Cortina 2021: Kriechmayr, Faivre, Gut, Liensberger protagonisti
di Matteo Pavesi
I Mondiali di Cortina 2021 stanno andando rapidamente in archivio, ma prima di rituffarci nella Coppa del Mondo e nel suo acceso finale, riguardiamo quello che è successo in queste due settimane, e chi sono stati i protagonisti.
DONNE D'ORO - Nel settore femminile erano in palio 18 medaglie in 6 discipline (consideriamo solo quelle individuali), e sono andate al collo di 9 atlete: indiscusse protagoniste Lara Gut-Behrami e Katharina Liensberger con due ori e un bronzo a testa, ma come non citare Mikaela Shiffrin, che torna a casa con un bottino di 4 medaglie, una del metallo più pregiato, una d'argento e due di bronzo.
Lara Gut era attesissima in superg e ha confermato il pronostico, e già non è semplice, poi si è presa un bel bronzo in discesa e infine ha decisamente stupito con l'oro in gigante.
Katharina Liensberger era attesa in slalom, grazie ai 5 podi stagionali, ma non aveva mai vinto una gara in Coppa: nel giorno più importante ha colto l'oro tra i rapid gates (ultima austriaca a riuscirci una certa Marlies Schild), lasciando a due secondi colei che aveva vinto le ultime 4 edizioni consecutive, Mikaela Shiffrin.
Ma non è tutto qui: Katharina è arrivata all'ultima gara con la testa leggera e con un bottino già molto prezioso, avendo vinto l'oro in parallelo a pari merito con la nostra Marta Bassino, e il bronzo in gigante, specialità dove poteva vantare un solo podio in Coppa del Mondo.
Infine non si può non parlare proprio di Shiffrin: 4 medaglie che la portano ad un totale di 11 in carriera, e la solita dimostrazione di classe e solidità, di programmazione e lavoro. Aveva deciso già da mesi di partecipare a superg (senza averne mai corso uno in stagione), combinata, gigante e slalom, annunciando già che non avrebbe corso in discesa e parallelo, e così ha fatto, portandosi a casa una medaglia per ogni gara corsa, con l'oro in combinata come ciliegina sulla torta.
Solo un gradino sotto, ma comunque di altissimo livello, il mondiale di Corinne Suter, che è meno 'mediatica' delle tre citate, ma che in questa stagione ha vinto in Val d'Isere, ha fatto altri 3 podi, è riuscita a prendersi un argento in superg e in discesa non ha fatto sconti, vincendo l'oro: tra Are 2019 e Cortina 2021 ha vinto un oro, due argenti e un bronzo nelle 'sue' due specialità veloci.
L'oro del parallelo è andato, come sappiamo bene, al collo di Marta Bassino, l'ultima delle 5 che possono farsi chiamare Campionesse del Mondo: aspettavamo la cuneese in gigante, e invece è arrivata questa medaglia in una specialità che faceva il suo esordio ai mondiali, conquistata con grinta e un pizzico di fortuna, che ripaga Marta dell'enorme lavoro svolto in stagione.
UOMINI D'ORO E D'ARGENTO - Nel settore maschile c'è stata una maggior distribuzione: 13 atleti a medaglia, con Kriechmayr e Faivre che - con due ori a testa - hanno conquistato il bottino più grande.
L'austriaco ha dominato le prove veloci, complice l'ottimo stato di forma, e la sua tecnica già dimostrata anche in stagione in superg, e in una discesa che strizzava più di un occhio al superg.
Faivre è arrivato un po' a sorpresa in finale del parallelo e ha confermato quel risultato con uno splendido oro in gigante, complice anche l'uscita del connazionale Pinturault.
Gli ultimi due ori vanno rispettivamente a Foss-Solevaag e Schwarz: il norvegese ha vinto la battaglia nella specialità più combattuta e dove in molto ambivano al trono (nonchè l'oro nel Team Event)
Schwarz, che vanta ben 7 podi in stagione in slalom, ha vinto l'oro in combinata grazie ad un'ottima manche di superg e il miglior tempo in slalom, conquistando poi un insperato bronzo in gigante.
Un gradino sotto i sei atleti diversi che si sono messi al collo l'argento, con Pinturault capace di prendersi anche un bronzo, anche se il Mondiale del francese, che si avvia a vincere la Coppa del Mondo, non può essere del tutto soddisfacente.
Tra gli uomini d'argento ci sono state diverse sorprese, come l'austriaco Pertl, che in CdM vantava al meglio un terzo posto in slalom, il redivivo Baumann, il tedesco Sander in discesa, anche lui mai sul podio in CdM.
E naturalmente il nostro Luca De Aliprandini, che proprio sulle nevi di casa rompe il tabù e trova il primo podio importante della carriera, un argento conquistato con lavoro e caparbietà, mettendo insieme due manche di livello, cosa che finora era riuscita solo a metà.
DELUSI & DELUSE - E' sempre delicato parlare di delusioni ai mondiali, sono gare secche dove anche le migliori performance sbattono contro il 'muro' delle medaglie: o sei a medaglia o sei fuori. E parliamo di delusioni rispetto quanto fatto vedere in stagione ma, come detto, mai come ad un Mondiale ogni gara fa storia a sè, con le sue condizioni di pista e neve, con tutti quei dettagli e particolari che devono 'allinearsi' per arrivare alla medaglia.
Tra le ragazze Michelle Gisin conquista un bronzo in combinata, partecipando però a 5 gare, tre delle quali con concrete possibilità di podio.
Con i 4 "terzi posti" stagionali Breezy Johnson era attesa ad un buon risultato in discesa, che no è arrivato.
Visto il dominio in stagione Marta Bassino era attesa in gigante, ma le cose non sono andate come sperato.
Tra le più deluse non possiamo non mettere Federica Brignone, che in stagione era già salita sul podio 4 volte tra gigante e superg.
Fede è stata 10/a in superg, guidava il superg della combinata salvo uscire poi in slalom, è uscita nelle prime manche di slalom e gigante, e in parallelo è stata battuta proprio dalla Bassino, non senza polemiche per le differenze tra i tracciati blu e rosso.
Tra gli uomini mettiamo Feuz che tra discesa e superg porta a casa un bronzo ma forse sperava in qualcosa di più, e anche il nostro Dominik Paris perchè nonostante nella stagione del rientro abbia fatto vedere cose splendide, la medaglia di legno in discesa non è facile da digerire.
Più di un rammarico per Odermatt che era molto atteso ma ha sfiorato il podio solo in discesa, disciplina in cui era meno atteso.
Fuori dal podio in slalom la fortissima squadra elvetica che nonostante i problemi di abbondanza non prende neanche una medaglia.