Stefano Baruffaldi saluta l'agonismo
di Matteo Pavesi
Nell'estate del 2009 un giovane Stefano Baruffaldi, classe 1992 lecchese di Dervio, è nella squadra del Comitato Alpi Centrali e due anni più tardi entra nel Gruppo Giovani della FISI.
Qualche mese prima aveva esordito in Coppa Europa, in discesa e superg, anche se nel seguito della carriera si è cimentato per lo più in slalom e gigante.
Nel 2012 (e 2013) vince il titolo nazionale giovani in superg e viene convocato per i Mondiali jr di Roccaraso.
Nel circuito continentale però i risultati faticano ad arrivare, tanto che i primi punti, un bel 8/o posto in supercombinata a Crans Montana, arrivano nel gennaio 2014.
Poche settimane prima Stefano viene convocato per la prima volta in Cdm, per il superg della Val Gardena, dove chiude 55/o: sarà il primo di 8 pettorali indossati nel massimo circuito.
Nell'estate 2014 viene riorganizzato il gruppo FuturFISI e Stefano non trova più spazio nelle squadre nazionali, e inizia ad allenarsi con le Fiamme Gialle agli ordini del compianto Roberto Fontanive, e con atleti come Florian Eisath e Cristian Deville, come lui vogliosi di rimettersi in gioco e di dimostrare il proprio valore.
All'inizio della stagione 2015/2016 partecipa alla Australian New Zealand Cup e in quella stagione torna a fare qualche punto in Coppa Europa, in slalom.
Chiude la stagione dominando e vincendo il GPI Seniores, ma senza poter aspirare ad un posto in azzurro perchè senior classe 1992 e quindi fuori dai parametri.
Nell'estate 2016 ottiene buoni risultato nella ANC e migliora il suo punteggio FIS, ma nel corso della stagione non va oltre un 27/o posto a Levi in slalom, in Coppa Europa.
Stefano vince anche il GP Italia Senior della stagione 2018/2019 ex aequo con Pietro Franceschetti e poi, escludo dalle Fiamme Gialle, inizia ad allenarsi con Global Racing, un progetto internazionale professionistico in cui impegna tempo, risorse ed energie.
Il sogno è di poter tornare in Coppa del Mondo, un sogno che in quel momento sembra lontano e quasi impossibile, ma Stefano non molla e continua ad allenarsi, rimanendo tra l'altro nei top80 al mondo in gigante.
Proprio grazie a questo viene convocato per Soelden 2020, quasi 7 anni dopo l'ultima convocazione in CdM, e nel frattempo Stefano si è affiliato allo sci club Drusciè Cortina, ed è in questa configurazione che torna a gareggiare in CdM.
A Soelden non trova la qualifica, ma viene nuovamente convocato per la tappa di Santa Caterina, dove sono in programma due giganti.
Il 5 dicembre non trova la qualifica mentre due giorni più tardi affronta la prima manche con il pettorale 58, chiudendo al 30/o posto per un solo centesimo di vantaggio.
Per la prima volta si affaccia al cancelletto della seconda frazione e fa segnare il 7/o tempo di manche, scalando 6 posizioni e togliendosi l'enorme soddisfazione dei primi punti in CdM
"Game over - scrive 'Baru' via social - Dopo aver passato gli ultimi mesi lontano dallo sci e dalle gare ho deciso di chiudere la mia carriera da sciatore. E' stata una scelta difficile perchè lo sci è stata la mia vita fino ad oggi. Sfortunatamente penso che lo sci non sia più una mia priorità. I miei obiettivi sono cambiati ed ora è il momento per cambiare la mia vita. Sono molto orgoglioso di quello che ho conquistato in carriera, specialmente negli ultimi anni, dove nonostante sia stato escluso dalla squadra nazionale e dai gruppi sportivi, sono riuscito a ottenere importanti risultati.
Questo sport mi ha dato molto a livello personale e se tornassi indietro farei esattamente lo stesso. Ho passato momenti buoni e meno buoni ma ho imparato a non mollare mai e a credere in quello che stavo facendo, fino alla fine..."