di Cortina, e la splendida prova di Nadia Delago che vale il bronzo.
"Sentivo dentro di me che non ero stata velocissima perché nell’ultima parte non sentivo i miei sci veloci come sapevo. Complimenti alla Suter, avrei firmato per l’argento. Mi dispiace un po’ per l’oro, però è stato talmente un periodo tosto che oggi è stata la giornata più facile. Dedico questa medaglia a me stessa, perché al cancelletto c’ero io, e a tutte le persone che ci hanno creduto e che mi hanno presa per mano in questo percorso che dopo Cortina sembrava andato in fumo. Questa medaglia ha un valore incredibile. Il momento più difficile? Il lunedì dopo l’infortunio e quando qui a Pechino ho rimesso gli sci ai piedi, perché sapevo avrei dovuto far una progressione enorme e avevo quasi paura anche in campo libero di fidarmi della mia gamba, di fidarmi di me stessa nuovamente. Mi sentivo bene ancor al ginocchio ma il momento più duro sicuramente è stato quando in superg sono incappata in una scivolata banale, sbattendo contro le reti ma per me è stata una mazzata psicologica allucinante. Pensavo di aver peggiorato la situazione ma ho avuto un pomeriggio di sconforto in cui ho pensato di non farcela. Io credo di esserci arrivata con la forza di volontà. Penso di aver avuto una progressione incredibile sia a livello fisico che sugli sci, perché serviva il coraggio di buttarsi da una discesa nuova, dopo Cortina, senza mai essere andata ancora veloce e farlo con questa scioltezza non penso fosse da tutti. Io ci ho veramente creduto, anche nelle giornate più buie. Da dicembre 2020 ero imbattuta nella disciplina, stavo disputando una grande stagione anche in superg e farmi male a così poco dall’evento mi ha fatto rivivere i fantasmi della stagione passata sapendo che l’Olimpiade c’è ogni quattro anni. Ci ho creduto veramente, sennò non ce l’avrei fatta. Al cancelletto di partenza ero concentrata ma penavo solo a cosa volevo fare sugli sci. All’arrivo ho capito che i miei sci non mi avevano dato la sensazione solita nella parte sotto, e non penso sia un discorso di sci visto che sono i miei preferiti, però penso di aver sbagliato un po’ l’entrata nel piano – una curva che non mi è mai entrata bene neanche in prova -, è stata una sensazione ma ho sentito di non esser stata così veloce. Ero contenta ma sapevo che quattro decimi erano pochi. Per il valore soggettivo è l’impresa più bella della mia carriera, per il valore della medaglia no, ma per quello che significa per me sì. Ringrazio i medici perché penso siano stati anche tacciati di pazzia per avermi rimesso sugli sci (ride ndr). Si son presi responsabilità allucinanti ma visto che ho sempre preso le loro parole come vangelo: infatti 12 giorni dopo ero sugli sci."
Ed ecco le parole di Nadia Delago, splendido bronzo, al primo podio in carriera, dopo averlo sfiorato poche settimane fa a Zauchensee: "Sono estremamente grata di essere qui. Non ci posso ancora credere, voglio ringraziare tutti quelli che mi hanno aiutato a vincere questa medaglia che non è solo mia, ma di tutti quelli che mi hanno aiutato da sempre. È ancora più speciale se pensiamo che oggi ero qui con mia sorella. Quando abbiamo estratto io l’undici e lei il dieci abbiamo pensato fosse una cosa pazzesca. È stato molto emozionante, in partenza mi ha detto di divertirmi e di sciare come so. Ci siamo abbracciate ed è stato bellissimo. Non tutti hanno avuto l’opportunità di avere un parente qui, grazie ai nostri genitori che ci hanno sempre aiutato facendo tanti sacrifici: è davvero speciale. Siamo abbastanza diverse, io più fredda lei più dolce però alla fine con questi due caratteri andiamo molto d’accordo e ci aiutiamo sempre a vicenda. Questa medaglia è mia ma anche sua. Non so neanche io le ragioni di questo miglioramento delle ultime due stagioni, quando una gara va bene ti senti sempre più in fiducia e vado bene sullo sci, mi diverto e quello secondo me è la parte più importante."