Paris si lancia verso i Giochi: "sempre alla ricerca del limite!"
di Matteo Pavesi
Diciannove vittorie in Coppa del Mondo, un oro (Are 2019, superg) e un argento mondiale (Schladming 2013, discesa) fanno di Dominik Paris il miglior velocista azzurro di sempre.
Al Fisi Opening di Milano troviamo il carabiniere della Val d'Ultimo in splendida forma, chiaccherone come mai in passato, pronto per affrontare una stagione dove prove veloci e tecniche sono equilibrate.
PREPARAZIONE - "In estate ho lavorato bene, ho lavorato tanto, il fisico ha risposto bene, l'infortunio è totalmente alle spalle. Sugli sci abbiamo fatto un buon lavoro sui ghiacciai, è saltata la trasferta in sudamerica ma abbiamo trovato buone condizioni, con tanti giorni di bel tempo.
Poi in gara viene fuori il lavoro mentale, c'è ancora un po' di tempo per partire bene: il mio primo obiettivo è proprio quello, a cominciare da Lake Louise che mi piace e da Beaver Creek, con 6 gare in due tappe."
INFORTUNIO - "Sto lavorando tanto sul discorso della ricerca del limite, l'anno scorso in qualche occasione ci sono riuscito, ma non sempre. Ci vuole allenamento e fiducia. A livello di forza le gambe sono pari anzi forse quella infortunata di più, a livello di funzionalità e esplosività la gamba deve ritrovare i suoi limiti."
OLIMPIADI - "...certo in tanti sognano quelle medaglie, è una gara secca, tutto conta, le condizioni, il meteo, la forma. Spero di arrivare al massimo in quel momento. E' una pista che non conosce nessuno, io non sono neanche mai stato in Cina, sarà tutto nuovo, tutto da scoprire, il paese, il resort, la pista.
Sappiamo che è un tracciato lungo, sui 2 minuti e 20, con parti ripide e alcuni salti, tra cui quello finale in cui bisognerà stare attenti perchè potrebbe esserci tanto vento...e temperature rigide. Però c'è da dire di solito mi trovo bene quando non conosco la pista!"
OBIETTIVI STAGIONALI - "Sempre i soliti! Certo la coppa di discesa lo è, lo è da tempo, mi sono avvicinato ma non l'ho ancora vinta! La generale? Credo sia un po' troppo difficile, certo può succedere di tutto, ma devi essere sul podio con continuità perchè ci sono atleti come Pinturault e Odermatt che fanno bene in tre e anche quattro discipline.
Quest'anno spero di essere migliorato in superg, ho lavorato molto più gigante proprio per questo, mentre l'anno scorso mi ero dedicato principalmente alla discesa.
Penso di aver fatto un buon lavoro ma ho ancora un po' di tempo.
Combinata non ne farò più, davvero ho chiuso...Se fanno come in Corea con una discesa abbassata e senza difficoltà e poi disegnano uno slalom dove anche gli slalomisti non sanno come affrontare per me non ci sono possibilità.
Il Gigante? Vediamo cosa succederà."
DISCESA IN DUE MANCHES - "Per il momento non sono previste, ma spero che non arrivino, mi sembra qualcosa che non fa parte dello sci. Certo piuttosto di non correre meglio una gara accorciata, con partenza abbassata, ma senza esagerare altrimenti viene snaturata la discesa stessa."
PETTORALI - "Abbiamo un sistema di pettorali e stanno lavorando per cambiarlo e ci sono nuove proposte. Non so quale sia il sistema migliore, ma spero che FIS e Organizzatori riescano a preparare la pista così bene che il pettorale non conti."
LA VELOCITA' - "Quando vai sopra i 100km/h lo stimolo è superiore alla paura, ci si diverte, e anche se c'è tanto rispetto per la pista, per i passaggi, per i salti, bisogna cercare di superare i propri limiti e quello...è un bel divertimento!"
PUBBLICO E TIFOSI - "Spero proprio che torni il pubblico, i tifosi, lo sport vive per quello, i tifosi ci portano emozioni, spero che ci possano essere e ci daranno ancora più carica."