La svedese Magdalena Fjaellstroem chiude la carriera (con polemica)
di Matteo Pavesi
Con un lunghissimo post via social la svedese Magdalena Fjaellstroem ha deciso di chiudere la carriera con effetto immediato.
Classe 1995, ha esordito in Coppa Europa nel febbraio 2012, e nel novembre dello stesso anno trova il primo podio nonchè il primo successo nel circuito continentale, nello slalom di Vemdalen.
In seguito è salita altre 8 volte sul podio, comprese due vittorie.
Sempre nel 2012 esordisce in Coppa del Mondo, a Soelden, per un totale di 64 pettorali nel massimo circuito, dove ha conquistato un 10/o posto a Kranjska Gora nel 2020 come miglior risultato.
Nel 2013 è stata campionessa mondiale juniores ai Mondiali di Mont St.Anne (Canada), mentre nel 2019 è stata convocata per i Mondiali casalinghi di Are, dove ha chiuso il gigante al 30/o posto.
Nel 2018 è stata Campionessa Nazionale in gigante, a Taernaby.
Nel settembre 2014 si è rotta il crociato anteriore del ginocchio sinistro durante una sessione di allenamento atletico.
"Tutto quello che ho sempre voluto era di diventare una sciatrice - scrive Magdalena - E non posso credere che questa pazza avventura sia finita. E sì, mi sono davvero divertita. Sono felice per ogni singola cosa che questo sport mi ha insegnato. Magari non ho raggiunto tutti i risultati che avrei voluto, ma molti dei miei sogni da bambina sono diventati realtà.
Sarò per sempre grata a tutte le persone che ho conosciuto lungo la strada e il mio cuore è pieno di gratitudine."
Poi aggiunge: "Per quelli che gestiscono la federazione oggi provo rabbia e delusione. E' stato frustrante negli ultimi due anni vedere molte talentuose compagne abbandonare una dopo l'altra. Molte di loro hanno perso gli stimoli e sono triste nel dire che sono uno di quelle.
Due anni fa ho ottenuto un risultato nelle top10 ed ero 17/a al mondo, ma ho patito un infortunio e ho passato 16 mesi di difficile riabilitazione. Ero super motivata a tornare, ma non c'è stato molto da fare.
La federsci svedese ha reso più difficile il mio ritorno, non mi hanno offerto nessun sostegno e non si sono preoccupati troppo di aiutarmi a tornare.
Dopo 4 mesi che ero tornata a sciare mi hanno tolto ogni supporto, non mi è permesso di allenarmi con la squadra, o gareggiare in Coppa Europa o in Coppa del Mondo.
Ho fatto del mio meglio per ottenere il massimo dalla mia situazione, ma il fuoco si è spento.
Ho finito di avere a che fare con responsabile poco validi, con le bugie e con una federazione che tratta gli atleti come merde, semplicemente non è più divertente e non vale più la pena di investire tempo ed energie.
Spero che ci sarà un cambiamento perchè amo ancora questo sport dal profondo del cuore e vorrei che la prossima generazione non debba affrontare questi problemi."